sabato 31 dicembre 2016

pc 31 dicembre - La macchina del fango repressivo anti NO TAV non conosce feste - massima solidarietà


Militante No Tav in carcere per non avere rispettatto gli arresti domiciliari

Militante No Tav in carcere per non avere rispettatto gli arresti domiciliari

Luca Germano era già stato arrestato a luglio insieme con la "pasionaria" Dosio
Va in carcere Luca Germano, 38 anni, l’attivista No Tav già arrestato a luglio dopo essere evaso dai domiciliari violando la misura cautelare a cui era stato sottoposto a fine giugno insieme ad un gruppo di attivisti del movimento tra cui Nicoletta Dosio che ieri si è vista annullare i domiciliari dalla Cassazione.Per l’ex insegnante di Bussoleno resta valido il provvedimento di divieto di dimora a Susa.
I provvedimenti alla Dosio e agli altri attivisti erano stati notificati la scorsa estate ma da subito Germano e molti altri si erano sottratti come forma di disobbedienza. Germano era stato rintracciato a luglio e messo ai domiciliari come prevedeva la misura cautelare disposta dal gip. Lui aveva da subito fatto sapere che non avrebbe rispettato il provvedimento e così ha fatto. Questa mattina gli uomini della digos di Torino lo hanno arrestato.

La Cassazione annulla i domiciliari per la  Dosio

No Tav: Cassazione annulla i domiciliari per Nicoletta DosioIl provvedimento accoglie l'impugnazione da parte dei suoi legali che facevano obiezioni sull'uso illecito di telecamere. Per lei resta in vigore il divieto di dimora deciso in un altro procedimento
Per effetto di una decisione della Cassazione sono state cancellate le misure restrittive a carico di Nicoletta Dosio, la 'pasionaria' No Tav che viola sistematicamente gli arresti domiciliari per protesta contro la magistratura. Si tratta di quelle emesse nell'inchiesta sugli incidenti avvenuti in Valle di Susa nel giugno del 2015.
La Dosio, comunque, non torna completamente in libertà perché nell'ambito di un altro provvedimento è sottoposta al divieto di dimora a Susa. La Suprema Corte, in particolare, nell'inchiesta sugli episodi del giugno 2015 ha annullato la prima misura restrittiva, l'obbligo di firma dai carabinieri, emessa la scorsa estate. La Dosio aveva cominciato subito a non rispettare la disposizione e, di conseguenza, era stato disposto un aggravamento del regime cautelare.
Non si conoscono le motivazioni, ma gli avvocati difensori avevano sollevato una questione sull'uso di video da parte della accusa. Il provvedimento degli ermellini riguarda anche un altro No Tav, Fulvio Tapparo. Dosio resta soggetta al divieto di dimora a Susa in una seconda indagine, relativa a dimostrazioni in Valle di Susa del dicembre 2015 e gennaio 2016.

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