venerdì 23 dicembre 2016

pc 23 dicembre - Aragno, già corifeo emozionale ufficiale di De Magistris a Napoli scende in campo a difesa della giunta grillina di Roma - supportato prontamente dalla Rete dei comunisti

Dalla lotta alle grandi caste e alle mafie capitali alla difesa delle 'piccole caste' e delle piccole mafie capitali. 
Lor 'signorini' si lamentano dell'impegno della grande stampa padronale nel mettere in luce le magagne romane e del cerchio 'magico-tragico' grillino.
E' inutile dire che per chi si picca di intellettuale autoprestato alla politica non ci dovrebbe trovare nulla di strano... Usare questo, invece, per nascondere e minimizzare fatti e far rientrare tutto nella grande congiura, è solo una manifestazione della miseria dell'elettoralismo e del riformismo municipale, che copre, pur di far rientrare il tutto nel nuovo schema della sinistra filogrillina e 'filopopulista', l'ignobile politica politicante che pratica come direbbe qualcuno "la scomparsa dei fatti".

 proletari comunisti  - dicembre 2016

Per conoscenza pubblichiamo tutto l'articolo di contropiano perchè ognuno si faccia una idea

E’ sotto gli occhi di tutti ormai: il tiro a segno sull’Amministrazione romana non conosce soste. Fin qui, nulla di nuovo sotto il sole. Il caso Marino dovrebbe averci insegnato qualcosa e non mi importa nulla se in tanti gongolano soddisfatti: chi di spada ferisce, di spada perisce… Non m’importa, perché, parliamoci chiaro, qui non stanno infilzando solo i grillini. Stanno praticando in maniera modernissima il metodo squadrista e ogni giorno è una purga. Fissato il principio e collaudata la medicina, prima o poi la manganellata toccherà a chiunque si azzardi a mettersi di traverso. Mi pare di sentire la replica auto-tranquillizzante: Ma dai! E che sono la Raggio io? Ok, non sei la Raggi, ma un eccesso di sicurezza potrebbe costarci caro.
Non è per nulla difficile vedere in trasparenza quel che si agita nelle redazioni dei giornali mainstream, filogovernativi per professione (Corriere della Sera) o per scelta partitica (La Repubblica, gruppo L'Espresso, proprietà di Carlo De Benedetti, tessera numero 1 del Partito Democratico, almeno fino a qualche tempo fa…).
Basta guardare le prime pagine e il numero di articoli che viene dedicato alla giunta pentastellata di
Roma, al livello dei suoi guai e dei reati contestati o ipotizzati, e fare un confronto con il trattamento nobiliare riservato – ad esempio – al sindaco piddino di Milano, Giuseppe Sala.
Ci sembra inutile premettere anche noi che “il movimento di Grillo non è in cima ai nostri sogni”, perché basterebbe il lungo elenco di articoli pubblicati a chiarire cosa pensiamo , oltre alla nostra conclamata identità politica. - che sarebbe ? -
C'è una “macchina del fango” – la stessa, fin nei nomi degli articolisti – che aveva martoriato un sindaco altrettanto “lunare” come Ignazio Marino. E' puntata sulla giunta Raggi ad un'unico scopo: stoppare la crescita di consensi agli “antisistema”, ai “fuori dai giochi” E il lavoro ai fianchi sta dando qualche risultato, se dobbiamo dar retta ai sondaggi Demos – pubblicati stamattina, e sempre su Repubblica, quindi altamente sospetti – relativi alle intenzioni di voto ai partiti. Il M5S è dato in calo dell'1,5% a causa degli impicci capitolini, mentre il Pd sembrerebbe aver passato indenne la batosta del referendum di appena due settimane fa.
La “macchina del fango” picchia con sistematicità e professionalità. Sempre Repubblica – un ex giornale, ormai – ha già allargato il bersaglio, mettendo nel mirino “Colomban, "furbetto" con i fondi Ue per l'area di Manfredonia”. L'assessore veneto, un imprenditore voluto da Casaleggio e Grillo, incaricato di mettere il naso e forse anche ordine nelle aziende partecipate dal Comune di Roma, a cominciare dall'Atac (trasporto urbano), viene citato per un tentativo fallito di investimento in Puglia, da effettuare chiedendo di godere di finanziamenti europei che non gli sarebbero spettati.
Com'è noto, non abbiamo proprio nessun affetto per gli imprenditori italiani, che in genere classifichiamo come “prenditori” (zero rischi di impresa, solo soldi facili tramite rapporti politici…). E anche la scelta di Colomban come assessore era stata accolta malamente sia da noi che dai movimenti romani (vedi qui).
Però non possiamo non notare due cose; a) quell'investimento non è andato in porto, quindi la “furbata” è stata certamente pensata, ma non realizzata (è insomma un'indicazione sulla statura morale del personaggio, non un reato); b) i fatti risalgono a… diciassette anni fa. Roba da prescrizione per reati ben più gravi.
Stamattina, Il Fatto Quotidiano, aveva intervistato l'altro pilastro del “raggio magico”, quel Daniele Frongia rimasto comunque tenacemente abbarbicato alla giunta grazie all'assessorato allo sport (certamente meno importante del ruolo di vicesindaco, ma insomma…). E – tra molte autodifese assai poco credibili – riferisce qualche dettaglio che la dice lunga su quanto viene fatto girare per le redazioni in questi giorni:
Cosa c'è negli omissis delle intercettazioni per l'inchiesta su Marra?
So che raccontano di una relazione tra lui e la sindaca, ma è solo fango. È la terza o la quarta relazione che le viene attribuita in questo mesi; e su questo c'è molto maschilismo.
La relazione della corruttela organizzata e documentata è la cosa principale...  ma contropiano e corifei usano il malevolo fumo del gossip per nascondere l'arrosto della relazione vera tra Raggi e Marra e consoci.

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