venerdì 2 dicembre 2016

pc 2 dicembre - India - Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF - Revolutionary Democratic Front)

Il 23 novembre scorso due maoisti sono stati assassinati nello Stato del Kerala come esito di un “falso scontro”. I “fake encounter”, all’inglese, o “falsi scontri” sono delle “imboscate” costruite di tutto punto dalle forze della repressione per giustificare i loro abusi, che in generale consistono nello spostamento dei corpi, nel piazzare armi che non erano sul posto ecc. Pubblichiamo qui il comunicato del RDF (Fronte Democratico Rivoluzionario) e le foto delle mobilitazioni che hanno fatto seguito alle uccisioni.

Comunicato del RDF

Condanniamo il "falso scontro" contro il compagno Kuppu Devaraj, membro del Comitato Centrale del PCI (Maoista), responsabile della WGSGZ (Western Ghats Special Guerilla Zone – Zona Speciale di Guerriglia dei Ghats occidentali) e la compagna Ajitha, membro del comitato di Stato della Foresta di Nilambur, Kerala!
Esigiamo una nuova autopsia dei corpi dei defunti!
Esigiamo una inchiesta giudiziaria da parte della Corte Suprema!
Onore ai Compagni Martiri!
Libertà per il compagno Soman e tutti gli adivasi illegalmente detenuti in carcere!
Libertà per MN Ravuni (78 anni), leader rivoluzionario delle masse da molti anni!
Facciamo appello alle organizzazioni popolari e democratiche e ai singoli individui a far sentire la propria voce in solidarietà.
Il compagno Kuppu Devraj (60 anni), noto come Yogesh, membro del Comitato Centrale e responsabile del PCI (Maoista) per la Zona Speciale di Guerriglia dei Ghati occidentali (WGSGZ), che comprende il triplo confine del Kerala, Karnataka e Tamil Nadu e la compagna Ajitha (45 anni) membro del Comitato di Stato del WGSGZ sono stati uccisi in uno scontro falso nelle prime ore del mattino di giovedì, 23 novembre 2016 nella foresta di Nilambur, nel distretto di Mallapuram in Kerala.

kerala-maoist-759





keralafe1 keralafe2 keralafe3 keralafe4 keralafe5 keralafe6 keralafe7 keralafe8 keralafe9 keralafe10

keralafe00

In precedenza, prima di questo, la Polizia del Kerala coinvolta nell’Operazione Fulmine (destinata a sradicare fisicamente gli adivasi e i maoisti nella parte occidentale dei Ghats per gli interessi delle multinazionali e aziende compradore del paese) ha accerchiato la zona forestale per 18 ore e non ha
permesso a nessuno di spostarvisi all’interno, compreso i media. L'ufficiale di polizia responsabile dell’Operazione Fulmine ha detto che la polizia non ha permesso ai media di accedervi perché ci sarebbero state mine poste dai maoisti attorno al loro campo.
Il fatto è che questi due compagni che soffrivano di problemi di salute ed erano senza armi avevano trovato rifugio tra gli Adivasi e sono stati catturati e uccisi a sangue freddo e poi i loro corpi sono stati portati e gettati lì. Più tardi, la gente nelle zone circostanti ha detto ai media di non aver sentito alcun scambio di colpi d'arma da fuoco durante la notte. Nemmeno la polizia ha segnalato ferimenti al personale di polizia impegnato nello "scontro". Mentre secondo l'ospedale della Medical University del governo 19 proiettili sono stati trovati nel corpo di Devaraj e 7 nel corpo di Ajitha.
Ci sono rapporti contrastanti non confermati che dicono che Soman, leader locale del PCI (Maoista) di Vynad è stato ferito ed è in carcere mentre la polizia nega dicendo che 11 guerriglieri del PCI (Maoista) sono sfuggiti all’operazione e che essa sta rastrellando fittamente la zona.
I corpi di Kuppu Devraj e Ajitha sono stati spostati presso l'ospedale della Medical University del governo e la polizia afferma che l'autopsia è stata effettuata e che i corpi saranno mantenuti in obitorio fino a lunedì 28 novembre. Ciò significa che nessuna delle istruzioni della Commissione nazionale per i diritti umani è stata seguita, e nemmeno la recente sentenza della Corte Suprema riguardante le uccisioni negli scontri. Le foto dei cadaveri non sono state pubblicate nei due quotidiani nazionali, ad eccezione di quello di Devraj insieme al comunicato stampa della polizia. Le famiglie non sono informate. I corpi non sono stati fatti vedere alla madre, al fratello e alla sorella di Devraj e allo zio di Ajitha che è arrivato a Kozikode il 25 novembre. Invece la polizia ha accusato e arrestato una ventina di membri dell'organizzazione per i diritti umani (Janakeeya Manushyavakasha Prasthanam) e minacciato i genitori del defunto “invitandoli” a lasciare il posto. Poiché il numero di manifestanti è aumentato la polizia è stata costretta a rilasciare gli attivisti JMP, ma ha anche trasferito il compagno MN Ravunuri, leader rivoluzionario delle masse di Porattam e vice presidente del Comitato per la liberazione dei prigionieri politici (CRPP) presso un'altra stazione di polizia.
Il compagno MN Ravunuri ha 78 anni ed è stato membro di spicco del Partito Comunista dell'India nella provincia di Madras nel 1950; è anche noto come partigiano di Naxalbari.
Ammini, la vecchia madre di Kuppu Devarajan, Babu, il fratello e le sue sorelle che sono in attesa da quattro giorni in un locale dell’ospedale esigono una nuova autopsia. Il CRPP ed il JMP sostengono la loro richiesta e hanno inoltrato la richiesta al tribunale di Kozikode che verrà presa in esame martedì 29 novembre. Il tribunale ha ordinato la conservazione dei cadaveri nell'obitorio dell’ospedale GMC di Kozikode fino a quando la richiesta non verrà presa in considerazione.

La Commissione statale del Kerala per i diritti umani ha chiesto al capo della polizia di Stato di affrontare la questione e presentare una relazione entro due settimane. Il membro del Comitato per i diritti umani K. Mohan Kumar ha detto che il mistero che avvolge l'incidente deve essere svelato. La Direzione Generale per la criminalità è guidata dal capo della polizia di Stato, che, pertanto, non può cancellare i dubbi sul "falso scontro" perché questo minerebbe l'intera Operazione Fulmine e il programma anti-maoista dei tre stati, cioè Kerala, Karnataka e Tamil Nadu e del governo centrale, che serve gli interessi delle industrie minerarie e dei privati ​​delle Multinazionali e dei grandi borghesi. Noi esigiamo una inchiesta giudiziaria di un giudice (anche in pensione) della Corte Suprema su questo "falso scontro". L'ufficio del primo ministro ha emesso una nota dicendo che il primo ministro Pinaraya Vijayan ha ordinato un'inchiesta giudiziaria sullo scontro e ha chiesto al sub-commissario alle finanze di indagare.
Mani, il ministro dell’energia elettrica nello stato del Kerala ha suggerito che dal momento che i maoisti non sono comunisti dato che si abbandonano alla violenza cieca e all’estorsione, allora meritano di essere uccisi nelle imboscate. Questo contrasta con lo scenario del Chattisgarh, dove il Segretario di Stato del PCI (marxista) è coinvolto in un caso di omicidio così come i professori Nandini Sunder e Archana Prasad di Delhi. Qui, il governo del PCI (marxista) persegue l’Operazione Fulmine, che fa parte dell'operazione Greenhunt, Missione 2016, la guerra contro il popolo, dato che il [partito del] Congresso e l'attuale governo filo-indù di Modi ordina di sparare a vista nei Ghati occidentali. Quando si tratta di adivasi, dalit e musulmani, le politiche dei partiti politici al governo sono le stesse, e questo è dimostrato ancora una volta con questo falso scontro. Nei Western Ghats, questa è la seconda importante "imboscata" dopo quella in cui il compagno Saketh Rajan è stato ucciso nel 2005 e forse il secondo agguato importante in Kerala dopo quello in cui il compagno Vergheese ha perso la vita nel 1969.
Questa è forse la prima imboscata importante nel Kerala sotto il governo del PCI (marxista). Ecco perché anche il suo partner del fronte di sinistra, PCI, l’ha condannato come un "falso scontro" e richiede una indagine giudiziaria. Il Segretario di Stato del PCI Kanam Rajendran e i capi di stato sono critici dell'azione della polizia e hanno detto chiaramente che il PCI non è d'accordo che il Kerala si trasformi in una terra dove i maoisti vengono cacciati. Il leader dell'opposizione, il ministro degli Interni nel governo del Congresso Ramesh Chennithala si è espresso contro le indagini dei magistrati del reparto criminale dicendo che sono nettamente insufficienti a far emergere la verità. Solo un'indagine equa potrebbe convincere la gente circa la veridicità dei propositi della polizia. Pertanto, Chennathala ha detto che ci deve essere una inchiesta da parte di un giudice (anche in pensione) della Corte Suprema. Anche se questa dichiarazione riflette il cambiamento di colori e posizioni dei partiti parlamentari quando sono dentro o fuori del potere, la si deve prendere in considerazione.
Il compagno Kuppu Devraj era nato a Krishnagiri nel Tamilnadu, ma la sua attività politica rivoluzionaria si è sviluppata nel Karnataka, fino a quando non ha assunto la responsabilità della Zona Speciale della Guerriglia dei Ghâts occidentali. Devaraj era diplomato in ingegneria, aveva un livello intellettivo alto e parlava correntemente Tamil, Kannada, Malayalam, Telugu e inglese. Era un artista interprete e attivista culturale e ha servito come membro esecutivo della Lega di tutta l’India per la cultura rivoluzionaria (AILRC – All India League for Revolutionary Culture) alla fine degli anni 80. Dopo un certo periodo è rientrato in clandestinità ed è diventato segretario del PCI (ML) GP (Partito Comunista dell’India - Marxiste-Léniniste - Guerra Popolare) nel Karnataka ed è arrivato fino al Comitato centrale del PCI (maoista) dopo la fusione del MCCI (Maoist Communist Center of India – Centro comunista maoista dell’India) nel 2004. È più grande del compagno martire Camarketh Rajan e più giovane di Cherukuri Raja Kumar del Karnataka.
La compagna Ajitha, figlia di Parandhaman che ha lavorato nelle ferrovie indiane come impiegato, si è unita al movimento di massa rivoluzionario negli anni 80 e ha organizzato il movimento di liberazione delle donne e ha allo stesso tempo combattuto per i diritti democratici come avvocato a Chennai. In seguito è entrata in clandestinità ed è divenuta parte della lotta rivoluzionaria maoista dei Ghâts occidentali.
A dispetto dei problemi alla vista e di salute che peggiorava Ajitha ha resistito alla prova di una vita clandestina in mezzo agli Adivasi e ai Dalit. Kuppu Devaraj et Ajitha sono nati in famiglie dalit ed erano imbevuti della coscienza di classe rivoluzionaria per servire le grandi masse lavoratrici sfruttate di questo paese.
Il FDR rende omaggio ai compagni Kuppa Devaraj et Ajitha ed esige una nuova autopsia dei cadaveri e una inchiesta giudiziaria sull’imboscata e la punizione degli ufficiali implicati in questa operazione. Il FDR invita i democratici e il popolo ad alzarsi in solidarietà.
Varavara Rao
Presidente
Fronte Demmocratico Rivoluzionario (RDF - Revolutionary Democratic Front)
Hyderabad
29 novembre 2016

Nessun commento:

Posta un commento