venerdì 6 maggio 2016

pc 6 maggio - Almaviva Palermo: riprende la mobilitazione con scioperi e cortei dopo il no forte e determinato

A Palermo, in particolare, le lavoratrici e i lavoratori Almaviva, chiamati ad esprimersi sulla bozza di accordo sindacati-padrone, hanno risposto con un potentissimo no, 95%. Contro il chiaro tentativo da parte dell’azienda di diminuire il salario e precarizzare ancora di più i tempi di lavoro. E tutto questo a prescindere dalle chiacchiere sulla crisi, dichiarazioni e accuse di “concorrenza sleale” (senti chi parla di slealtà!) tutte, nemmeno tanto sottilmente, venate di razzismo e “guerra tra poveri”. Argomentazioni che l’azienda ha ripreso nel comunicato di “presa d’atto” dell’esito del “referendum” tra i lavoratori. E, infatti, dopo aver ripreso la minaccia dei licenziamenti: “in linea con la procedura di legge avviata, con la giornata di oggi si conclude la fase sindacale del procedimento", aggiunge "Almaviva Contact prende atto che, nella consultazione promossa dalle organizzazioni sindacali, la grande maggioranza dei lavoratori ha respinto l'attivazione di un nuovo contratto di solidarietà, per la durata prevista dall'attuale normativa, come strumento adeguato ad interrompere la procedura di licenziamento". I lavoratori hanno respinto una enorme schifezza, il grande NO non è stato per niente di un fatto “tecnico”.

E piangendo come sempre miseria dice: "mai come oggi l'urgenza di soluzioni strutturali per il settore, che da anni AlmavivA Contact rappresenta formalmente e responsabilmente in ogni sede
competente, si dimostra una condizione inderogabile per garantire attività sostenibili e continuità occupazionale (?) in un mercato caratterizzato da regole certe e corretto contesto competitivo: in questa direzione, la società ribadisce la valutazione positiva e la forte aspettativa sul recente rilancio dell'azione di Governo in questo ambito".

Per rendersi un po’ più credibile l’amministratore delegato dice che questo accordo comunque all’azienda sarebbe costato pure un sacco di soldi! "Occorre chiarire che nel quadro di possibile intesa che si era individuato con il sindacato, sulla base del percorso condiviso con il governo - dice Andrea Antonelli, amministratore delegato di Almaviva Contact - avevamo ufficialmente confermato, assumendo un onere aggiuntivo estremamente rilevante, che nessuna delle soluzioni indicate per il nuovo contratto di solidarietà avrebbe comportato alcuna forma di peggioramento della posizione reddituale di ogni singolo lavoratore, rispetto a quanto previsto dall'accordo attualmente in vigore”.
Adesso, in questi ultimi mesi di possibile “trattativa” (30 giorni di confronto al ministero del Lavoro e dal 5 giugno l'azienda avrà altri 120 giorni di tempo per formalizzare i licenziamenti) la palla passa all’azione delle lavoratrici e dei lavoratori.
A Palermo, le organizzazioni sindacali, solo sotto la forte spinta dei lavoratori, hanno proclamato due ore di sciopero per oggi (un’ora a inizio turno e un’ora a fine turno) e uno sciopero per l’intero turno di domani con corteo in centro città… anche per provare a fermare i passi concreti già fatti dall’azienda (che non aspetta il risultato della “trattativa”) che vuole spostare le attività dalla sede di via Marcellini a quella centrale di via Cordova, fatti che i lavoratori percepiscono come tentativo di smantellare il posto di lavoro.

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