giovedì 16 febbraio 2017

pc 16 febbraio - Il Job Act produce assassinii - denuncia l'Osservatorio di Bologna

Ancora nove morti sul lavoro in soli 3 giorni 
da carlo soricelli

In questi dieci anni, unico in Italia a monitorare tutte le morti sul lavoro con l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, mi sono accorto della parzialità dei dati raccolti, e della mancanza di conoscenza da parte di tutti di questo fenomeno che produce oltre 1400 morti per infortuni ogni anno. Dal secondo anno di monitoraggio scrivo a tutti delle anomalie che ho riscontrato nel controllare tutte queste morti. “Repubblica” ha fatto un’inchiesta veramente ammirevole e completa su questo fenomeno e della “scomparsa” di tanti lavoratori morti mentre lavoravano. Sono diverse centinaia ogni anno che muoiono all’insaputa di tutti. Purtroppo anche dello Stato. Ma non voglio, per un'altra volta che la Segretaria della CISL Furlan, prenda un altro pugno nello stomaco come l’ha preso quando ha appreso della scomparsa di tanti morti dalle statistiche
ufficiali e alla Segretaria Camusso vorrei dire di non fare come ha fatto: d’ignorare le mail che ho spedito anche a lei e a diversi segretari della CGIL, di ignorarli per poi dire come se fosse una cosa risaputa da tutti dell’entità di queste tragedie, tantissimi della CGIL sapevano di questo, lo SPI, in cui sono iscritto, mi ha intervistato con Stefano Gallerani dove dicevo queste cose e non solo. Quindi niente “furbate” e far finta di esserne interessati dopo che ne parla la grande stampa, mentre prima mai una parola. Idem con il responsabile della Sicurezza della CGIL, che mi ha tolto l’amicizia su Facebook dopo che avevo contestato la sua condiscendenza ai “grandi tavoli”. Dove non contestava le dimensioni del fenomeno dicendo che è in calo come poi dicevano le controparti. Cosa assolutamente non vera se si prendono tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO (esclusi i morti sulle strade e in itinere che richiedono interventi diversi). Dal 2008 anno d’apertura dell’Osservatorio registriamo un aumento dello 0.7. Altro che cali favolosi ogni anno. Ma torniamo all’assassino il “jobs act”. Perché scrivo che è un assassino? Lo dico ai Segretari Furlan, Camusso e Barbagallo; in questi dieci anni di monitoraggio quello che salta di più agli occhi è che a morire sui “luoghi di lavoro” al 95% sono lavoratori che non hanno l’articolo 18, solo una piccola parte, meno del 5% non sono coperti da questo articolo che tutela chi lavora anche sulla Sicurezza, per il semplice fatto che ti possono licenziare con una scusa anche se ti rifiuti di svolgere lavori pericolosi. Un altro esempio. In questo 5% morti nelle aziende che hanno l’articolo 18, molti non sono dipendenti dell’azienda stessa, ma lavoratori esterni che eseguono lavori all’interno dello stabilimento. Quasi tutti questi lavoratori sono artigiani o lavoratori di piccole aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18. Da anni lo ripeto ai sindacati che a mio parere sono anche sadici. Ma come, vi sto dicendo che dov’è presente il Sindacato le morti sono quasi inesistenti? E cosa fanno, lo ignorano invece di esaltare questo valore? Purtroppo questo sfugge alla mia comprensione, oppure sono diventati talmente istituzionali che tutto quello che viene da fuori dalle verticalcaste di cui i vertici fanno parte, non esiste. Insomma un atteggiamento orwelliano. Ora non possono più ignorare quello che scrivo, non può ignorarlo neppure la politica, non possono ignorarlo i parlamentari che questo jobs act l'hanno votato, che ricordo a tutti elimina di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori quello che recita che non si può licenziare senza “giusta causa e giustificato motivo”. Tutti i nuovi assunti non godono più di questo articolo che tutela anche la vita di chi lavora. Lo scopo è evidente, comprimere i salari, dividere i lavoratori tra chi può scioperare e chi no (quelli col jobs act no, pena il licenziamento), perché non ha gli stessi diritti di un suo compagno assunto prima della Riforma voluta da Renzi, d’accordo con la parte più retriva degli industriali. Ma è una legge costituzionale se discrimina chi lavora anche nello stesso luogo? C'è tra i tanti amici qualche giurista che possa far chiarezza? Posso comprendere che tanti parlamentari in buona fede non hanno compreso fino in fondo le implicazioni che ha su chi lavora l’abolizione dell’articolo 18 col Jobs act. Del resto solo l'Osservatorio monitora tutte le morti sul lavoro e ha scoperto che senza l'articolo 18 s per infortuni. Davvero cari parlamentari volete le distruggere conquiste fatte in un secolo di lotte? Davvero volete la distruzione di sindacati come CGIL, CISL e UIL che moriranno per mancanza di iscritti nel prossimo futuro se faranno i sindacati veri? Avete possibilità di rimediare, il Governo Gentiloni è nel pieno delle proprie funzioni. Si elimini il jobs act altrimenti nessuno caschi dalle nuvole se quello che scrivo poi si realizzerà.
Carlo soricelli curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Post scritto. Un altro lavoratore di 71 anni è morto cadendo da un tetto, oltre il 30% delle morti sul lavoro tutti gli anni ha oltre 60 anni. Non è il caso di non farne morire più e di mandarli in pensione?

Nove lavoratori morti suii luoghi di lavoro negli ultimi 3 giorni

Strage continua, sono nove i lavoratori morti sui luoghi di lavoro negli ultimi due giorni. Oggi sono morti due antennisti cadendo da un traliccio Telecom a Mazzaro del Vallo di Trapani, non erano dipendenti telecom, ma di una ditta appaltatrice. avevanp l'articolo 18? Ieri è morto un altro lavoratore cadendo dall'alto in provincia di Parma, ma Luigi Depiani aveva 71 anni ed è morto a quell'età cadendo dal tetto di un capannone: mi chiedo se chi ha approvato la legge Fornero abbia un pò di rimorso vedendo questa strage di lavoratori anziani, sono tutti gli anni intorno al 30% di tutte le morti sui luoghi di lavoro i lavoratori con oltre 60 anni. Tra l'altro prima che entrasse in vigore dicevo che l'innalzamento dell'età della pensione avrebbe provocato una carneficina tra i lavoratori anziani che svolgono lavori pericolosi per se e per gli altri. Nella provincia di Napoli è morto Francesco Prestigiacomo, ancora da chiarire la dinamica della morte; ma è stato sequestrato il cantiere in cui lavorava. Un altro edile di 51 anni è morto nella provincia di Parma: era un lattoniere che sul tetto stava riqualificando il capannone. Un altro morto in Provincia di Padova: a perdere la vita Filippo Mabea un poliziotto di 44 anni che è morto finendo in un canale mentre tornava a casa dal turno notturno. Sono già due i poliziotti morti dall'inizio dell'anno. E come ormai sanno tutti i lavoratori delle Forze Armate  sono vittime che non appaiono in nessuna statistica, tranne che in questa dell'Osservatorio.Un anziano agricoltore è caduto da un dirupo in provincia di Salerno. Un altro lavoratori di 50 anni è morto a Napoli in Via Mantova cadendo da un lucernaio.

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