sabato 2 aprile 2016

pc 2 aprile - Milano: mobilitazione in solidarietà coi compagni incarcerati per il corteo del 1° Maggio 2015. Il csgpindia/MI ha partecipato e portato appello della Campagna Internazionale INDIA

pc 2 aprile - HOT SPOT TARANTO - RESPINTI 200 MIGRANTI!

Come si fa ad affermare che questo, come anche paesi quali Tunisia, Marocco, in cui è in atto una vasta repressione verso ogni forma di dissenso e rivendicazioni di diritti elementari, siano sicuri?

Cacciare questi migranti significa da parte del governo, del Min. Alfano, della Prefettura e di tutte le Istituzioni nazionali e locali, essere complici di assassinii!

L'alternativa è rendere questi migranti clandestini, senza alcuna minima assistenza vitale, e a rischio carcere o obbligo di ritorno in ogni momento. 
Su questo è inoltre gravissima la posizione presa, in risposta al sindaco di Taranto, da parte della Prefettura, che ha negato anche la prima assistenza. 

Neanche pochi giorni fa la viceprefetto Trematerra aveva assicurato allo Slai cobas sc che nessun migrante in arrivo all'Hot Spot sarebbe stato respinto. BUGIARDA!

NESSUN RESPINGIMENTO!
ACCOGLIENZA E ASSISTENZA A TUTTI I MIGRANTI!
CHIUDERE L'HOT SPOT!

ORGANIZZIAMO UNA MOBILITAZIONE UNITARIA!


pc 2 aprile - Sindacalisti corrotti a Napoli - prendi 1 ma ce ne sono 100-1000. E' l'insieme del sindacalismo confederale al sud che è una associazione di stampo mafioso, soprattutto negli appalti comunale - questo avviene a Taranto come a Palermo. situazioni che conosciamo direttamente - slai cobas per il sindacato di classe


Napoli: minaccia uno sciopero e prende il pizzo, arrestato un sindacalista

La vittima aveva vinto nel 2014 la gestione dei parcheggi pubblici a Pomigliano D'Arco. Per aiutare gli investigatori ha acquistato la web cam a sue spese.
Lo minaccia di organizzare uno sciopero e gli chiede una tangente. Ma l'imprenditore si compra una webcam, avvisa la Guardia di Finanza e lo incastra.
Un sindacalista della Uil Trasporti di Pomigliano d'Arco, Antonio Esposito, è stato arrestato per aver estorto 2.500 euro a un imprenditore di San Giorgio a Cremano (Napoli) che, nel 2014, si era aggiudicato la gara di appalto per l'affidamento del servizio dei parcheggi pubblici a Pomigliano D'Arco.
Per accorciare i tempi dell'operazione e dare una mano alla Guardia di Finanza, l'imprenditore, vittima della richiesta di pizzo, installa a sue spese le telecamere che riprendono lo scambio di soldi con il quale gli inquirenti inchiodano il sindacalista estorsore,arrestato in flagranza di reato, lo scorso 30 marzo, a Pomigliano d'Arco.

Le indagini: condotte dalla compagnia della Guardia di finanza di Portici, hanno evidenziato come il

pc 2 aprile - ALMAVIVA CONFERMA I LICENZIAMENTI PER AVERE SOLDI E LEGGI A SUO FAVORE - MA CON LA POSIZIONE DELLE OO.SS LA FINE E' NOTA... Occorre che i lavoratori si organizzino e lottino in maniera indipendente

L'incontro tra Almaviva e i sindacati confederali a Roma si è concluso con un rinvio al governo e nessun passo indietro sui licenziamenti. Vi è l'annuncio da parte delle OO.SS. di uno sciopero nazionale, ma non è stata decisa la data, come ancora non è stata fissata la data della convocazione del Tavolo di confronto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico (per capirci quello della Ministra Guidi, che fa gli interessi delle grandi aziende e propri...).
Restano, pertanto, confermati i 3000 licenziamenti annunciati sul territorio nazionale. 

Intanto, a Napoli, dopo le due grosse giornate di lotta del 30 e del 31, il 6 aprile, in cui andrà il presidente del Consiglio Matteo Renzi, vi sarà una prima, speriamo forte, risposta di lotta.

A Palermo, ieri, alcune centinaia di lavoratori hanno sfilato in corteo fino alla sede della Rai, dove hanno conquistato la ribalta della 'Vita in direttà, esponendo un grande lenzuolo con su scritto "lavoro e dignità".

Ma qual'è la posizione dei sindacati confederali? Durante il vertice romano tenuto nella sede di Unindustria, i segretari di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uilm hanno chiesto "un intervento strutturale da parte del governo Renzi sulla crisi dei call center. Ribadendo la necessità di norme che vietino gare al massimo ribasso, delocalizzazioni e meccanismi distorsivi della concorrenza.
E hanno aggiunto: “Almaviva deve ricorrere agli ammortizzatori sociali, il Governo nazionale deve applicare quanto annunciato in ambito di regole e risorse economiche aggiuntive a sostegno del settore e i committenti devono garantire la sostenibilità sociale del settore riportando il lavoro in Italia. E la Regione siciliana deve fare la sua parte mettendo a disposizione risorse per formazione e sostegno al reddito".
Ma questa posizione oggettivamente fa eco alle lamentele dell'azienda verso il governo. L'azienda, infatti, ha parlato di "estrema gravità della situazione", determinata, "dalla crisi strutturale del settore italiano dei call center, segnato da perduranti fenomeni distorsivi, condizionato da un quadro normativo incerto e da costante elusione delle regole"; quindi “insostenibilità delle attività dell'azienda alle condizioni attuali e con i soli strumenti fino ad oggi disponibili, compreso l'ormai pluriennale ricorso agli ammortizzatori sociali... ad oggi la crisi appare irreversibile e l'unica soluzione è il taglio dei posti di lavorò. Poi l'apertura, con ricatto: 'Siamo disponibili a discutere di soluzioni concrete e con scadenze precise ma superando le discussioni sulla ricerca delle responsabilità che causerebbero solo un irrigidimento delle rispettive posizioni...".

Di fatto azienda e sindacati confederali hanno la stessa voce nel dire che la colpa è dei committenti, della concorrenza; come hanno la stessa voce nel chiedere risorse economiche aggiuntive a sostegno del settore. Unica differenza è che i sindacati confederali chiedono anche un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori, fino a chiedere, alla Regione siciliana, risorse per "formazione e sostegno al reddito" (primo, ma di quale formazione si parla? Visto che la maggiorparte dei lavoratori fa questo lavoro da anni ed è sicuramente formata; secondo, queste proposte di fatto non sono un annuncio di accettazione degli esuberi?); mentre Almaviva dice che ormai ha fatto già ricorso per tanti anni agli ammortizzatori sociali e, quindi, ora o vi sono nuovi interventi a suo favore, o taglia i posti di lavoro.

Sul fatto che Almaviva non stia affatto in crisi, ma vuole solo tagliare il costo del lavoro, attraverso licenziamenti e delocalizzazioni, per fare più utili, e che abbia in questi anni ampiamente usufruito di sgravi e incentivi da parte del governo, rimandiamo all'articolo in questo blog del 30 marzo: "Cosa c'è dietro i licenziamenti di Almaviva ("http://proletaricomunisti.blogspot.it/2016/03/pc-30-marzo-cosa-ce-dietro-i.html); la questione ora è che accettare invece da parte dei sindacati confederali "la crisi del settore dei call center", già annuncia una fine della vicenda ormai nota:
Almaviva potrà ritirare una parte dei licenziamenti, ma a fronte di un forte peggioramento generalizzato dei contratti di lavoro (il jobs act gli dà una grande mano in questo), in ore, flessibilità, salari, diritti, ritorno a forme di contratti parasubordinati, ecc.; mentre incasserà nuovi incentivi e sgravi dal governo, e dai sindacati una "pace sociale". Fra qualche tempo poi tornerebbe a "bomba", per un nuovo taglio del costo del lavoro. 

E i principali interessati, le "vittime" di tutto questo, I LAVORATORI E LE LAVORATRICI? 
Vi è una grande partecipazione alla lotta e volontà di lotta. Ma occorre che siano loro i protagonisti in tutto, affinchè non avvenga che i lavoratori lottano ma le soluzioni vengano decise e portate avanti dagli altri sulla testa dei lavoratori e delle lavoratrici. 
Serve l'unità dei lavoratori indipendentemente dai Sindacati confederali; ma serve che i lavoratori più coscienti, più ribelli si organizzino fuori e contro le posizioni di Cgil, Cisl, Uil (per es. con un comitato di lotta unitario, o altro...) e impongano la loro piattaforma, che non può che essere contro Almaviva, Governo, grandi committenti pubblici (che sono divisi per arraffare ognuno i propri interessi, ma uniti contro i lavoratori), per la difesa di tutti i posti di lavoro, per impedire qualsiasi peggioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. 

pc 2 aprile - TEMPA ROSSA PROPRIO UNA SPORCA STORIA, DA SEMPRE - AVEVAMO E ABBIAMO RAGIONE A TARANTO A DIRE NO! - Uno dei comunicato dello Slai cobas scTaranto



È una storia notturna quella dell’emendamento a favore del progetto petrolifero Tempa Rossa che ha messo nei guai l’ex ministro Federica Guidi per via dei lavori di subappalto nel sito che interessavano il suo compagno. La prima notte è quella tra il 16 e il 17 ottobre 2014, quando le commissioni Ambiente e Attività produttive di Montecitorio stanno discutendo il decreto Sblocca Italia: quel testo rende, tra le altre cose, molto più facile costruire impianti petroliferi (e inceneritori) visto che li dichiara “infrastrutture strategiche per l’interesse nazionale”. Si procede a tappe forzate ed è notte quando la deputata M5S Mirella Liuzzi si accorge di uno strano emendamento che rende “strategiche” pure tutte le opere connesse all’attività estrattiva: gasdotti, porti, siti di stoccaggio. Proprio quello che serve al progetto Tempa Rossa... quell’emendamento era stato consegnato alle commissioni dal capo di gabinetto del ministro Federica Guidi e portava la sua firma: la rivolta delle opposizioni, e forse l’imbarazzo del Pd, causano una irrituale dichiarazione di inammissibilità per quel testo...
Va meglio con la legge di Stabilità. La notte è quella tra il 12 e il 13 dicembre 2014 e siamo in commissione Bilancio in Senato. L’emendamento viene consegnato – come da prassi – dal ministero dello Sviluppo economico a Maria Elena Boschi, titolare dei Rapporti col Parlamento e gestore del traffico delle proposte governative. Stavolta il testo passa e viene recepito nella manovra poi approvata con la fiducia... Pochi minuti dopo, comunque, Guidi avverte il fidanzato e s’inguaia.
...il progetto Tempa Rossa ha il suo cuore nel giacimento lucano la cui concessione è appannaggio di Total (al 50%), Shell e Mitsui. I sei pozzi in Basilicata (più 2 da autorizzare) a regime dovrebbero produrre 50 mila barili al giorno, aumentando del 40% la produzione nazionale di greggio. Questo progetto ha già ottenuto una Valutazione di impatto ambientale positiva nel 2011. Qual è il problema allora? Quello che si fa col petrolio una volta estratto: bisogna portarlo a Taranto, stoccarlo e raffinarlo. È una vera fortuna che Eni disponga di un impianto proprio nella martoriata città dell’Ilva. E qui, però, cominciano i guai: cittadinanza, movimenti e (fino a un certo punto) pure i politici locali si oppongono a potenziare la capacità inquinante dell’impianto del Cane a sei zampe. Il motivo lo spiegò Arpa Puglia nel 2011: “L’esercizio di questi impianti comporterà un aumento delle emissioni diffuse pari a 10 tonnellate/anno che si aggiungeranno alle 85 tonnellate/anno già prodotte (con un incremento del 12%)”.
C’erano insomma problemi a fare i lavori al punto di approdo del petrolio estratto nel giacimento di Total e soci di Gorgoglione, in Basilicata: due siti di stoccaggio, un prolungamento del pontile e altre cosette. È qui che arriva l’ex ministro Guidi: l’emendamento prevede che l’autorizzazione unica per le opere “strategiche” valga anche “per le opere necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento degli idrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali” anche lontano dal giacimento. E se gli enti locali si oppongono? C’è il secondo comma: lo Sblocca Italia prevede che, in quanto strategiche, su queste opere alla fine decida il governo. Il via libera definitivo ai lavori a Taranto è arrivato il 19 dicembre 2015, quattro mesi fa. Lo ha firmato il ministro Federica Guidi. Non si sa se poi abbia avvertito il fidanzato.



LA POSIZIONE DELLO SLAI COBAS SC DI TARANTO NELL'AGOSTO 2014



... sul progetto 'Tempa rossa'... Le questioni principali che in questo momento solleviamo sono di due ordini: il problema dell'impatto ambientale e il problema della democrazia sul territorio.
Sull'impatto ambientale, Taranto è una città che non può permettersi di aumentare i carichi inquinanti neanche di un grammo; ha già davanti a sè il problema importante e decisivo per il suo futuro di riuscire ad ambientalizzare l'Ilva per permettere la continuità produttiva di una fabbrica che non uccida nè i suoi operai nè le masse popolari tarantine, in particolare quelle dei quartieri inquinati; il secondo problema che ha la città è quello del gigantesco piano di bonifica del territorio.

Noi pensiamo che questi siano i problemi principali della città e vogliamo l'unità di operai e masse popolari per imporre con la lotta la difesa del lavoro e della salute e sicurezza.
Noi riteniamo che oltre all'Ilva, l'Eni, la Cementir, per quanto riguarda le industrie, e la Marina Militare abbiano prodotto e continuino a produrre altrettanti danni alla città. Per cui siamo perchè la lotta operaia e proletaria si allarghi anche a tutte queste realtà, con gli stessi obiettivi per quanto riguarda le industrie, con, invece, un radicale cambiamento per quanto riguarda la Marina.
In questo quadro il progetto 'Tempa rossa' non è accettabile. Esso vuole "sviluppare la città" ma nel senso attuale, senza mettere in discussione non tanto l'industria quanto il primato del profitto sulla vita degli operai e delle masse popolari.

La posizione attuale della Confindustria su questo e l'agitazione della Confindustria nel raccogliere gli operai al suo seguito e contrapporla al movimento necessario di lotta per il lavoro e la salute, è sbagliata e va contrastata.

Ma il dibattito su tutto questo è avvelenato dalla questione della democrazia e dei diritti violati della città, che proprio il progetto 'Tempa rossa' mette ancora una volta drammaticamente alla luce.
Il primo Ok al progetto 'Tempa rossa' porta la firma esemplare della Prestigiacomo e di Galan, due ministri corrotti, sotto inchiesta e uno dei quali arrestato proprio perchè al servizio delle lobby industriali, affaristiche il cui raggio si è esteso in tutto il territorio nazionale; la Prestigiacomo è anche dentro l'inchiesta "ambiente svenduto". Quindi, il "via libera" deciso da questi ministri deve essere revocato e annullato.
A questo si è aggiunta tutta l'azione dei governi seguenti che è andata nella stessa direzione e anche qui viene sollevato la definizione di "opera strategica" che è lo strumento che i governi e i padroni hanno scelto per imporre comunque i loro progetti finalizzati a speculazione e profitto. Quando questi governi parlano di "interesse strategico" non vanno creduti per principio perchè fanno coincidere l'"interesse strategico" con quello dei padroni. Questa è una seconda ragione per respingere 'Tempa rossa'.
Con la parola "strategica" gli operai, lavoratori, le masse popolari di Taranto vengono cancellati come soggetti che devono decidere su ciò che accade nel loro territorio, vengono espropriati sulla possibilità di discutere e far sentire la loro voce.
Nel caso concreto, per di più lo stesso consiglio comunale, sia pur in maniera confusa e ipocrita, come tutto quello che fa la giunta Stefano su questi temi, ha detto al momento il suo NO al progetto. Quindi, non esiste che il governo, i padroni e l'Eni affermano di farlo comunque e fanno andare avanti il progetto come se niente fosse.
Per questo lo slai cobas dice NO all'attuale progetto 'Tempa rossa' e lo considera parte della battaglia generale che dobbiamo fare.

Certo chi grida assassini non contro i padroni ma contro gli operai è gentaglia imbecille, piccolo borghese o sottoproletaria, che dice che nociva è l'industria e non il capitale, che ci vuole portare a tempi immaginari di una Taranto che non è mai stata come dicono loro se non nelle fotografia delle mostre d'epoca...

pc 2 aprile - A Taranto torna l'emergenza cimitero - Governo, istituzioni locali non bonificano e mettono a rischio salute e vita dei lavoratori

pc 2 aprile - L'MFPR A SOSTEGNO DELLE PRIGIONIERE POLITICHE INDIANE - nella settimana internazionale di azione per l'India - dal 2 al 9 aprile

pc 2 aprile - Libertà per SAIBABA! La situazione attuale - info per la settimana internazionale di azione per l'India 2-9 aprile

Lettera sulle condizioni attuali di detenzione di Saibaba

Il Dr.G. Ramadevudu, fratello di Saibaba, lo ha recentemente visitato nella prigione centrale di Nagpur recente. È stati testimone delle condizioni dei particolari scioccanti delle condizioni da tortura cui il fratello è sottoposto in carcere, dove Saibaba sta lottando per la sua vita. Gli viene negata l’assistenza medica elementare, nonostante le Ordini del Tribunale in questo senso e in spregio alla grande indignazione espressasi in tutto il paese contro il trattamento disumano che riservato a Saibaba in prigione. Se non si riprendono le terapie d’urgenza e sarà ancora costretto a condizioni carcerarie ostili i disturbi crescenti di Saibaba metteranno presto in pericolo la sua vita. Ramdev lo ha trovato molto stanco e debole. Le autorità della prigione dal 25 dicembre 2015 a oggi non gli hanno fornito alcun trattamento medico, nonostante i medici a Delhi avessero consigliato di continuare i trattamenti in corso per sostenere la funzione del sistema nervoso della spalla sinistra. Attualmente sta assumendo solo i farmaci autorizzati dalla direzione del carcere al momento del suo arresto. I medici dell'infermeria del prigione neppure rispondono alle richieste. Negli ultimi 40 giorni, gli hanno solo controllato 3 volte la pressione sanguigna.
Tutti i supporti che gli erano stati forniti in carcere per effetto delle precedenti ordinanze del tribunale sono stati sospesi. Le autorità hanno comunicato che occorre che ottenga dal tribunale nuove ordinanze analoghe. Saibaba ha scritto lettere al sovrintendente per le carceri e al Giudice di sorveglianza di Gadchiroli per informarli le sue difficoltà. Non vi stata è alcuna risposta da parte delle autorità carcerarie. La corte non si è ancora pronunciata su nessuna delle istanze avanzate dalla pubblica accusa.
A causa dell’interruzione delle terapie, il dolore lancinante alla spalla sinistra è ancora aumentato. I tre muscoli della spalla, che stavano rispondendo ai trattamenti effettuati a Delhi, sono ormai tornati alla condizione precedente. Il miglioramento nei movimenti laterali della mano sinistra sono regrediti in assenza di ulteriori terapie.
Il danno ai nervi della spalla sinistra si sono aggravati e potrebbero causare ulteriori invalidità permanenti se non si prosegue la terapia. La gamba destra appare indebolita. L'articolazione dell'anca ora duole continuamente e questo è una nuova complicazione. Per questo non riesce a sederci che per poco tempo. Il problema alla cistifellea sembra recidivare, e quindi la difficoltà a digerire il cibo. Ha di nuovo difficoltà a urinare, segno di ricaduta delle patologie renali.
La testimonianza del DR Ramdev è scioccante e ancora una volta rivela le torture persistenti cui Saibaba è soggetto in carcere. La situazione medica di Saibaba si farà estremamente grave e se non le terapie non riprendono il prima presto possibile, con disturbi che ne metteranno a pericolo la vita. L'atrofia muscolare progressiva alla mano sinistra era in cura e in graduale recupero quando Saibaba era libero su cauzione. Se questo trattamento non viene ripreso i suoi muscoli saranno danneggiati senza possibilità di recupero. Essendo costretto su sedia a rotella con disabilità al il 90%, la vita quotidiana di Saibaba dipende pesantemente dalle sue mani, e una di queste è stata devastata dalla durezza delle condizioni e la crudeltà delle autorità carcerarie. Dobbiamo mobilitarci collettivamente perché a Saibaba sia concessa immediatamente la libertà su cauzione per motivi di salute, in modo che i trattamenti possano subito riprendere.

Vasantha Kumari A S

Parlamentare europea propone interrogazione alla Commissione Europea sul caso del Dr. Saibaba

Lidia Senra, membro del Parlamento Europeo per la Sinistra Alternativa Galiziana (GLE), ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea in merito alla situazione del professor GN

pc 2 aprile - Le scuole cadono a pezzi, ma per i presidi della 'buona scuola' di Renzi il problema sono le caviglie nude

Il gruppo rimasto, stamattina, fuori dalla scuola (FLASH)

Chiavari, la protesta dei ragazzi del Liceo dove dal soffitto cade l’intonaco

Dodici classi la cui sicurezza è giudicata da verificare, e quindi lasciate a casa, cinque convocate, regolarmente, a scuola ma con i ragazzi di una di esse, la IV C dell’indirizzo economico sociale, rimasti, di fatto, fuori, per protesta. E’ la situazione di questa mattina al Liceo Marconi – Delpino di Chiavari, nella succursale ospitata nel complesso della scuola Maria Luigia, in via Santa Chiara. Tutto nasce dal crollo di una porzione di intonaco dall’atrio, avvenuta ieri, attorno alle 13.
«E’ stata una fortuna, per questione di minuti, che non fossimo di passaggio nell’atrio», lamentano i ragazzi che non sono entrati in classe, commentando: «Se dodici aule non sono a norma, o comunque vengono verificate, come possiamo sentirci sicuri nella nostra?». Ancora: «Il Classico è stato spostato di sede, perché la precedente era in pessime condizioni ma anche questa, evidentemente, non va bene».

Guerra alle caviglie nude. Il preside: “Pronto a bocciare chi non si copre".

Il preside osserva gli studenti sciamare verso le aule e scuote la testa. Lo sguardo, quasi disgustato, è fisso sugli scalini dell’ingresso. È appena suonata la campanella delle 8 ed è già di pessimo umore. «Guardi lì, guardi», sbraita. E indica una selva di caviglie scoperte. Eccolo il “nemico”, l’oggetto della sua crociata. «Sono stufo di vedere quei pantaloni sollevati e brandelli di gambe all’aria. Ma ora interverrò».
“NIENTE ESAME PER I MATURANDI”
Per Antonio Lima, 65 anni, è una questione di «decoro». È la parola che dice più volte nell’atrio dell’istituto tecnico in provincia di Torino di cui è preside. E ha pronto un piano da tolleranza zero: «Se i ragazzi continuano a presentarsi a scuola così, scatterà il 7 in condotta. E quelli dell’ultimo anno non potranno sostenere l’esame di maturità». Una presa di posizione estrema che, però, non ha ancora comunicato al corpo docente. «Ma il testo della circolare è già pronto», dice sventolando un foglio scritto a mano («I computer? Diavolerie che complicano la vita»).

venerdì 1 aprile 2016

pc 1 aprile - Milano: è iniziata la settimana di solidarietà e azione a Sostegno della guerra popolare in India

Al cs Micene all'interno di una serata contro la Repressione i compagni del csgpindia/MI hanno portato l'appello internazionale e invitato ad aderire alle iniziative, tra le quali un presidio al consolato indiano

pc 1 aprile - India - movimento di lotta di studenti e docenti contro i crimini del regime fascista indù di MODI - controinformazione nel quadro della settimana internazionale di azione 2-9 aprile a cura del Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare - Italia

L’assassinio istituzionale di Rohiti Vemula
Rohith Chakravarti Vemula era uno studente del dottorato presso l'Università di Hyderabad, nato 30 gennaio 1989e suicidatosi 17 gennaio 2016.

La sua morte è il tragico epilogo, di una persecuzione che durata parecchi mesi, dal luglio 2015, quando l’Università gli comunicò la decisione di revocare il pagamento di una borsa di studio di 25.000 rupie al mese in quanto ritenuto responsabile di aver aderito alle proteste dell’associazione studentesca Ambedkar Students Association (ASA).
Per tutta risposta a ciò, il 3 agosto 2015 Rohith Vemula e altri quattro attivisti ASA manifestavano contro la pena di morte inflitta Yakub Memon, e condannavano l'attacco realizzato dalla Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad ABVP, un’organizzazione studentesca di destra affiliata al RSS, un partito politico parte della coalizione del governo MODI, contro la proiezione del

pc 1 aprile - Fincantieri, sorpresa in busta paga: salari decurtati. La rabbia diventa sciopero

Fidarsi di padroni e sindacati confederali produce sorprese


Sestri Levante - L’amara sorpresa, per i dipendenti di Fincantieri in cassa integrazione, è arrivata all’apertura della busta paga: nel cedolino mancava una voce, quella del cosiddetto “anticipo di cassa”. «E sono soldi –– In busta si sono trovati così con 7-800 euro». La protesta dei lavoratori si è subito trasformata in un’ora di sciopero, dalle 9 alle 10 di ieri, e la rabbia si è trasferita negli uffici dirigenziali dello stabilimento di Riva Trigoso. «I vertici ci hanno detto che senza accordo sindacale non erogano l’anticipo di cassa integrazion
Diciassette, a oggi, i dipendenti in cassa integrazione, numero che poteva essere più alto – fino a 35 – ma che l’azienda, rivendica, è riuscita fin qui a contenere in virtù di spostamenti di mansione, trasferimenti, appalti portati all’interno. ». Il nodo dell’anticipo di cassa è chiaro: «È l’Inps che paga per il mancato lavoro– ma di solito la cassa integrazione viene anticipata dall’azienda stessa, che poi recupera il denaro dall’istituto previdenziale. Non accade solo se un’azienda è in stato prefallimentare. E non ci sembra il caso di Fincantieri». 

pc 1 aprile - Roma settimana internazionale di azione a sostegno della gp in India 2-9 aprile - alla Libreria Metropolis

pc 1 aprile - Movimento di lotta a Palermo contro la giunta regionale Crocetta - manca un segno di classe e anticapitalista che guardi al potere dei lavoratori e le bandiere siciliane restano equivoche

 

12442947 10209232675122350 1439409433 nAntudo era stato un grido di battaglia dei rivoltosi siciliani del Vespro; oggi è il nome di una pagina facebook che raccoglie giovani precari, studenti e lavoratori da varie parti dell'Isola. E per l'anniversario di quella celebre rivolta, Antudo ha lanciato un appello ai siciliani: una marcia popolare contro il Governo regionale di Rosario Crocetta e del Partito Democratico.
Oggi, così, si sono dati appuntamento a piazza Verdi un migliaio di persone. Palermitani dalle scuole, dai posti di lavoro a rischio, dagli enti della formazione appena chiusi, dai quartieri popolari e tanti cittadini che hanno risposto alla chiamata di piazza contro il governo Crocetta. Sempre da Palermo il Comitato NoTriv, quello di lotta per la casa e i centri sociali. Ma anche realtà provenienti da altri territori siciliani: comitati per la difesa dei territori, movimenti e collettivi. In pullman sono giunti nel capoluogo il Comitato provinciale trapanese contro la militarizzazione e le devastazioni ambientali; il Comitato NoTriv di Licata; le realtà autorganizzate catanesi. Infine, presenti

pc 1 aprile - 2 libri su Stalin che servono a combattere il revisionismo e il troskismo

“Secondo il mio parere, ci sono due spade: una è Lenin, l’altra è Stalin. Quella spada che è Stalin, i russi l’hanno gettata via. Gomulka ed alcuni ungheresi l’hanno raccolta per colpire l’Unione Sovietica, per combattere quello che chiamano stalinismo. Gli imperialisti si servono anch’essi di questa spada per uccidere le persone. Dulles ad esempio,se n’è servito in un momento determinato. Questa spada non è stata prestata,è stata gettata via. Ma noi non l’abbiamo gettata via.”
Mao Tse-tung, 15 Novembre 1956
LA CITTÀ DEL SOLE
Grover Furr
Krusciov mentì
La prova che tutte le “rivelazioni” sui crimini di Stalin (e di Beria) nel famigerato “Rapporto segreto” di Nikita Krusciov al XX Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica del 25 febbraio 1956, sono dimostrabilmente false
Prefazione di Domenico Losurdo
Nel suo “Rapporto segreto” del febbraio 1956 Nikita Krusciov accusò Stalin di innumerevoli crimini: un durissimo colpo al movimento comunista internazionale che ha cambiato il corso della storia.
Il discorso più importante del XX Secolo, una truffa! Le conseguenze sono state enormi: basandosi sulle menzogne del “Rapporto segreto” gli storici, i politici e tanti intellettuali sovietici e occidentali – con in prima fila i trotzkisti e gli anticomunisti – hanno dato una lettura falsa della storia sovietica.
Grover Furr ha trascorso dieci anni a studiare una montagna di documenti degli archivi sovietici resi pubblici dopo la fine dell’URSS. Il risultato è questo studio dettagliato del discorso di Krusciov e rivela i risultati sorprendenti della sua indagine: non una sola delle “rivelazioni” è certa!
Praticamente tutto ciò che è stato detto sull’epoca di Stalin – e che è acriticamente diventato luogo comune – è falso: lo studio di Grover Furr esige una completa riscrittura della storia dell’URSS, del movimento comunista e, in effetti, dell’intera storia del ‘900.
Grover Carr Furr (1944), laureato presso la Mc Gill University di Montreal nel 1965, Doctor of Philosophy alla Princeton University nel 1978, insegna dal 1970 alla Montclair State University nel New Jersey. Partecipa attivamente ai forum della Sinistra e a convegni internazionali di studi marxisti. I suoi lavori sono stati recensiti dalla Literaturnaia Rossiia, da Russkii Vestnik e da Socialism and Democracy. Nel maggio 2014 ha tenuto una lezione alla Chinese Academy of Social Sciences.
È stato segnalato da David Horowitz tra i “101 più pericolosi accademici d’America”.
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giovedì 31 marzo 2016

pc 31 marzo - Il 2 aprile parte anche in Italia la settimana internazionale di sostegno alla GP in India

Dedicata alla lotta per la libertà di tutti i prigionieri politici in India e in solidarietà con tutti i prigionieri politici nelle carceri dell'imperialismo - settimana internazionale in numerosi paesi di Europa, America latina, Asia - ancora una volta disertata da opportunisti di destra e di sinistra

info csgpindia@gmail.com

pc 31 marzo - Il femminismo proletario, arma della rivoluzione proletaria - avanza la concezione e la pratica mlm del MFPR

Un testo in spagnolo facilmente leggibile


Anuradha Gandhi

“Quienes no han vinculado la opresión de las mujeres con la explotación socio-económica, con la estructura política y con el imperialismo, han propuesto soluciones dentro del mismo sistema imperialista. Estas soluciones han beneficiado a un sector de mujeres de la clase media y han dejado a la inmensa mayoría de las mujeres muy lejos de cualquier posibilidad de liberación. La lucha por la liberación de las mujeres no se puede emprender al margen de la lucha por acabar con el capitalismo imperialista”

Anuradha Gandhi. Partido Comunista de la India  (Maoísta).


¿Qué es el feminismo proletario?
Es la concepción feminista proletaria de la liberación de género.
La liberación de género concierne a todas las personas que se sienten mujeres y por lo tanto están sujetas a la opresión patriarcal.
La lucha contra el patriarcado no es un problema que ataña solo a las mujeres ni tampoco es un problema sexual o de género. El sexo tampoco es independiente de la construcción social y cultural.
El Feminismo proletario es algo más que la suma de feminismo y proletariado. Es el desarrollo teórico y práctico de la lucha contra el patriarcado desde la perspectiva del proletariado y desde la perspectiva de la política comunista revolucionaria.
LÍNEAS DE FUERZA DEL FEMINISMO PROLETARIO
Partiendo del materialismo histórico y del marco de análisis del materialismo dialéctico, critica al

pc 31 marzo - Eco internazionale e internazionalista del messaggio del MFPR dedicato alla compagna indiana Shruti

Signalfire

We dedicate International Women’s Day to Comrade Shruti – MFPR Italy


comradeshruthi

The next March 8, the International Women’s Day in which all the women in the world feel united in the struggle against capitalism, imperialism, states and governments imposing on women a double and ferocious oppression, against patriarchy and modern Middle Ages, consisting of discrimination, denial of rights, rapes and sexual violence, repression on all women who rebel; but above all they feel united in the revolutionary fight to win a world where women are half of the sky and the fundamental force to transform the earth and the sky, and in this they draw strength from all women who are fighting in the forefront in the people’s wars, we want to dedicate this Day to all the women who in many parts of the world – Kurdistan, Turkey, Palestine, Afghanistan, Peru, Philippines, etc. – are fighting and being murdered because they are very dangerous for the bourgeoisie and its oppressors States. Particularly, to the comrade Shruthi Amar of the Communist Party of India (Maoist), barbarously tortured and murdered by the Indian state, the fascist Modi’s government, called by all western countries, including the Italian Renzi’s government, the “largest democracy in the world.”
The fierce torture on this comrade and her death show actually the fear of a State in which every day hundreds of women, girls are raped and killed, but also where the revolutionary struggle for the emancipation of women and the liberation from double, triple chains of oppression is more advanced and stronger.

pc 31 marzo - Viva il 47° anniversario del Nuovo Esercito del Popolo - NPA Filippine

pc 31 marzo - India, la repressione non ferma la guerra popolare - Viva la settimana internazionale di sostegno 2-9 aprile - info csgpindia@gmail.com

India: Siete policías muertos en una emboscada de la guerrilla naxalita a un convoy policial

  
30 de marzo de 2016
Siete policías murieron en un ataque hoy de supuestos guerrilleros maoístas a un convoy de las fuerzas de seguridad indias en el estado de Chhattisgarh, en el centro de la India, informó a Efe una fuente policial.
El ataque se produjo hacia las 15.30 hora local (10.00 GMT) al paso de un convoy de la Fuerza Central de Reserva Policial (CRPF, en sus siglas en inglés) por una carretera del distrito de Dantewada, dijo un oficial de Policía en la zona, Prasant Singh.
"Hubo una explosión, puede que por una mina terrestre, pero no hay todavía más detalles", afirmó esta fuente.
La explosión se produjo al paso de uno de los tres vehículos de la formación, una camioneta en la que circulaban los siete fallecidos, que realizaban tareas administrativas y no iban uniformados, según indicaron fuentes policiales al diario indio The Indian Express.
El ministro del interior interino de Chhattisgarh, Ajay Chandrakar, confirmó en Twitter la muerte de los siete policías, . 

pc 31 marzo - Tutta la Francia contro la Loi El-Khomri: no al Jobs Act francese! Diretta da Clash City Workers!

#‎onvautmieuxqueca‬
‪#‎loitravail‬
Di seguito la cronaca della giornata.
ore 16.30: anche la coda del corteo sta arrivando a Place de la République. Una parte del corteo ha provato a proseguire su boulevard Voltaire ma è stata bloccata dalla polizia. Alcuni manifestanti hanno riportato ferite ai piedi e alle gambe causate dai lacrimogeni. Ora si attende la acampada lanciata per questa notte.



ore 16: la testa del corteo ha raggiunto place de la République, dove dovrebbe terminare la manifestazione. Continuano lanci di lacrimogeni e qualche tafferuglio lungo il corteo. Giunge la notizia di altri due arresti.

ore 15.45: grande tensione in testa al corteo: lacrimogeni contro pietre e bottiglie.
ore 15.20:
Ancora momenti di tensione alla testa del corteo. Come si apprende da Paris-Luttes un operaio della Goodyear è stato colpito al piede.

ore 15: ecco i dati sulla partecipazione alle manifestazioni di questa mattina nelle altre grandi città francesi:

Toulouse 20000
Bordeaux 30000
Marseille 12000
Grenoble 7000
Saint Nazaire 5500
Rouen 6000
Clermont 5000
Nantes 12000
Le Havre 7000

ore 14.30
: la manifestazione riparte con un numero altissimo di partecipanti e per ora tutto tranquillo.

ore 14:
Dopo continue cariche delle forze dell'ordine contro il corteo studentesco, i manifestanti si stanno raccogliendo in Place de l'Italie, dove oggi pomeriggio partirà la manifestazione insieme ai lavoratori. Dopo una mattinata frenetica, ora la situazione è calma.

ore 13.18: il corteo degli studenti è giunto in Place d'Italie dove tra poco comincia il concentramento dei lavoratori. La piazza è già gremita: si stimano decine di migliaia di partecipanti e la folla continua ad aumentare!
ore 12.57:
la polizia parigina annuncia 10 arresti per il corteo degli studenti.
ore 12.30
: il corteo studentesco continua subire cariche da parte delle forze dell'ordine e i maifestanti resistono come possono. ore 12.25: secondo la stampa 3000 manifestanti a Valenciennes (contro i 1000 del 9 marzo), a Nantes sono addirittura 25000!
ore 12.20: lacrimogeni contro i manifestanti anche a Nantes.
ore 12.12: prima carica della polizia contro il corteo. Il corteo riparte verso Austerlitz.

ore 12.05: intanto il corteo studentesco si trova all'altezza di Gare de Lyon: sassi contro la polizia, lacrimogeni della polizia. Ma i manifestanti sono tantissimi ed il corteo può proseguire. 
ore 12.00: prime cifre sulle adesioni allo sciopero: secondo i sindacati oltre il 24% degli autoferrotranvieri è in sciopero!
ore 11.30: intanto giunge la notizia che anche la reggia di Versailles oggi è chiusa per sciopero del personale!
ore 11.25:
il corteo studentesco si muove! Dopo nemmeno mezzora dall'inizio del concentramento sono già 1000 i ragazzi e le ragazze in corteo!
ore 11.20: Non si lotta solo a Parigi oggi...5 banche e 2 agenzie immobiliari sanzionate a Grenoble. A Tolosa sono già 25000 i manifestanti, mentre cortei stanno partendo anche a Nantes, Valenciennes, Rennes, Limoges, Pau, Lione, Marsiglia.
ore 10.45: anche la Tour Eiffel oggi rimane chiusa per lo sciopero generale!
ore 10
:
secondo la stampa sono più di 70 le scuole superiori chiuse a Parigi. Mentre lo sciopero nel settore della stampa è massiccio: 100% dei correttori e scioperano anche moltissimi giornalisti e segretarie di redazione!
ore 8.30: Oggi in Francia per lo sciopero generale sono attesi 266 assemblamenti per circa 2 milioni di persone. Tra poco parte la diretta da Parigi e da tutte le altre città in mobilitazione. Alle 11 concentramento degli studenti a Place de la Nation; poi alle 13 il concentramento dei lavoratori a Place d'Italie col corteo che si ricongiungerà a quello degli studenti.

Ieri circa 350 Sans Papier si sono barricati all’interno del Ministero del lavoro a Parigi. Chiedono di essere regolarizzati immediatamente, in quanto la loro condizione  di clandestinità li obbliga a lavorare  senza alcun contratto di lavoro e quindi in condizioni di ipersfruttamento.