domenica 14 gennaio 2018

pc 14 gennaio – Abolire o non abolire la Fornero? Dalla Bonino ai grillini, la “battaglia sulle pensioni” dei partiti in guerra per le prossime elezioni giocata sulla pelle di lavoratrici, lavoratori e giovani

Sulla legge Fornero che ha ritoccato le pensioni, i politici che corrono per la poltrona alle prossime elezioni del 4 marzo si stanno giocando una partita durissima (a chiacchiere, s’intende): chi vuole abolire la legge, chi la vuole solo riformare in parte e chi non vuole proprio che si tocchi, come la Bonino “Noi di +Europa siamo per non toccare l’attuale sistema pensionistico.”

I padroni, in particolare quelli riuniti sotto la Confindustria di Boccia, lanciano anatemi e stanno facendo una vera e propria crociata contro l’abolizione della Legge Fornero, e per questo ospitano volentieri sulle pagine del loro quotidiano tutti gli interventi che vanno nella stessa direzione. Come quello di Emma Bonino e di Riccardo Magi di +Europa, che riportiamo perché dà un quadro preciso delle menzogne che si è disposti a dire, del servilismo nei confronti dei padroni e pur di farsi belli e “affidabili” con la borghesia.
Perché questo è il vero intento della Bonino, come di tanti altri politici: accreditarsi presso i padroni come quelli più “affidabili” per i loro interessi, escludendo proposte “folli”. Come sarebbero quelle del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, per esempio, in materia di pensioni. Ma la Bonino,
vecchissima volpe della politica italiana sa bene che quelle sono solo proposte strumentali, buone per cercare di raccogliere qualche voto tra coloro che sono rimasti incastrati al lavoro fino a 70 anni. E che loro, i politici al servizio del sistema, proprio perché difendono i “conti pubblici”, gli “interessi del paese”, cioè dei padroni ecc. ecc., la Fornero non la aboliranno mai.

Seguiamo passo passo Emma Bonino e Riccardo Magi nel loro “ragionamento” che vuole essere credibile e di buon senso!
Per le pensioni, dice la Bonino, si spendono “più di 260 miliardi di euro”. “Incidentalmente – continua credendo di fare la spiritosa – è circa il doppio del bilancio dell’Unione europea”. E che c’entra in questo caso il bilancio dell’UE? Mah! Il fatto importante è che la Bonino sottintende che 260 miliardi sono tanti e non si saprebbe dove prenderli. Ma, solo per ripetere quello che oramai tutti sanno, è che questa cifra equivale all’evasione fiscale! Delitto commesso ogni anno dagli stessi padroni che la Bonino tanto difende. Ciò risponde alla solita domanda scema “da dove si prendono i soldi”?

Ma la Bonino va oltre, propone infatti di “congelare la spesa pubblica per la prossima legislatura”. Quindi se dovesse servire qualcosa per la sanità, per le scuole, per le eventuali catastrofi ambientali ecc. ecc. non si può spendere un soldo in più! Che anima gentile! Tanto gentile che farà un’eccezione per le spese militari!
Ma il bello deve ancora venire ed è quando spiega i motivi elencandoli:
“Primo: è la maggiore garanzia che abbiamo da offrire ai mercati finanziari e ai nostri partner europei che la finanza pubblica italiana è nel lungo periodo sostenibile.” Quindi le pensioni alla Fornero e il blocco della spesa serve ai “mercati finanziari”, cioè ai ricchi, ai padroni delle multinazionali che comprano e vendono titoli pubblici, azioni, obbligazoni…
E ancora “L’Inps stima i 141 miliardi il costo (2107-2035) del mancato, progressivo, allungamento dell’età pensionabile. Per la Ragioneria generale dello Stato, cancellare la legge Fornero costa circa 350 miliardi di euro da qui al 2060. Nel decennio 2020-30 il costo sarebbe pari a circa 17 miliardi di euro l’anno, con un massimo di 23,8 miliardi nel 2020.” E la Bonino inorridisce e chiama tutto questo “Una follia”.
Una brutta battuta direbbe: cosa porta una persona di 80 anni e già qualche piede nella fossa a preoccuparsi di ciò che succederà nel 2060!!!
Il secondo punto è ancora più interessante: “… pensionati e pensionandi devono riflettere sui rischi che il nostro debito pubblico (132% del Pil) fa correre ai nostri redditi e ai nostri risparmi.” Capito? Il “nostro debito pubblico” oramai è diventato una barzelletta e ogni lavoratore, pensionato o pensionando chiede ironicamente: e che l’ho fatto io il debito? Per non parlare della scemenza dei redditi e dei “nostri risparmi” in un paese dove oramai le persone in difficoltà sono 18 milioni, secondo i calcoli dello stesso governo!
Ma la Bonino insiste nell’infliggere il senso di colpa: “L’Italia è andata vicina al fallimento nel 1992 e nel 2011-2012.” Nel 1992 la Bonino non alzò un dito quando il fallimento causato dai padroni e dalla politica dello Stato-Mafia scaricò sugli operai e le masse popolari il “salvataggio” del “sistema paese”. E nel 2011 fu la speculazione finanziaria internazionale ad accelerare tutta la crisi e a permettere ad una parte della borghesia di vincere lo scontro interno.
Ma il cinismo di questi politici è infinito, sentite come grida, spaventata com’è all’idea di poter perdere qualcosa dei suoi risparmi: “L’abolizione della legge Fornero è un passo verso un crack catastrofico che renderebbe carta straccia qualunque moneta post-euro gli italiani si trovassero ad avere in tasca e deprezzerebbe il valore della ricchezza detenuta dalle famiglie (si pensi al mercato immobiliare). Andare in pensione qualche mese prima sarebbe ben magra consolazione.” “Magra” sarà per la Bonino, visto che di fatto in pensione non si andrà più.
Poi la Bonino continua dicendo che non dobbiamo preoccuparci perché comunque ci sarà una certa gradualità ecc.
Ma in tutto questo sproloquio da campagna elettorale si lascia sfuggire questa frase: “Certo, sarebbe meglio andare in pensione quando si vuole diciamo a partire dai sessanta anni – con un assegno tanto più basso quanto prima si esce dal lavoro. Nel lungo periodo sarebbe neutro sulla finanza pubblica.” E perché non si fa? Perchè nel lungo periodo la Bonino sarà già morta? Ma della logica a queste persone non interessa.
La conclusione, come ha fatto Mattarella, fa riferimento ai giovani che devono andare a votare! Prima dice che sarebbero “le vittime designate” di chi vuole abolire la Fornero e poi li invita a ricordarsi dell’egoismo dei vecchi (che vorrebbero andare in pensione prima sperperando soldi dei giovani che lavorano oggi e togliendoli al loro futuro) quando andranno a votare!
Ma anche qui la Bonino prende una cantonata e si scontra con un altro luogo comune risaputo da tutti: in questo sistema sociale capitalistico il posto di lavoro è subordinato all’andamento dell’economia e come si vede attualmente la disoccupazione è a livelli altissimi soprattutto quella giovanile, e se i vecchi non vanno più nemmeno in pensione quando mai ci sarà posto per i giovani?!

Un’ultima cosa: Prima della legge Fornero i padroni facevano tanti tanti profitti arricchendosi proprio come oggi perché sempre garantiti dai loro governi. Non sarebbe certo l’abolizione della legge Fornero a cambiare certo le cose, ma l’abolizione di questo sistema sociale sì!

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