mercoledì 2 novembre 2016

pc 2 novembre - Almaviva Palermo: l’azienda non tiene conto degli accordi e decide lo spostamento a Rende dei lavoratori dall’8 novembre. “I trasferimenti sono licenziamenti” dicono i lavoratori…

“Scattano dall’8 novembre i primi trasferimenti da Palermo a Rende di lavoratori di Almaviva contact, impiegati nella commessa Enel in scadenza a dicembre. L’ha comunicato ieri l’azienda ai sindacati. I trasferimenti erano stati congelati da Almaviva in attesa dell’esito delle trattative al Ministero dello sviluppo economico tra Exprivia, la società che si è aggiudicata la commessa Enel, e i sindacati. La scorsa settimana al Mise, la riunione sul nodo dei trasferimenti si è conclusa con un nulla di fatto, dopo un lungo braccio di ferro tra la società e le organizzazioni dei lavoratori, che hanno bocciato la proposta di Exprivia di assumere con il Jobs Act (senza le tutele dell’articolo 18) 395 operatori su 398 dipendenti impiegati nella commessa Enel in dismissione, inquadrandoli al terzo livello e azzerando gli scatti di anzianità.” (GdS 1/11/16)


“Il governo ha messo sul piatto 30 milioni di euro in più per gli ammortizzatori sociali del settore dei call center, Almaviva Conctact continua a fare scelte unilaterali, che non aprono a nuove prospettive né un nuovo percorso industriale per il settore dei call center […] Con questa scelta, Almaviva colpisce l’anello più debole della catena: lavoratori a basso reddito, che a Rende guadagneranno 600-700 euro al mese e per noi è inaccettabile. Servono investimenti su formazione, ricerca e sviluppo”. Dice un sindacalista della Cgil come riportato su blogsicilia.it.

A cosa è servito a questo punto l’incontro al Mise del 26 ottobre scorso? Il comunicato rilasciato da Cgil-Cil-Uil nazionali il 28 ottobre era di fatto ottimistico, tra le altre cose diceva: “Per quanto riguarda l’andamento economico, la prima parte del 2016 – pur non raggiungendo pienamente gli obiettivi previsti – sembra confermare i risultati del 2015 che segnavano un miglioramento rispetto all’anno precedente.”; “In questo ambito l’azienda ha sottolineato le difficoltà dovute all’ammontare delle persone con anzianità maggiore di 63 anni, ma l’eventuale discussione sul tema dell'ultima riforma pensionistica e dello strumento dell'APE (che permetterebbe l'uscita senza penalizzazioni di molti che fino ad oggi sono stati bloccati in conseguenza della legge Monti-Fornero), in mancanza di elementi certi sui contenuti del provvedimento, è stata rimandata a dopo l’approvazione della legge di stabilità.” Concordando, tra l’altro, la data del 12 dicembre per il prossimo incontro.

Ancora una volta, è chiaro che se lavoratrici e lavoratori non prendono nelle proprie mani la “vertenza” , contro il padrone e contro i sindacati confederali, innanzi tutto, che “contrattano in loro nome”, e contro il governo che non può oggettivamente difendere i loro interesse perchè difende quelli dei padroni, continueranno a veder peggiorata la propria condizione di lavoro e di vita.

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