giovedì 13 ottobre 2016

pc 13 ottobre - ALMAVIVA la lotta con i confederali non può portare a nessun risultato

info clash city workers
Ancora una volta sotto al MISE i lavoratori Almaviva, a far sentire la propria voce, a monitorare quanto si decide sulla loro pelle.
Tanta è la rabbia, tanto lo sconforto per quest'ennesimo affronto. Perché dopo aver portato a casa a Maggio un accordo praticamente uguale a quello che la grande maggioranza dei lavoratori aveva bocciato con un referendum un mese prima, padron Tripi ha capito che può chiedere sempre di più. E adesso minaccia -di nuovo!- chiusure e licenziamenti se non otterrà pure il controllo individuale a distanza dei lavoratori. E usa il ricatto occupazionale per piegare lavoratori e sindacati e per fare pressioni sul governo e ottenere altri favori.Anche per questo l'adesione allo sciopero indetto dai sindacati oggi ha raccolto ben poche adesioni. Molti lavoratori sono stanchi di essere pedine nelle mani dell'azienda e sono anche molto delusi dai fallimenti che i sindacati hanno spacciato per vittorie.
Molti di loro però erano qui al presidio, per non lasciare che lo sconforto si traduca in resa incondizionata. L'esito del primo incontro di trattativa è stato un nulla di fatto e ci si rivede il 27 ottobre Nel frattempo bisognerà trovare le forme con cui continuare a dare battaglia, senza lasciarsi
 strumentalizzare dall'azienda ma neanche dandogliela vinta e lasciar campo libero ai sindacati conniventi.
Farlo è nell'interesse di tutti. D'altronde Almaviva, volente o nolente, non agisce solo per sé, c'è un'intera classe padronale che non aspetta altro che vedere controlli a distanza e ricatti diventare norma. Non lasciamo che accada senza combattere.

Nessun commento:

Posta un commento