mercoledì 28 dicembre 2016

pc 28 dicembre - NO ALLA RIAPERTURA DEI CIE... Il neo ministro dell’Interno, il moderno fascista Marco Minniti, feroce contro gli immigrati, vuole riaprire i Cie, i centri nazisti di detenzione ed espulsione

Come Alfano, peggio di Alfano… approfittando anche di ciò che è successo in Germania, il neo ministro mette insieme, in maniera voluta e arbitraria, il tema “immigrazione” e il tema “terrorismo” e, sarà un caso, ma all’indomani delle dichiarazioni razziste e fasciste di Grillo fa la sua proposta sugli immigrati: vuole riaprire i Cie, i centri di detenzione ed espulsione, cioè veri campi di concentramento in stile nazista con relative torture per circa 1.200 posti. “Sul sito istituzionale (www. Interno.it) – dice Il Sole 24 Ore di ieri - l’elenco ufficiale dei Cie comprende Torino, Roma, Bari, Trapani e Caltanissetta.”
ex cie di via corelli miilano

Pensa in grande il neo ministro che si vuole subito mettere in mostra, l’uomo dei servizi segreti, il moderno fascista Minniti, confermando la sua natura reazionaria. Solo un fascista poteva pensare, infatti, di riaprire centri già definiti inumani e degradanti a qualsiasi livello! Per la loro chiusura ci sono state e continuano ad esserci tante lotte! Chi ha deciso di opporsi all’esistenza dei Cie ha ricevuto manganellate e denunce a chili! Ma questi governi ai NO delle masse popolari in lotta, rispondono con i loro SI, proprio con il “me ne frego” di stampo fascista. Insomma una vera provocazione.
Questa decisione di Minniti, ministro di questo “nuovo” governo Gentiloni, da un lato tende a restringere gli spazi di “democrazia” ancora esistenti, accentuando la politica di repressione delle lotte e delle manifestazioni, e dall’altro, nell’”anno elettorale” che sta per arrivare è di fatto una mossa che serve a fare concorrenza soprattutto a Grillo e alla Lega.
La propaganda che Minniti e il suo governo useranno per riempire la testa e le orecchie delle persone è basata tutta sulla necessità della “sicurezza” ma senza dimenticare la “solidarietà”! Ecco l’ipocrisia gigantesca di cui si nutrono i governi dietro cui si nasconde il tentativo della furbizia: “solidarietà” e “sicurezza” non dice niente se non si dice chiaramente solidarietà verso chi e sicurezza per chi! Sono frasi che si usano solo perché evocano sentimenti positivi… e infatti sono state dette nel messaggio che il ministro ha mandato per le festività!!!
L’intenzione dichiarata da Minniti sarebbe quella di rendere più “semplice” il rimpatrio del “clandestino”. Frasi che suonano bene che Minniti usa per darle in pasto alla cosiddetta “opinione pubblica”, soprattutto dopo i fatti di Berlino. Mettere l’accento sul “clandestino” e non sui richiedenti asilo; fare finta che non esiste già la tragedia di migliaia di migranti che sono “fortunati” quando arrivano “vivi”, e che richiede decisioni “umanitarie” urgenti; mettere l’accento sulla necessità del “rimpatrio” e non di “corridoi umanitari” è già parlare da delinquenti!
Perfino il quotidiano della Confindustria di ieri, da cui abbiamo tratto la notizia, sebbene non disdegni affatto l’operazione del governo, mette in dubbio che queste scelte di Minniti possano “funzionare”, che siano di “buon senso”, dal suo punto di vista per alcune questioni.
Per quanto riguarda i costi (e ti pareva!) del rimpatrio il giornale dice: “solo di biglietto aereo considerato che ogni immigrato deve essere accompagnato da due agenti, si spendono circa 7mila euro a straniero…”; e poi ci sono le difficoltà con i paesi di origine: “i rimpatri, peraltro, sono ipotizzabili se collaborano gli stati di origine. Oggi accade con la Tunisia, l’Egitto, il Marocco e la Nigeria; non accade o quasi con Ghana, Senegal, Costa d’Avorio e Nuova Guinea…”

E il governo di Minniti sta “lavorando” per superare questi ostacoli… insomma, il governo moderno fascista non la smette mai, è sempre all’opera per peggiorare le condizioni di vita delle masse popolari… è anche per questo che non si può smettere di lottare contro questi governi, che bisogna continuare a battersi per la chiusura degli hot spot, e di tutti quei centri che si trasformano in centri di tortura, dare la possibilità ai migranti di scegliersi il paese dove andare e impedire la riapertura dei Cie…

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