mercoledì 22 giugno 2016

pc 22 giugno - Ospedale di Trapani... non si può più abortire - dal Movimento femminista proletario rivoluzionario

Nessun diritto si mantiene in piedi senza la lotta rivoluzionaria delle donne contro questo sistema da moderno medioevo!

Sembrerebbe ovvia, quasi lapalissiana questa affermazione, ma non lo è. A Trapani e presto in tutta
Italia, il diritto di aborto verrà meno per pensionamento dell'ultimo ginecologo non obiettore!

In una demokrazia con la coscienza sporca del sangue di milioni di donne, dei profitti di poche
mammane, della repressione delle lotte, è doveroso chiedersi perchè si continui a delegare una
simile denuncia all'ala sindacale più riformista e pompierista, quella che in difesa dei padroni ha
affossato i diritti di lavoratrici e lavoratori, quella che ha accettato sin da subito la trappola
dell'obiezione di coscienza nella legge 194, quella che ancora oggi prende per buona questa legge
così com'è, completamente svuotata dei principi che avrebbe dovuto difendere: l'autodeterminazione
della donna e il diritto di aborto.
È come "la storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per farsi
coraggio: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, ma il problema non è
la caduta ma l'atterraggio" (Hubert)
E' chiaro che l'atterraggio di queste rappresentanti sindacali sul direttore generale dell’Asp
Fabrizio De Nicola, non fornirà alle donne neanche un paracadute.
L'unico modo che abbiamo per non tornare indietro di 40 anni è la lotta rivoluzionaria
autorganizzata delle donne!

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