mercoledì 29 giugno 2016

pc 29 giugno - Brexit, Mattarella: Nuova Europa, bisogna fare in fretta

Dopo Brexit il presidente della Repubblica segue i consigli del miliardario Soros che è convinto che è in particolare in Europa e nell’area euro che si concentreranno i problemi più acuti. «Le tensioni fra gli Stati membri hanno raggiunto il punto di rottura – scrive – non solo sui rifugiati, ma anche come risultato delle tensioni eccezionali fra Paesi debitori e creditori all’interna della zona euro».


"È il momento dei contenuti" per generare "risposte comuni su economia, immigrazione e sicurezza"




"Per l'Europa è il momento di dimostrare responsabilità e l'Italia può essere protagonista". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un'intervista a La Stampa e al Secolo XIX, in cui commenta il voto sulla Brexit.
"È il momento di rispondere con i contenuti" per generare "risposte comuni su economia,
immigrazione e sicurezza", spiega il presidente sottolineando come l'Italia, nella fase di transizione, possa "portare stabilità, proiettare responsabilità" come ha già fatto "presentando il Migration Compact e le proposte del ministro Padoan, due documenti che hanno registrato convergenze ed apprezzamento".

Per il presidente della Repubblica "l'Europa deve sapersi legittimare quotidianamente di fronte alle attese della gente. Il rischio, dopo la crisi finanziaria globale, è stato ed è quello di una Europa ripiegata sui problemi della finanza e dei conti pubblici. Questione essenziale per porre in comune risorse e fronteggiare effetti non desiderati della globalizzazione ma l'Europa è, anzitutto, quella dei diritti, di una strategia per la crescita e l'occupazione, della costruzione di un sistema di welfare condiviso, della ripresa del cammino per una effettiva Carta sociale continentale". Quindi, prosegue Mattarella, "l'esigenza è quella di far comprendere che l'Unione continua con convinta determinazione il suo percorso di integrazione. A questo scopo è importante rendere operativo il percorso conseguente alla decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione. Si tratta, del resto, di un atteggiamento di rispetto vicendevole e, anzitutto, nei confronti del voto espresso dai britannici: sarebbe poco rispettoso tergiversare sull'attuazione della decisione referendaria. Sarebbe, inoltre, un errore tenere nell'incertezza, provocata da condizioni anomale, la vita dell'Unione".

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