domenica 15 maggio 2016

pc 15 maggio - Sfratti a Roma - La lotta paga!

A Roma, giovedì migliaia di proletari sono scesi in piazza per chiedere lo stop agli sfratti. Hanno assediato il Campidoglio, subito e resistito alle violente cariche della polizia.
Il giorno dopo ci troviamo di fronte a due fenomeni: d un lato le forze repressive dello Stato che impiantano un'altra mega inchiesta per colpire i proletari e i militanti del movimento; dall'altra l'accozzaglia ignobile dei candidati sindaci che “scopre” il problema casa che finora era stato pressochè assente dalla loro agenda elettorale, ma che nello stesso tempo si uniscono, dal M5S alla Meloni, al Pd, nella cosiddetta “condanna dei violenti”, dimostrando che sono tutte facce della stessa medaglia, i difensori degli
interessi dei palazzinari e braccio operativo, tutti, della politica per la casa del governo Renzi.
Alle elezioni c'è un solo modo di essere presenti, con la lotta e l'antagonismo: Sono le sole forme con cui si può sviluppare l'alterità della politica proletaria, nel contesto della situazione attuale. E' la forma con cui i proletari sono realmente presenti e polarizzano al situazione sociale e la politica.
La lotta per la casa mette chiaramente in luce che questo Stato e queste amministrazioni non hanno e non possono avere nessun apolitica per la casa, e che la casa si ottiene sulla base della lotta e dei rapporti di forza.
Anche a Roma ci sono forze che fanno parte del movimento di opposizione, ma che indulgono nei giochi elettorali, nella pretesa di “condizionarne” l'esito e di rappresentare istanze popolari.
I comunisti autentici e le forze rivoluzionarie qui devono fare di più che esprimere lotta, autorganizzazione, riappropriazione di spazi e antagonismo. Devono combattere opportunismo e le illusioni elettorali. Devono riorganizzare il partito politico dei proletari in lotta. Devono avere l'ambizione e il coraggio, quello vero, di delimitarsi per unirsi e dare una reale prospettiva ai proletari e una speranza per un futuro che non potrà mai essere la democratizzazione dell'esistente, ma solo la lotta per il potere proletario.

Anche la giornata della lotta per la casa di giovedì scorso ci insegna questo ed esprime questa esigenza. 

Nessun commento:

Posta un commento