martedì 9 maggio 2017

pc 9 maggio - L'Italia imperialista, e non semplicemente militarista come si scrive in questo appello, si prepara alla guerra... Napoli pure!

Diciamo No a Napoli base di guerra
Sabato 13 maggio ore 10,30
Presidio
alla base NATO di Lago Patria/Giugliano – Napoli


L’Italia continua nella sua politica militarista e di aggressione. L’8 maggio in Sardegna e nel Mediterraneo Centrale ha preso il via l’esercitazione interforze e internazionale “Mare Aperto 2017”  che durerà 10 giorni.
Come apprendiamo dal sito del Ministero della difesa (http://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Mediterraneo_Centrale_al_via_l_esercitazione_Mare_Aperto.aspx)
All’esercitazione “Mare Aperto” – primo evento addestrativo complesso annuale della Marina Militare italiana condotta dal Comandante in Capo della Squadra Navale– partecipano anche assetti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, oltre a unità navali dei due gruppi permanenti della NATO e della Forza Marittima Europea.
In mare oltre alla portaerei Cavour, con i velivoli AV8B imbarcati, navi e sommergibili della
Marina Militare e 11 navi provenienti da Canada, Francia, Polonia, Portogallo, Spagna e Turchia, inquadrate nei Gruppi marittimi permanenti della NATO e nella Forza Marittima Europea.
La Marina, inoltre, schiererà la Brigata Marina San Marco. Prenderanno parte all’esercitazione anche velivoli Tornado, AMX, CAEW, Predator, KC 767 dell’Aeronautica Militare nonché il reggimento Lagunari, elicotteri AW-129, un posto comando di artiglieria terrestre ed un posto comando di artiglieria antiaerea dell’Esercito Italiano…..La “Mare Aperto” integra anche l’esercitazione di contromisure mine IT MINEX, coinvolgendo il comando delle Forze di Contromisure Mine della Marina e la forza permanente di contromisure mine della NATO. L’iniziativa è mirata all’addestramento complesso della Marina Militare, in particolare, e delle Forze Armate in generale, finalizzata al mantenimento di elevati standard di interoperabilità ed integrazione delle forze nazionali e NATO, per la sicurezza marittima comune dell'Italia, europea e dell’Alleanza Atlantica”.
Nonostante persino il  Comipa (Comitato misto paritetico sulle servitù militari) avesse bocciato nel dicembre scorso il calendario delle esercitazioni militari previste nei poligoni della Sardegna, il ministro della Difesa Roberta Pinotti lo ha imposto d'imperio.
Ancora una volta le prime vittime dei ‘giochi di guerra’ sono i sardi. Nonostante la smisurata dimensione di demanio e servitù militare già a disposizione, questa esercitazione, che si protrarrà fino al 20 maggio, oltre a militarizzare completamente il porto di Cagliari (dove sono presenti ben 23 navi da guerra), impone restrizioni militari in tutto il mare sardo sia ai pescherecci che alle imbarcazioni commerciali e turistiche.   
Le associazioni dei pescatori e gli antimilitaristi sardi hanno già annunciato proteste contro il programma ‘Mare aperto’. Tocca anche a noi fare la nostra parte.

Contro le aggressioni agli altri popoli
Contro l’aumento delle spese militari e le politiche interventiste del governo italiano
Contro la presenza di tutte le basi militari
Per il ritiro immediato delle truppe italiane all’estero

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