giovedì 2 marzo 2017

pc 2 marzo - lotta operaia contro i trasferimenti deportazione alla FCA Pomigliano-Cassino

HANNO COSTRUITO AD ARTE … A “VOCE di POPOLO”, il ritornello:
“CA’ NISCIUN VO SCIOPERA”, perché nui’ SINDACAT a ricotta amma fa, aggiungiamo noi
“O ritornell re sindacati e pummiglian” ai lavoratori è entrato in testa dopo 10 anni di lavaggio di cervello. Molti di loro ripetono la stessa cosa ”cà nisciun vo scioperà” e o riturnell è semp o stess. Sono proprio 10 anni (14 febbraio 2006) che FIAT ci licenziò, proprio per avviare la rieducazione antisciopero.
CHI SI ACCONTENTA GODE? … NOI NO!
La Fiat ci vuole solo giovani e forti…per consumarci meglio. Ci trasferiscono a Cassino e dicono che è una trasferta. Hanno costruito la sconfitta nella mente di ogni operaio, che uscendo dalla fabbrica ripete incessantemente semp a stessa cos “cà nisciun vo scioperà”, ed ogni uno incolpa l’altro cà o sciopero nisciun o vo fà, ed il piano azienda/sindacati si è consolidato. Prima ci fottono e poi chiedono pure l’applauso, proprio come ha fatto la dirigenza FIOM. La dirigenza FIOM dice: ma FIM e UILM già hanno firmato quindi la nostra firma a che serve? Se non avessimo firmato non sarebbe cambiato nulla lo stesso. …Certo che la segreteria FIOM è meglio dei VANNA MARCHI, come dire..ti faccio trasferire e poi ti chiedo pure la tessera. E’ quello che sta realmente accadendo in fabbrica, certo che sono proprio dei maestri del nulla. La stessa FIOM non dice che a Cassino si sta scioperando contro gli impossibili ritmi di lavoro. Perchè lo nasconde agli operai di Pomigliano? Andremo a Cassino e ci chiederanno di scioperare contro i ritmi di lavoro? Allora perché non lottiamo per rimanere a Pomigliano? Il contratto dei metalmeccanici, che rimane una schifezza di contratto, per una trasferta a Cassino, prevede circa 2000 euro. La FIAT non applica il CCNL ma il CCSL e ce ne da solo 550. Ora si capisce bene perché la FIAT ha richiesto un contratto solo per lei. La FIOM non ha firmato il CCSL ma l’accordo di Cassino si. A Cassino ci sono 700 operai a cassa integrazione e la FIAT ci manda 550 operai di Pomigliano e fa centinaia di nuove assunzioni. Perché? Perché sulle linee serve “carne fresca”. Operai che non arrivano a cinquant’anni la FIAT li scarta. Ormai serviamo da venti a quarant’anni, poi diventiamo esuberi. In questa situazione siamo più di mille a Pomigliano. Più di mille a Melfi e centinaia a Cassino per non parlare degli altri stabilimenti. Che fine faremo? Per Cassino la FIAT sta tirando dentro diversi operai cinquantenni di Pomigliano. Anche sulle linee di Pomigliano sta spostando molti operai avanti con l’età o con problemi di salute. Sta preparando il terreno per buttarli fuori. Sa che non ce la faranno a lavorare e accumuleranno malattie e provvedimenti disciplinari per “mancata produzione”. Cercherà di licenziarli come “lavativi” o proporrà accordi individuali per farli dimettere. A Melfi ci sono già licenziamenti per questi motivi. Altro che piano industriale. Dietro i trasferimenti a Cassino c’è un grande piano di ristrutturazione. La FIAT sta preparando il terreno per tenersi solo giovani da spremere il più possibile. Tutti gli altri sono in più. Di fronte a questa emergenza nessun sindacato interno alla fabbrica ha avuto il coraggio di denunciarlo, ma tutti hanno firmato l’accordo per Cassino chiedendo un “nuovo piano industriale”. Ragioniamo: La produzione della Panda è stato il frutto di un “piano industriale”. Abbiamo prodotto centinaia di migliaia di auto. Siamo diventati lo stabilimento più produttivo e “avanzato” del gruppo. Ma a noi operai cosa ha portato tutto questo? Ritmi impossibili e lavoro solo per circa 2000 di noi. Cosa possiamo sperare dall’ennesimo “piano industriale”? Nella ultima assemblea di stabilimento gli operai hanno bocciato l’accordo votando la mozione letta da Mignano, ma questo non ha fatto cambiare idea ai sindacalisti. Questi sono contro gli operai. Individualmente siamo deboli, solo se ci uniamo siamo una forza. Dobbiamo organizzarci contro i trasferimenti a Cassino e i piani di ristrutturazione della FIAT. I “piani industriali” lasciamoli al padrone, noi dobbiamo chiedere di rientrare tutti in fabbrica. Se sentono la nostra pressione troveranno loro il modo per utilizzarci. Mobilitiamoci dietro la parola d’ordine NO CASSINO. Cominciamo a discutere e riflettere collettivamente. La FIAT è sola insieme ai suoi servi del sindacato, noi siamo una massa.
DOMENICA 5 MARZO ORE 20 CONCERTO NO CASSINO A POMIGLIANO CON I 99 POSSE, IN VIA GHANDI ( presso bar la villa) ingresso villa comunale di Pomigliano
LUNEDI’ PULLMAN DI SOLIDARIETA’ NO CASSINO PARTENZA INGRESSO FCA DI ORE 4
SI COBAS FCA POMIGLIANO- COMITATO DI LOTTA NO A CASSINO 2/03/2017

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