giovedì 9 giugno 2016

pc 9 giugno - Dove vanno i fuoriusciti del "il sindacato è un'altra cosa"? Verso il sindacato di classe? O verso la conservazione di una poltrona in USB?

Sindacato, ci sarà anche Usb all’assemblea di sabato 11 indetta da Bellavita ed altri ex-Cgil
da controlacrisi.org

Parteciperà anche ’Unione Sindacale di Base all’Assemblea indetta a Roma l’11 giugno prossimo da Sergio Bellavita e numerosi altri ex Cgil, che si terrà dalle ore 10.00 presso il Centro Congressi Cavour. “L’involuzione politica e la trasformazione genetica della Cgil – si legge nel comunicato di adesione – è ormai arrivata al punto di non ritorno e la necessità di uniformarsi alle politiche di Confindustria, Governo, Cisl e Uil sta portando la Camusso e la Fiom ad una ‘pulizia etnica’ senza precedenti”.
Secondo Usb, ridotte le “differenze” tra Confederazione e Fiom, “attraverso un accordo di potere le cui conseguenze e condizioni stiamo scoprendo giorno dopo giorno”; e azzerata di fatto l’opposizione interna al Congresso; messo alla porta Sergio Bellavita, storico leader dell’area di opposizione “Il sindacato è un’altra cosa”; condotta una durissima battaglia interna contro le RSA Fiom della FCA (Fiat) attraverso una delegittimazione politica senza precedenti, “Camusso e Landini hanno ormai cambiando del tutto la pelle della Cgil”. Dopo l’uscita dalla Cgil di Giorgio Cremaschi solo un anno fa e l’entrata progressiva in USB di un numero sempre maggiore di iscritti, delegati e sindacalisti precedentemente militanti in quella organizzazione – primi fra tutti Maurizio Scarpa, già vicepresidente del Direttivo nazionale Cgil e Franca Peroni, già componente la segreteria nazionale della Funzione Pubblica – la scelta di Sergio Bellavita e di tanti altri rappresentanti e delegati dell’Area di opposizione “Il sindacato è un’altra cosa” di lasciare la Cgil, sempre per Usb, rappresenta “un fatto politico e sindacale importante, che prelude una ancor più accentuata crisi di rappresentanza della Cgil”.
Usb, quindi, punta al rafforzamento di una alternativa sindacale “credibile, coerente e democratica, che rivaluti complessivamente il rapporto tra sindacato e lavoratori ed avvii un processo di ricostruzione del sindacato e del conflitto sociale in questo Paese”.

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