sabato 9 luglio 2016

pc 9 luglio - Rita Rossa sindaco e presidente della provincia PD di Alessandria è una merdosa fascio-razzista, che va cacciata!

Basta migranti in provincia”. Il sindaco di Alessandria spiazza il Pd - Il primo cittadino, che è anche presidente della Provincia, scrive ad Alfano

Rita Rossa, sindaco di Alessandria, per il terzo anno consecutivo nel 2016 è risultata all’ultimo posto nella classifica dei sindaci del Sole 24 Ore. È il primo cittadino che ha perso più consenso rispetto alle elezioni: il 26 per cento: nel 2012 era stata votata con il 68 per cento delle preferenze. Ora ne raccoglierebbe il 42

Dopo aver richiesto l’esercito per garantire la sicurezza della sua città (il prefetto le ha risposto semplicemente: «no»), ora il sindaco di Alessandria - che, va ricordato, è del Partito Democratico - scrive ad Angelino Alfano perché «la situazione dei migranti è insostenibile». E chiede un incontro urgente con il ministro dell’Interno dopo aver avuto notizie dai giornali dell’arrivo di quasi cento richiedenti asilo sul territorio provinciale.
«Le scrivo in qualità di presidente della Provincia di Alessandria e sindaco del capoluogo, relativamente alla notizia, appresa dagli organi di stampa, dell’arrivo di altri 92 migranti in seno al nostro territorio. Questo ulteriore incremento della presenza pone la nostra comunità in una situazione di grande disagio perché ci troviamo impossibilitati a gestire una situazione che è divenuta ingovernabile. Le prefetture adempiono ai loro obblighi con lo smistamento dei profughi sul territorio; noi sindaci, non abbiamo voce in capitolo e ci troviamo inevitabilmente ad essere i parafulmini delle tensioni» si legge nella lettera inviata ieri. Sottolinea che mancano «le risorse, gli strumenti, i mezzi per essere attori attivi in questo processo che anche gli enti gestori non riescono più a coordinare».

E aggiunge: «Non possiamo nemmeno impiegare i migranti in progetti che restituiscano sotto forma di lavoro l’accoglienza ricevuta dai nostri cittadini». Qui, ci va giù pesante: «Viviamo in uno stato di esasperazione che sta trasformando un problema sociale in una questione di ordine pubblico. Non possiamo più tollerarlo e le nostre comunità dicono basta».

Nessun commento:

Posta un commento