martedì 6 settembre 2016

pc 6 settembre - La voce dei prigionieri proletari - la solidarietà del Soccorso rosso proletario

Lettera dal carcere di Opera
 
Ciao,
di operatori in questa sezione ce ne sono quattro, ma sono qui solo per guidarci nel progetto, per tutto il resto non hanno voce in capitolo; però c’è da dire che per tutte le nostre lamentele loro ci sono e fanno da portavoce, purtroppo inutilmente.
Il ragazzo marocchino, salvato da uno di noi dalla morte, dopo il suo gesto estremo è stato portato in isolamento a cella liscia, senza tv, lenzuola e tutto il resto, praticamente 41bis. Il paradosso è che dopo il suo gesto hanno iniziato a dargli le giuste cure per il suo dolore ai testicoli ed ora sta bene. Mi domando, uno che sta male per essere curato deve arrivare a tanto? Boh. Secondo le guardie, soprattutto i loro capi, è tutta simulazione. Ma, mi domando, se non gli veniva tolto il cappio dal ragazzo che l’ha trovato impiccato, sarebbe morto: chi morirebbe per una simulazione? Non c’è dubbio che il suo male, dolore è stato trascurato da medici e guardie, come spesso accade qui. Al ragazzo che l’ha salvato non hanno detto parola, però quando c’è da fare rapporti e buttare i detenuti in isolamento lo fanno subito.
Dei ragazzi che hanno subito punizioni per la raccolta di firme su richieste di mettere fine a tante schifoserie, ti posso dire che stanno tutti bene e che sono in sezione, alcuni devono ancora pagare il periodo di isolamento. Si vedrà.
Passare l’estate qui a Milano so che non è bello, da libero è capitato anche a me, comunque grazie a questo sporco sistema retto da indegni politici mangia soldi, tante persone si trovano in una situazione di disagio senza lavoro e soldi. Ti giuro darei fuoco alla Camera e al Senato, puzzano tutti di marcio, ma in galera non ci finiscono mai, a differenza dei poveri disgraziati come me che, per far mangiare i propri figli vanno a fare reati.

Saluta tutti/e i/le compagni/e sempre a pugno chiuso e a testa alta.
Settembre 2016

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