giovedì 16 giugno 2016

pc 16 giugno - Il nuovo presidente di Confindustria: produttività una priorità nazionale del paese

Il circolo virtuoso che serve al Paese»

La proposta del presidente di Confindustria al convegno dei Giovani imprenditori.
Il Sole 24 Ore - Parla di «circolo virtuoso dell'economia». E lo declina: più produttività, più salari, più occupazione, più competitività per le imprese, più domanda interna. 

.....ha detto Boccia. E le relazioni industriali devono diventare «un fattore di competitività del paese». A breve, annuncia Boccia, ci sarà un incontro con i sindacati e l'idea è quella di «creare una piattaforma di scambio salari-produttività». Partendo da un dato di fatto: il nostro costo del lavoro per unità di prodotto è salito di 30 punti rispetto alla Germania.

Sulla questione contratti, secondo il presidente di Confindustria sarebbe meglio che il governo non intervenisse: «Certo, sta anche a noi, cioè se riusciamo o meno a fare accordi,
è una questione di corresponsabilità». C'è però il tema fiscale, importante, su cui l'esecutivo dovrebbe fare la sua parte: «Sappiamo che ci sono risorse limitate, ma dovrebbe intervenire con la detassazione e decontribuzione dei premi di produttività, senza tetto».

In un approccio di intervento organico di politica economica, bisognerebbe riattivare gli investimenti privati e usare bene in ogni Regione i fondi strutturali, per riattivare gli investimenti pubblici. «È lo scambio virtuoso che chiediamo. Un percorso che riguarda non solo le parti sociali, ma il progetto paese. Se funzionerà e arriverà un aumento del Pil, una parte di questa crescita dovrebbe essere restituita per ridurre le tasse su imprese e lavoro». 

In sala durante il convegno oltre al numero uno attuale, Marco Gay, molti ex, da Emma Marcegaglia, a Matteo Colaninno, Luigi Abete. Tradizionalmente sono l'avanguardia della Confederazione: «Dovrei arrabbiarmi con voi, perché avete fatto una fuga in avanti sul referendum, con un forte sostegno al percorso di riforme. Ma non posso, perché io ed Emma Marcegaglia eravamo come voi», ha detto Boccia. Il «cuore» dello slancio, la «testa» dell'analisi: 
Boccia infatti vuole che la posizione sul referendum costituzionale sia condivisa e scaturisca da un dibattito interno. La decisione arriverà il 23 giugno nel consiglio generale, quando «cuore e testa convergeranno nell'interesse del paese. Noi andiamo avanti per la nostra strada. Se abbiamo la condivisione di certe scelte non dobbiamo fare l'errore di non dirlo perché sembriamo appiattito sull'uno e sull'altro. Di sinistra o di destra. Dobbiamo avere il coraggio delle nostre idee». 

di Nicoletta Picchio

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