mercoledì 4 maggio 2016

pc 4 maggio - Serve in italia il partito comunista maoista, che applichi alla realtà del nostro paese, la teoria e la politica rivoluzionaria - un testo del PCC di Mao Tse Tung di esemplare chiarezza, da studiare in ogni particolare

È DI ESTREMA IMPORTANZA PER IL POPOLO RIVOLUZIONARIO AVERE IN MANO IL FUCILE
L’esperienza storica della Comune di Parigi ha provato appieno che è di estrema
importanza per la rivoluzione proletaria e la dittatura del proletariato possedere
forze armate rivoluzionarie.
Parlando dell’esperienza della Comune di Parigi, Lenin cita un’importante tesi
di Engels, ossia che in Francia, dopo ogni rivoluzione, gli operai erano armati; il
disarmo degli operai era quindi il primo comandamento per i borghesi che si
trovavano al governo dello Stato. Lenin ritiene che in questa conclusione di
Engels, “l’essenza del problema, come del resto l’essenza della questione dello
Stato (la classe oppressa dispone di armi?), è afferrata in modo ammirevole”.
La Comune di Parigi nacque durante l’accanita lotta tra la rivoluzione armata e
la controrivoluzione armata. I 72 giorni di vita della Comune di Parigi furono 72
giorni di insurrezione armata, di lotta armata e di autodifesa armata. Ciò che
provocò un timor panico tra i reazionari borghesi fu proprio il fatto che il
proletariato di Parigi aveva impugnato il fucile. L’errore fatale della Comune di
Parigi risiedette precisamente nel fatto che essa si dimostrò troppo clemente verso
la controrivoluzione e non marciò immediatamente su Versailles, ciò che permise
a Thiers di riprendere fiato e di radunare le sue truppe reazionarie per gettarsi
furiosamente su Parigi rivoluzionaria. Come disse Engels: “Sarebbe la Comune di
Parigi durata un solo giorno se non si fosse servita di questa autorità del popolo
armato contro i borghesi? Non si può al contrario rimproverarle di non essersene
servita abbastanza?”

Il compagno Mao Tse-tung ha ricapitolato in modo conciso l’importante
significato della lotta armata e dell’esercito popolare e ha formulato la famosa tesi
secondo la quale “il potere politico nasce dalla canna del fucile”
Egli ha sottolineato: “Secondo la teoria marxista dello Stato, l’esercito è la principale
componente del potere statale. Chiunque voglia impadronirsi del potere statale
e conservarlo, deve possedere un forte esercito”.
La rivoluzione violenta è un principio universale della rivoluzione proletaria. I
partiti marxisti-leninisti devono seguire con fermezza questo principio universale
e applicarlo alla pratica concreta dei loro paesi. L’esperienza storica dimostra che
là dove il proletariato e i popoli oppressi hanno preso il potere e conquistato la
vittoria, essi l’hanno fatto con la forza del fucile, sotto la direzione dei partiti
proletari, in conformità delle condizioni specifiche dei propri paesi, costituendo
gradualmente forze armate popolari e conducendo la guerra popolare sulla base
dell’ampia mobilitazione delle masse nella lotta e ingaggiando ripetute lotte
contro gli imperialisti e i reazionari. Ciò vale per la rivoluzione russa, per la
rivoluzione cinese e per la rivoluzione dell’Albania, del Vietnam, della Corea e di
altri paesi, senza alcuna eccezione.
Al contrario, quando i partiti proletari non cercano di creare forze armate
rivoluzionarie o vi rinunciano, essi causano rovesci alla rivoluzione; esistono serie
lezioni a questo proposito. Avendo rinunciato a impugnare il fucile, alcuni partiti
sono stati presi alla sprovvista di fronte a un attacco di sorpresa dell’imperialismo e
dei suoi lacchè e alla loro repressione controrivoluzionaria e di conseguenza milioni
di rivoluzionari sono stati massacrati; in altri casi, poiché volevano ottenere posti di
alti funzionari nei governi borghesi o sono caduti nella trappola tesa dai reazionari,
alcuni partiti hanno consegnato loro le forze armate popolari, rovinando i frutti della
rivoluzione, quando il popolo rivoluzionario aveva già impugnato le armi e le forze
armate popolari si erano già sviluppate notevolmente.
In questi cento anni, molti partiti comunisti hanno partecipato alle elezioni e
sono entrati nel parlamento, ma nessuno di essi ha potuto instaurare la dittatura
del proletariato con tale mezzo. Anche se un partito comunista ottiene la
maggioranza nel parlamento o entra nel governo, ciò non significa che il carattere
borghese del potere politico sia cambiato e ancora meno che la vecchia macchina
statale sia demolita. La classe dominante reazionaria potrà proclamare non valide
le elezioni, sciogliere il parlamento o addirittura ricorrere alla violenza per
estromettere i comunisti. Se un partito proletario, invece di svolgere il lavoro tra
le masse e di impegnarsi nella lotta armata, sostiene con zelo le elezioni
parlamentari, esso non farà altro che addormentare le masse e corrompere se
stesso. La borghesia compra i partiti comunisti attraverso le elezioni parlamentari
e li trasforma in partiti revisionisti, in partiti borghesi. La storia non ci fornisce forse
numerosi esempi di questo genere?
Il proletariato deve conquistare il potere politico con il fucile e deve anche
difenderlo con il fucile. Un esercito popolare sotto la direzione di un partito
marxista-leninista è il solido pilastro della dittatura del proletariato e il fattore
principale tra i vari fattori per prevenire la restaurazione del capitalismo. Con un
esercito popolare armato dell’ideologia marxista-leninista, si può affrontare
qualsiasi situazione, per quanto complessa possa essere, nella lotta di classe sia
all’interno che fuori del paese e difendere il potere del proletariato.

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