domenica 3 luglio 2016

pc 3 luglio - IL GOVERNO TRUCCA LE CARTE DELLA FERROVIA TORINO-LYON - Una corrispondenza

La Stampa di sabato due luglio riporta, a pagina quattro, un articolo di Maurizio Tropeano dal titolo: “Cambia la tratta italiana della TAV. Costerà 2,6 miliardi in meno”; il catenaccio, inoltre, precisa che è stato “rivisitato il progetto: non sarà realizzata la galleria di 20 chilometri a Torino”.
Leggendo il pezzo, ed analizzando la cartina allegata, si viene a conoscenza di alcune cosette piuttosto interessanti che finiscono col giustificare, per l’ennesima volta, il soprannome di ‘busjarda’ con il quale da sempre i torinesi chiamano il quotidiano della Famiglia dei Belanti.
Innanzi tutto la galleria non è stata affatto stralciata  dal progetto: semplicemente la sua realizzazione
è rinviata al 2030, quando dovrebbe entrare in funzione la nuova tratta ad alta velocità/alta capacità Torino-Lyon; ma questa non è l’unica novità interessante.
Si scopre anche che il Governo in carica riesce persino a fare i miracoli; il tunnel che dovrebbe collegare l’attuale scalo merci di Torino Orbassano con la stazione di Buttigliera Alta si accorcia, passando da 20,5 chilometri a soli quattordici.
Siccome non penso che le due località si siano spostate, mi domando come sia stato possibile ridurre del trenta per cento la lunghezza della galleria: il sospetto è che il tracciato originario fosse stato reso – dal Consorzio Collegamenti Integrati Veloci – inutilmente sinuoso soltanto per lucrare di più.
Per concludere, segnalo l’intervista, che campeggia nella stessa pagina, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il reggiano Graziano Delrio; questi ha il coraggio di definirsi “un ambientalista” e di affermare che l’esecutivo di cui fa parte cerca di “impattare sulla Val di Susa il meno possibile”.
Se questo assai poco ‘signore’ fosse realmente ciò che dice, avrebbe bloccato il dissennato progetto delle linee ad alta velocità/alta capacità che – lo sanno anche i bambini – è totalmente inutile, devastante per i territori sui quali va ad impattare, ed economicamente insostenibile.
A proposito di quest’ultimo aspetto, propongo all’attenzione dei lettori un dato che emerge dalla cartina sopra citata; il costo della tratta italiana della Torino-Lyon (57,1 chilometri) scende, secondo il prospetto, da 4,3 a 1,7 miliardi di Euro: come è possibile che il Terzo Valico ferroviario dei Giovi (53 chilometri) abbia un costo iniziale di Euro 6,2 miliardi, ossia tre volte e mezzo tanto?
Bosio (Al), 02 luglio 2016

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com

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