domenica 15 gennaio 2017

pc 15 gennaio - 14 gennaio Milano Antifascista: Un piccolo segnale di rottura che va nella giusta direzione.....ma ancora non è quello che serve

In piazza Fontana in più di un migliaio si sono presentati, non tanto e non solo, per rispondere all'appello del Comitato Antifascista contro il presidio di forza nuova, ma per gridare che non è accettabile che vengano concessi spazi e visibilità alla feccia nera. Che la piazza fosse più che divisa in due, da una parte le istituzioni (Fiano e Maiorino del PD, ovvero il partito di Sala che non ha imposto al questore di vietare qualsiasi presenza di piazza ai fascisti e proprio nella giornata mondiale del rifugiato) e dall'altra vecchie e nuove generazioni che non accettavano di rimanere rinchiusi nella stretta piazza e, in buona sostanza, vedere i Valori della Resistenza trattati come illegali.
Che questo fosse un sentire comune lo si è visto da subito con l'interesse e la condivisione dello striscione di proletari comunisti, che ha suscitato discussioni sollevando i mal di pancia anche tra le fila di militanti dell'Anpi, e la voglia di fotografarlo e in maniera particolare dei giornalisti di Corsera e repubblica.
Prima hanno iniziato quelli della Banda degli Ottoni (ribattezzatesi Banda degli Ottoni a Scoppio Resistente) che hanno inziato ad intonare le canzoni Partigiane a cui si sono uniti dei "poeti" che hanno messo in prosa le canzoni Partigiane. Poi al grido di "Corteo, Corteo" si è partiti.

Durante il corteo hanno avuto un ruolo coinvolgente e trainante il Coro Resistente, nella quasi totalità di donne, che non solo ha intonato le canzoni partigiane (Val Sesia; Brigate Garibaldi; Fischia il Vento; Bella Ciao; Ribelli della Montagna; ecc) ma nel corso del corteo hanno gridato slogan storici modificandoli e trovandone di nuovi (per i compagni di proletari comunisti è stata una bella interlocuzione): "Prefetto sei stordito il fascismo va Bandito"; "La Resistenza ce l'ha insegnato il fascismo va cancellato"; "il revisionismo ci ha rovinato il fascismo va contrastato"; "Sindaco smetti di fare l'attendista, vogliamo un sindaco Antifascista". Ma anche di correggere la strofa di Pueblo Unido, in piena sintonia con la memoria storica, in "El pueblo armado jamas sarà matado" e riprendere "la sedi fasciste si chiudono col fuoco, ma coi fascisti dentro se no è troppo poco". Durante il percorso qualcuno ha sottolineato che la manifestazione doveva dirigersi verso la Prefettura.
alcune considerazioni finali:
Particolarmente importante per la città di Milano la presenza della figlia di Giovanni "VISONE" Pesce e "NORINA" Brambilla Pesce, che ha molto apprezzato il lavoro del Punto Libreria Metropolis di "rialfabetizzazione" verso le nuove generazioni sui temi della resistenza; Negativo la mancata partecipazione in maniera visibile di alcune aree di movimento e non, che si occupano di migranti sia dal èpunto di vista lavorativo che antirazzista; sottolineamo infine l'iniziativa, purtroppo solitaria, di un gruppo di cittadine/i che si è presentata all'Arco della Pace, dove è stato concesso il presidio a forza nuova, che hanno gridato (anche quì in testa due donne) "Andate via.." e rivolti ai cronisti "Ma vi rendete conto? I fascisti all'Arco della pace?". Iniziativa che, come mostrato dai filmati, ha visto i digossini cercare di ridurli in silenzio e difendere la feccia di fogna



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