sabato 21 ottobre 2017

pc 21 ottobre - A proposito del caso Weinstein e delle critiche di alcune femministe - un commento del MFPR

Le voci, dichiarazioni anche di presunte "femministe" che stanno attaccando le attrici, donne che dopo anni stanno denunciando il porco e potente produttore Harvey Weinstein sono da un lato stupide, non capiscono o non vogliono capire in questo cosa è principale e cosa è ultrasecondario e irrilevante:
e' principale che venga fuori con forza la denuncia, l'attacco a questo produttore che ha usato il suo potere per imporre prestazioni sessuali, per ricattare; che vengano alla luce queste punte di iceberg che sono di tutto un sistema marcio fino in fondo, strutturale nell'imperialismo, che oggi viene simbolicamente (e non tanto simbolicamente) rappresentato, incarnato dal fascio imperialista-razzista-sessista Trump,  e che contribuiscono a mostrare come questo sistema non può essere riformato ma solo rovesciato;
è secondario e irrilevante per la lotta rivoluzionaria delle masse che il coperchio venga scoperchiato in ritardo o da esponenti della stessa classe borghese. Veronica Lario disse parole definitive contro
l'"imperatore Berlusconi" nella fase del suo massimo potere, con la denuncia del "ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere", parole che fino ad allora nessuna "seria critica politica", anche di donne della "sinistra" aveva detto e tratto conseguenze. E noi all'epoca raccogliemmo e ci schierammo con la denuncia di Veronica Lario.
Queste voci di presa di distanza, quindi, sono di fatto un aiuto ai porci potenti e nessuna giustificazione può nascondere questo! 

Dall'altro lato queste voci "critiche-critiche" verso chi sta denunciando Weinstein (e la denuncia si allarga a macchia d'olio) non solo coprono il sistema che produce questi stupratori seriali, ma fanno l'apologia del potere borghese, della sua ineluttabilità.
Dire che "è sempre stato così", che un "Weinstein era come tanti altri", "che cosa si aspettavano le attrici, se hanno accettato di andare nella sua stanza...", e stupidaggini del genere, (ma le stesse squallide argomentazioni queste signore/signori potrebbero applicarle a tante altre donne che vengono stuprate, uccise: "di che si lamentano...?": che ti aspetti se vai a sballarti in una discoteca? che ti aspetti se chiedi un passaggio di notte in auto? ecc. ecc.), vuol dire lanciare di fatto un messaggio di inevitabilità, eternità di questo sistema imperialista, della sua intoccabilità, proprio nel momento in cui la crisi, che non è solo economica e politica ma anche sovrastrutturale, ne mostra tutto il suo putridume, e la maturità di una rivoluzione proletaria che spazzi via questo sistema e i suoi rappresentanti.

E le donne, i proletari, le proletarie, le masse popolari, i democratici coerenti, rivoluzionari non dovrebbero approfittare del marcio che viene fuori per mostrare l'unica strada necessaria e possibile?

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