giovedì 28 luglio 2016

pc 28 luglio - Chiamata alla mobilitazione internazionale per la liberazione di Bilal Kayed e in solidarietà alla lotta dei prigionieri palestinesi

 Venerdi 29 luglio dalle ore 18,00 un presidio a Milano in Piazza Guglielmo Oberdan

Il prigioniero palestinese Bilal Kayed è in sciopero della fame dal 15 di Giugno ed attualmente è detenuto in un ospedale per il peggioramento delle sue condizioni fisiche a causa del lungo periodo di nutrimento con solo acqua. Lunedi 13 giugno, era prevista la sua scarcerazione, dopo aver scontato una condanna a 14 anni e mezzo, e la sua famiglia, i suoi compagni e gli amici lo stavano aspettando. Purtroppo Bilal non è tornato a casa, invece, gli è stata immediatamente ordinata la detenzione amministrativa senza accusa né
processo. Gli sono stati inflitti dagli occupanti israeliani 6 mesi di detenzione amministrativa, che può essere rinnovabile indefinitamente anche senza accuse e/o processo. Bilal ha iniziato uno sciopero della fame chiedendo sia la sua libertà che la fine della detenzione amministrativa e nelle prigioni israeliane centinaia di prigionieri palestinesi, molti dei quali suoi compagni nell’organizzazione di sinistra FPLP (Fronte Popolare per la liberazione della Palestina), si sono uniti alla sua protesta ed hanno definito un piano di lotta e proteste all'interno delle carceri per chiedere la sua libertà. Dal 17 luglio decine i prigionieri politici Palestinesi hanno iniziato uno sciopero della fame collettivo.
Bilal Kayed, 35 anni è uno dei circa 750 palestinesi imprigionati senza accusa né processo sulla base di prove segrete sotto detenzione amministrativa, e dei 7.000 palestinesi nelle carceri dell'occupazione. Gli ordini di detenzione amministrativa sono rinnovabili a tempo indeterminato e in questo modo i palestinesi possono passare anni in prigione, senza mai sapere quando saranno liberati. Il caso di Bilal Kayed è una priorità assoluta per i prigionieri palestinesi, che vedono la sua detenzione, immediatamente dopo il rilascio da una lunga pena, come un pericoloso precedente che minaccia tutti i prigionieri palestinesi.

E’ importante sostenere le lotte che la resistenza del popolo palestinese sta conducendo, proprio in un momento come questo dove anche in Italia da più parti - forze politiche e organi di (dis)informazione di massa – ci vogliono convincere che bisogna “imparare da Israele” o “facciamo come Israele”, ribaltando cosi il vero volto di un paese occupante e razzista. Un paese che prendendo a pretesto la lotta al terrorismo, ha trasformato la guerra in una fonte di reddito, presentando lo sradicamento, l'occupazione, la rapina dell’acqua e delle risorse, l’esilio del popolo palestinese come un fatto naturale. Un’opera di falsificazione presente anche nella proposta di legge presentata da esponenti di NCD, PD e FI, attualmente in discussione in Senato, che vorrebbe reprimere il Movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) e con esso la critica al sionismo con l’obbiettivo ultimo di impedire qualsiasi solidarietà alla resistenza Palestinese.
Da oltre un mese, in molte parti del mondo, si svolgono iniziative, volantinaggi, manifestazioni che reclamano con forza la liberazione di Bilal Kayed e di tutti i prigionieri palestinesi in carcere. Come parte attiva della solidarietà internazionale, rispondiamo alla campagna promossa da “Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network” sostenendo con la lotta e la resistenza la mobilitazione in corso e ci uniamo ai prigionieri palestinesi in lotta per raggiungere gli obbiettivi di giustizia e di libertà.
Libertà per Bilal Kayed e tutti i prigionieri politici palestinesi!
Fine della Detenzione Amministrativa!                         
FRONTE PALESTINA MILANO
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