lunedì 12 giugno 2017

pc 12 giugno - Repressione a Bologna in occasione del G7 ambiente - corrispondenze

Bologna. G7M tra fogli di via e processi per direttissima


Parecchie centinaia di persone hanno sfilato ieri per le strade di Bologna, una città blindata da un dispiegamento di forze esorbitante, contro il meeting del G7 che si sta tenendo in questi giorni in un quartiere periferico della città metropolitana. Giunge al termine di una serie di iniziative organizzate in questi giorni sul tema dell’ambiente, in cui si sono messe al centro le diverse iniziative ed esperienze per uno sviluppo sostenibile, non capitalizzato e controllato dai poteri forti per il loro profitto.

Il corteo ha potuto attraversare solo una parte della città, sostanzialmente scortato dalle forze dell’ordine che avevano bloccato con file di scudi e camionette, tutte le strade per il centro storico. Nonostante non ci fosse la zona rossa, e nonostante nessun ministro fosse nel centro della città, si è voluto infatti vietare l’accesso al centro cittadino a chi voleva mostrare una via alternativa allo sviluppo, demonizzando così gli “antagonisti” qualunque essi siano, dagli ambientalisti ai centri sociali, ai partiti e alle associazioni.
Il concetto, più volte passato in TV, è quello che chi manifesta è brutto, sporco e cattivo, mentre chi è ordinato, silenzioso e non fa domande, è il buono. Anche per questo, probabilmente, molta meno gente di quella che sarebbe potuta scendere in piazza all’interno di una piattaforma come quella di G7M alla fine non si è unita al corteo. E a dare man forte nell’indurre timore, la questura si è data da fare in questi giorni.  
Una piccola delegazione, violando il divieto di sfilare nel centro storico, ha voluto portare la propria presenza in piazza maggiore, ed è stata immediatamente picchiata e allontanata dalle forze dell’ordine.


Corrispondenze
Stamattina intorno alle nove venti compagni sono stati fermati e portati in questura. Sono tuttora in stato di fermo, di cui ancora non si conoscono le motivazioni. Questa operazione si inserisce in un contesto ben preciso: infatti, in vista del summit sull’Ambiente, da giorni assistiamo a una città militarizzata. Solo nella giornata di ieri sono circa cinquecento i controlli fatti dalla polizia, triplicando i numeri rispetto alla media e con un ricorso scellerato a misure preventive applicate in modo del tutto arbitrario. In soli due giorni sono stati sei i fogli di via comminati a compagne e compagni, quattro dei quali hanno potuto apprezzare solamente la stazione e la questura di questa meravigliosa città. Da questi fatti, è facile intuire quale sia il clima che vorrebbero imporci: un clima al contempo repressivo e pacificato, entro uno spazio urbano sigillato dalle forze dell’ordine e bonificato da ogni forma – anche potenziale – di ostilità. ‘Per cambiare clima serve un cambiamento politico’, ha detto il sindaco Merola, ‘l’ambiente è parte integrante della politica economic’, ha aggiunto il ministro Galletti, e infatti lo sforzo di identificare, intimorire e cacciare chi non si piega alla messa a valore in sè stesso e del luogo in cui vive e lotta è esplicitamente funzionale al tentativo di trasformare l’ambiente-di-vita in base alle logiche del profitto. Determinati ad opporci a questa devastazione ambientale lanciamo un presidio mangereccio e solidale per pretendere il rilascio immediato delle nostre compagne e dei nostri compagni. Ci vediamo tutti oggi in piazza Malpighi alle 19,30. P.s. avete fermato quasi tutti, vi manca ancora Igor!

“Alla fine della  giornata infame che ha visto trattenuti per più di dodici ore venti compagni in questura, alla fine della settimana ancora più infame che, nel ‘clima’ del G7, è stata costellata di misure preventive del tutto intollerabili, dispensate a pioggia sui corpi e sulle vite di molte e molti di noi, alla fine di tutto ciò, due compagni sono stati trattenuti per essere processati in direttissima domani mattina”. E’ l’aggiornamento diffuso nella tarda serata di oggi tramite un comunicato, che riceviamo e pubblichiamo, a firma “(quasi) tutti le altre”.
Si aggiunge nel comunicato: “Per questo, complici e solidali, chiamiamo un presidio domani alle ore 9 davanti al tribunale di via Farini con un solo obiettivo: tutte liberi tutti libere!”.

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