domenica 14 gennaio 2018

pc 14 gennaio - GRANDE COALIZIONE SPD E CDU/CSU - CHI PAGA SONO MIGRANTI, LAVORATORI...

Da un elenco fatto dal Sole 24 Ore:
Cosa c'è...
- Immigrazione: rifugiati non oltre 180-220mila annui; freno sui ricongiungimenti familiari; tetto di 1000 al mese;
- Redistribuzione costi tra datore di lavoro e dipendente dell'assicurazione sanitaria;
- Taglio ai sussidi di disoccupazione ma più investimenti nella formazione;
- Riduzione parziale della tassa sulla riunificazione;
- Aumento della spesa pubblica per edilizia residenziale, infrastrutture, digitale, asili;
- Avvio riforma delle pensioni;
- Fondo monetario europeo con riforma del Meccanismo di stabilità europeo;
- Aumento della lotta all'evasione in Germania e in Europa;
- Politica estera europea più aggressiva;
- Rafforzamento asse Berlino-Parigi sull'Europa;

e cosa non c'è...
- Aumento delle tasse per i più agiati;
- taglio della tassazione sulle imprese;
- Unione bancaria europea;
- Capital market union europea;
- Ministro delle Finanze europeo.

Come si vede - chiaramente non è affatto una sorpresa - la "grande coalizione", il governo difficile che da mesi non si faceva, il salvataggio della Merkel, viene fatto pagare pesantemente ai migranti, lavoratori, disoccupati, masse popolari e ne godono i padroni.
Vi sarà una pesante stretta all'ingresso dei migranti e sulle loro famiglie - in parte già in corso d'opera, ma ora dopo oscillazioni si può dire che il sistema del capitale mette un punto fermo: di fatto possono entrare solo i migranti che servono come forza-lavoro da sfruttare, forza-lavoro di riserva, per farla agire anche come ricatto verso i lavoratori tedeschi. Non a caso la coalizione si impegna a scrivere una legge sull'immigrazione per regolare l'afflusso di immigrati qualificati in Germania.
I lavoratori sia quelli che tuttora lavorano, sia licenziati o pensionati, avranno un pesante taglio ai loro salari, redditi. Tornerà il sistema per cui i contributi assicurativi al trattamento sanitario saranno divisi in parti uguali tra lavoratore e datore di lavoro (come se fossero "uguali"!), verranno riformate le pensioni (e noi in Italia sappiamo bene cosa può significare) e tagliata dello 0,3% la disoccupazione, mentre la "formazione" presentata come una sorta di "compensazione", per i lavoratori licenziati, per i giovani disoccupati avrà solo l'effetto di un ricatto, per mantenere o vedersi togliere la indennità.
La spesa pubblica, stimata in 36 miliardi, è indirizzata da un lato non certo alla popolazione ma ai ricchi (vedi edilizia residenziale) e dall'altra alle grandi opere.
Gli investimenti sul fronte asili, ecc. non devono ingannare, visto che sono interni ad una politica di destra in nome della famiglia e della natalità, che inevitabilmente agiranno come pressione/oppressione verso le donne..
La riduzione di 10 miliardi il contributo di solidarietà per l’ex Germania Est, vorrà dire semplicemente peggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari della zona.

Ma soprattutto i soldi servono per le missioni militari, per l'aumento degli armamenti, per una "politica estera europea più aggressiva".

Nello stesso tempo ai padroni si taglia il costo del lavoro, si apre davanti ai loro occhi e alle loro mani un mercato di appalti pubblici su cui fare profitti; viene molto ridotto l’obiettivo climatico della riduzione del 40% delle emissioni di CO2, così le aziende possono continuare a inquinare.
Ai ricchi, a fronte di una debole minaccia sulla "lotta all'evasione", non vengono aumentate le tasse.

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