giovedì 9 marzo 2017

pc 9 marzo - Agnelli, presidente della Juventus, nega l'evidenza dei legami con i boss della 'ndrangheta', tramite i gruppi ultras fascio-affaristi- malabitosi che devono stroncati! Come pure naturalmente tutti i gruppi ultrà fscio-razzisti-malavotosi delle altre squadre italiane

Procura Figc: "Agnelli in contatto con i boss per i biglietti". La replica: "Non è vero"

Procura Figc: "Agnelli in contatto con i boss per i biglietti". La replica: "Non è vero"

La relazione del procuratore Pecoraro alla commissione Antimafia

"Dalla documentazione arrivata dalla Procura di Torino, si evidenzia che Dominello Saverio padre e Dominello Rocco (il figlio) sono rappresentanti a Torino della cosca "Bellocco - Pesce" di Rosarno. Dominello Rocco ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di bagarinaggio e biglietti e abbonamenti". Lo ha affermato il Procuratore della Federazione italiana giuoco calcio (Figc), Giuseppe Pecoraro, in audizione alla commissione Antimafia.
"Chi sono i dirigenti che hanno contatti con queste persone? Sono: il dottor Carugo, il dottor Merulla, il dottor D'Angelo ed il presidente Agnelli. Devo dire - precisa il procuratore Pecoraro - che anche il

direttore generale Marotta, ha avuto rapporti seppur occasionali con il mondo degli Ultras ma non è stato coinvolto nella nostra conclusione indagine". "Il procedimento nei confronti della Juventus - dichiara Pecoraro - è iniziato il 2 agosto del 2016 con il mio predecessore, Palazzi. A settembre io sono stato a Torino dal procuratore Spataro chiedendo notizie sul procedimento in corso. Il Procuratore ci ha dato un'ampia collaborazione, inviandoci numerosi atti e nel tempo siamo arrivati a più di 5mila pagine"

Intanto escono però anche le prime intercettazioni:  "Impossibile". Lo ripete almeno quattro volte Andrea Agnelli il 4 agosto 2016 quando, per telefono, un dirigente della Juventus gli chiede se ha incontrato il presunto boss della 'ndrangheta Rocco Dominello.
La conversazione, intercettata dalla procura di Torino, è agli atti dell'inchiesta Alto Piemonte. I pm torinesi non hanno mosso alcuna accusa alla dirigenza della Juventus.
Ad essere intercettato dagli inquirenti era il telefono di Alessandro D'Angelo, security manager della Juventus. Il dirigente aveva chiamato Agnelli per capire se era vero quanto aveva messo a verbale Dominello, che nel corso di un suo interrogatorio aveva raccontato di un incontro "a tu per tu" con il presidente dove si era discusso di biglietti e abbonamenti.
D'Angelo: "Dice che era la prima volta che ti incontrava, e come se lo avessi combinato io questo incontro ..."
Agnelli: "No, no, no, mai e poi mai saremmo scesi in quei dettagli lì la prima volta. Impossibile, impossibile. E' impossibile che io non appena ti conosco faccio quei discorsi con te".

In un'altra conversazione captata dalla procura, dove intervengono anche gli avvocati della Juventus, ad Agnelli viene chiesto se "a queste riunioni collettive" con i capi della tifoseria ci fosse anche "Rocco". D'Angelo dice "no, non c'era Rocco".
Quando D'Angelo fu interrogato dai pm disse che non ricordava incontri fra Agnelli e Dominello: chiese quindi il permesso di telefonare al presidente (senza sapere che la linea era sotto controllo) e gli fu accordato.

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