martedì 7 febbraio 2017

pc 7 febbraio - Lo sciopero delle donne dell'8 marzo nelle mani delle proletarie - a cura del MFPR

LO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE HA PROCLAMATO UNA GIORNATA NAZIONALE DI SCIOPERO A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO DELLE DONNE DELL'8 MARZO 2017


LA PIATTAFORMA DELLE DONNE, DELLE LAVORATRICI, DELLE PRECARIE, DELLE DISOCCUPATE, DELLE MIGRANTI, DELLE BRACCIANTI... 


Noi donne lavoratrici, precarie, disoccupate, braccianti, migranti… lottiamo ogni giorno per il lavoro, il salario, contro le discriminazioni, lottiamo nelle cooperative contro contratti vergognosi che ci offendono, contro le violenze e molestie che
spesso dobbiamo subire nei luoghi di lavoro, lottiamo nelle fabbriche contro chi vuole ridurre la nostra vita a macchina per il suo profitto e ogni giorno toglie un pezzo della nostra vita; lottiamo nel commercio, nei pubblici esercizi, contro il lavoro nero, i licenziamenti, i ricatti; lottiamo come disoccupate contro l'umiliazione di trovare lavoro; lottiamo contro la schiavitù e le violenze sessuali di caporale e padroni nelle campagne, lottiamo nella scuola, nei call center, nelle lotte per la casa, nelle lotte sul territorio per la salute, ma questa nostra voce e soprattutto le nostre lotte restano inascoltate, anzi vengono silenziate, oscurate.
Noi donne subiamo quotidianamente la vergognosa violenza sessuale e la catena infinita di femminicidi e nessuno, o pochissimi, lega questa violenza alla nostra condizione generale fondata sull'oppressione, che produce le violenze sessuali e i femminicidi.

Da queste condizione che si vive quotidianamente, dalle diverse lotte e battaglie, sono emerse diverse esigenze, necessità, bi/sogni  delle lavoratrici, precarie, disoccupate ecc, che si sono trasformati in punti vivi e concreti di una  piattaforma che ha accompagnato l’eccezionale primo sciopero delle donne, avvenuto in Italia il 25 novembre del 2013, e su cui in questi due anni è proseguito il lavoro diretto e indiretto, individuando ulteriori obiettivi presenti nelle denunce e mobilitazioni più recenti delle donne proletarie, dalle operaie, alle precarie, alle braccianti, alle lavoratrici immigrate, alle disoccupate ecc.

Questi obiettivi vanno raggiunti perché più che giusti e legittimi in un paese che non può essere affatto definito “civile” se la condizione della maggioranza delle donne, dal Sud al Nord del paese, di lavoro/non lavoro, precarietà, disoccupazione, sfruttamento oppressione intrecciata inevitabilmente alla generale condizione di vita non cambia realmente.

LAVORATRICI, PRECARIE, DISOCCUPATE SLAI COBAS S.C.

LE COMPAGNE E LE DONNNE DEL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO

- Lavoro per tutte le donne
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – No Jobs act
- NO a discriminazioni salariali, pari salario per pari lavoro
- Aumento delle pause nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro
- Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, come difesa anche della nostra salute
- Riposo sabato e domenica o 2 gg consecutivi nelle aziende a turnazione continua
- Turni che non aggravino la condizione delle donne
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici, richiesta agli Enti ispettivi di una verifica generale, sotto il nostro controllo!
- Donne dappertutto, nelle Rsu, Rls, decise dalle lavoratrici
- Assemblee sindacali retribuite delle operaie in più rispetto a quelle stabilite, perchè hanno doppi problemi;
- Salario minimo garantito per tutte le donne
- Nei passaggi di appalti o ditte, automaticità del passaggio delle lavoratrici con conservazione dei diritti acquisiti – nei rapporti part time, orario non al di sotto di 30 ore settimanali

- NO al caporalato in agricoltura
- Trasporto gratuito verso e dalle campagne
- passaggio da salario a cottimo al salario orario - applicazione del CCNL, parità salariale con gli uomini
- No all'uso di prodotti tossici durante il lavoro nei campi, strutture mediche vicino ai luoghi di lavoro

- Diritto di residenza, cittadinanza, casa, reddito per tutte le migranti, uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate che lavorano
- NO alla detenzione nei Cie, hotspot luoghi di violenza, stupri da parte delle forze dell'ordine
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al salario minimo garantito

- Allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, tutela delle lavoratrici denuncianti
- Interventi immediati contro i denunciati per violenze, stalking, maltrattamenti
- Divieto di permanenza in casa, se familiari o conviventi
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne.

- Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, nelle assunzioni o licenziamenti
- NO a discriminazioni sul lavoro legate allo stato familiare, di maternità, di razza
- Abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Estensione dei permessi retribuiti per malattia dei figli oltre i 3 anni di vita dei bambini, per entrambi i genitori.
- Socializzazione e gratuità dei servizi domestici essenziali, asili, servizi di assistenza per anziani, ecc, aumento dei nidi e scuole per l'infanzia e vicino ai luoghi di lavoro

- Difesa e ampliamento del diritto di aborto
- Obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza
- Consultori laici gestiti e controllati dalle donne
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari

- Abolizione nella pubblicità, nei giornali, nelle Tv, nei testi scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, discriminatorio, fascista, sessista, razzista, contro le donne.

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