venerdì 27 maggio 2016

pc 27 maggio - Alla guerra quotidiana per il profitto dei padroni, serve rispondere con la guerra di classe degli operai

Premesso che all'interno del sistema capitalista di produzione gli operai sono considerati carne da macello per il profitto dei padroni, e che nella crisi le condizioni di sicurezza sui posti di lavoro non possono che peggiorare come dimostrano gli stessi dati della Fiom (da gennaio al 20 aprile di quest’anno sono stati 271 gli incidenti mortali sul lavoro), nonostante le ore di lavoro totali siano diminuite sono le condizioni di lavoro che sono peggiorate.....
...una vera e propria guerra che oltre i padroni ha dei responsabili con nome e cognome da combattere: il governo con i provvedimenti terroristi contenuti nel jobsact che vanno dalla libertà di licenziare al depotenziamento degli organi ispettivi e delle leggi sulla sicurezza. I sindacati confederali tra cui anche la Fiom nei contratti nazionali hanno dato la possibilità di utilizzare manodopera precaria (interinali, apprendisti) e di fatto hanno avvallato le scelte dei governi in tema di sicurezza e lavoro...
Dal comunicato della Fiom: "...Un giovane operaio di 28 anni ha perso la vita oggi (mercoledì 25 maggio) in un incidente sul lavoro alla De Lucchi di Trezzano Rosa (Milano). "Da tempo denunciamo le condizioni di lavoro in quell'impresa, e chiediamo ai vertici aziendali di intervenire sulle questioni della sicurezza, in particolare attivando procedure che annullino i rischi nella fase della movimentazione dei carichi... La morte di un operaio è una tragedia a prescindere, ma in questo caso c’è un elemento che accresce la rabbia: il giovane, assunto con contratto di somministrazione, era in fabbrica da tre settimane e mercoledì prossimo sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro" continua la nota. "E' indecente che in una fabbrica 'pesante', come una zincheria a caldo, si mettano al lavoro giovani senza alcuna esperienza, senza alcuna formazione, assunti per pochi giorni e poi sostituiti da altri. In questa 'giostra' all’abbattimento dei costi, che in questo paese hanno reso possibile, sono alte le possibilità di farsi male o di morire". 

Operaio morto nel Milanese, colleghi in assemblea sulla sicurezza: "Minacciati dal capo"

Il ragazzo, 28 anni, interinale, schiacciato da una rastrelliera. La denuncia dei sindacati: "Dovevano subito ricominciare a scaricare i camion o li avrebbe lasciati a casa"di GABRIELE CEREDA da repubblica

Sono finiti dentro un incubo e non riescono ad uscirne. Non bastava la morte di un loro collega di 28 anni, ucciso da una trave di due tonnellate, ieri mattina i dipendenti della De Lucchi di Trezzano Rosa, in provincia di Milano, sono stati minacciati dai vertici dell'azienda. In assemblea, stavano discutendo della sicurezza in fabbrica, quando il direttore generale, Davide Invernizzi, ha preso in disparte tre di loro costringendoli a riprendere il lavoro. "Ha detto che se non cominciavano subito a scaricare i camion li avrebbe lasciati a casa, rimpiazzandoli con qualcun altro", racconta Walter Albiati di Fiom Cgil Milano.

Sotto le volte del capannone di 35mila metri quadri della De Lucchi, Gruppo Bisol, holding veneta della carpenteria pesante, i dipendenti hanno paura. "Temono di perdere il posto e sanno che dietro l'angolo ci potrebbe essere un nuovo incidente se non verranno prese velocemente misure straordinarie in materia di sicurezza", dice ancora il

sindacalista. Alla fine delle otto ore di sciopero, le tute blu hanno deciso di ripresentare alla direzione aziendale tutte le segnalazioni sui pericoli in fabbrica fatte negli ultimi 18 mesi.

Ieri, nella casa di Verdello, in provincia di Bergamo, dove abitava Antonino Capuano, il ragazzo travolto dalla trave trasportata dal carroponte, si sono presentati alcuni colleghi che hanno portato le condoglianze alla famiglia. Tra di loro anche l'uomo che col muletto ha spostato la rastrelliera sotto la quale era rimasto il corpo del 28enne. "Una scena devastante - racconta l'uomo - non credo che potrò mai dimenticarla".

Quella di Capuano, infatti per i colleghi è stata "una morte annunciata". Il ragazzo era stato assunto come interinale solo tre settimane fa, mercoledì prossimo avrebbe finito di timbrare il cartellino e si sarebbe rimesso in cerca di una nuova occupazione. "Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo segnalato la De Lucchi 20 volte all'ispettorato del lavoro - aveva detto già ieri il sindacalisti -  c'è in corso un'inchiesta sulla presenza in reparto di lavoratori non in regola". Quando ci sono i
picchi di produzione, in fabbrica entrano gli interinali, "in alcuni casi, gente assunta con un contratto da facchino viene spedita in produzione. Solo qualche giorno fa - aveva raccontato dopo l'incidente mortale - alcuni operai sono stati spediti in una buca profonda sette metri per recuperare materiale di lavorazione. Lì sotto ci sono i bruciatori: sono stati fatti scendere senza imbragatura e maschere. Qui non c'è posto per la salute e la sicurezza".

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