Il 26 e 27 maggio si terrà a Taormina (provincia di Messina) un vertice del cosiddetto G7. Il G7 è l'incontro di sette tra le più grandi potenze globali; parteciperanno, dunque, i capi di Stato di Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Canada e Italia con le rispettive delegazioni. Trump, la Merkel, Hollande, il Primo ministro Italiano Gentiloni si vedranno in Sicilia per confrontarsi su cyber controllo, smart city, lotta al terrorismo
Questo, almeno, è quello che ci dicono ma noi sappiamo benissimo di cosa si sta parlando quando si parla di “sicurezza”
La deriva fascista, razzista ed autoritaria del Governo Gentiloni che, coi decreti Minniti sulla sicurezza, ha dichiarato apertamente guerra alla povertà ed ai migranti ce lo dimostra.
E, ancora, quando al G7 si parla di “lotta al terrorismo” sappiamo benissimo che ci si sta solo accordando per aggredire nuovamente i popoli del medioriente e spartirsi le loro risorse.

Come proprio adesso sta accadendo in Siria, dove la presidenza di Trump ha segnato una pericolosa escalation che rischia di allargare un conflitto che ha arrecato innumerevoli lutti e devastazioni alla popolazione civile.

E sappiamo bene come ogni risorsa che i nostri governi destinano alla “sicurezza” interna o alle loro costosissime guerre internazionali in nome delle politiche neo-coloniali si traduce da noi in tagli dei diritti, in un numero minore di asili pubblici, di scuole, in un aumento dei costi delle prestazioni sanitarie, in un taglio netto ed un rincaro dei prezzi dei trasporti pubblici e dei treni, specie in un Sud d'Italia che è sempre più isolato dal resto del paese. Per non parlare della disastrosa situazione delle università e degli atenei che da riferimento culturale importante sono diventati esamifici carenti di ogni struttura e nei quali non è in alcun modo garantito il diritto allo studio. Tutto questo avverrà in un luogo simbolico: a Taormina, che sarà blindata per settimane dalla zona rossa, ed in Sicilia. La zona d'Europa che ha forse il più alto tasso di disoccupazione; desertificata di servizi sociali in nome del debito e delle politiche di austerity dell'Unione Europea; piena di installazioni militari come il Muos; terra d'accoglienza ridotta a trincea per incarcerare le nostre sorelle ed i nostri fratelli migranti; una terra spesso concessa al consumismo dei ricchi turisti di passaggio nel Mediterraneo; un'isola che vorrebbero immaginare e rappresentare come piena di folkloristici e compiacenti uomini con la coppola e che invece è piena di gente determinata a lottare per i propri diritti sociali, e per il proprio territorio.
Siamo contro questo G7, siamo contro la repressione, la militarizzazione, le logiche di guerra, del debito, dei sacrifici che rappresenta, siamo contro un ordine mondiale nel quale l'accumulazione dei profitti fa sì che 8 multimiliardari guadagnino da soli quanto tre miliardi e mezzo di persone.

Il 27 Maggio la Sicilia che lotta sfilerà in corteo a Giardini-Naxos, a ridosso del vertice di Taormina e della sua inaccettabile zona rossa, per protestare contro il G7, invitiamo tutte e tutti coloro che da qualsiasi parte d'Italia, d'Europa e del mondo si sentano di condividere la nostra protesta a scendere in piazza con noi.
Ricordiamo a tutti l'importante assemblea del 7 Maggio, a Napoli, dove ci confronteremo con tutte le realtà disposte a costruire con noi questa mobilitazione
Il corteo partirà, secondo la comunicazione che è stata data alle questure, dal Terminal bus di via Dionisio, Recanati (Giardini Naxos) Ore 15.00, vogliamo sottolineare come esso esprima il nostro legittimo diritto alla protesta in una zona che comunque non rientra in quella interdetta agli accessi per quei giorni e che, quindi, non può e non deve essere in alcun modo impedito nel suo svolgersi da eventuali di autorità delle forze dell'ordine.