venerdì 30 dicembre 2016

pc 30 dicembre - Massimo sostegno al presidio al carcere Rebibbia Roma a San Silvestro

 Rebibbia: presidio di San Silvestro al carcere romano

odio il carcere 31 dicembre radio onda rossaIl 41bis è un articolo che prevede un regime penitenziario a cui, attualmente, sono sottoposti circa 700 detenuti nelle carceri italiane. Un vero e proprio regime di isolamento dove i contatti con i propri cari e le ore di aria sono minime, il resto lo si passa interamente dentro una squallida cella di un fatiscente carcere italiano.
Nel corso degli anni le restrizioni imposte a coloro che sono sottoposti al 41bis non hanno fatto che peggiorare. Ad esempio i detenuti che si trovano a dover scontare una pena del genere, da alcuni anni, non possono neanche ricevere alcuna forma di stampa, libri o giornali che siano.
A novembre scorso, inoltre, alcune biblioteche penitenziarie sono state rese inagibili dopo che tre prigionieri erano riusciti a fuggire dal carcere romano di Rebibbia a fine ottobre. Una situazione che, di giorno in giorno, sta diventando sempre più insostenibile.
Per tale motivo, il prossimo 31 dicembre 2016, ci sarà un presidio davanti lo stesso carcere di Rebibbia per portare la propria solidarietà a tutte quelle persone che, trovandosi dietro le sbarre, sono impossibilitate ad avere una qualche possibilità di crescita culturale. Si comincia alle ore 10 con un presidio sonoro convocato in via Raffaele Majetti all’altezza dell’incrocio con via Bartolo Longo.
Alle ore 13 ci sarà una lenticchiata propriziatoria e, verso le 13:30, ci si trasferirà davanti la sezione maschile del carcere romano. Per l’occasione, chi vorrà, potrà portare un libro o comprare una copia dell’agenda Scarceranda che verrà inviata ad una persona a scelta che, attualmente, si trova dietro le sbarre di un qualche carcere italiano.
L’iniziativa è promossa da Radio Onda Rossa, storica emittente radiofonica romana che trasmette dal maggio 1977 e produttrice della stessa Scarceranda, e dal blog Pagine Contro la Tortura che, da alcuni anni, cerca di far arrivare libri e scritti ai carcerati di tutta Italia aggirando quell’assurda restrizione culturale imposta dal DAPDipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: il dipartimento del ministero della Giustizia preposto al governo delle carceri italiane).
da Oltre Media News

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