mercoledì 11 maggio 2016

pc 11 maggio - METALMECCANICI: UN CONTRATTO "GRADUALE" E UNA FREGATURA IMMEDIATA

Scrive il Sole 24 Ore: “Dopo lo sciopero del 20 aprile che ha ricompattato il sindacato è ripartito il Tavolo per il rinnovo del contratto nazionale”.
Appunto. Lo sciopero è servito unicamente al sindacato, e qui inteso come strutture ed apparati di Fim, Fiom, Uilm che si sono mossi insieme con l'obiettivo, fine a sé stesso, di trovare un peso nella trattativa che finora non hanno avuto, senza però cambiare minimamente i termini dello scontro tra operai e padroni.
La Federmeccanica ha risposto allo sciopero proponendo l'introduzione “graduale” del nuovo impianto contrattuale nel triennio di vigenza. Vale a dire, per usare il linguaggio utilizzato nello sciopero dai sindacati, sul salario verrebbero esclusi dagli aumenti il 95% dei metalmeccanici. Ebbene, ne dovrebbero essere esclusi, secondo Federmeccanica, “gradualmente”.
I sindacati, evidentemente, sanno bene che questo non cambierebbe assolutamente la natura del risultato contrattuale e l'opposizione operaia sarebbe estesa e inevitabile.
Ma certamente, sanno altrettanto bene che questa è la griglia, l'impianto a cui la loro linea, la loro composizione li porta.

D'altra parte qual'è la prassi che corrisponde a questa linea. La continuità degli scioperi? L'alzare il livello del conflitto all'interno di ciascuna delle fabbriche? Niente di tutto questo.
Come scrive il Sole 24 Ore: “La trattativa prosegue con Tavoli tecnici il 10-11-16-17 maggio su welfare, formazione, sistema appalti, inquadramento. E con un nuovo appuntamento “in ristretta” sull'andamento complessivo della trattativa, compresa la parte salariale che potrebbe svolgersi tra il 18 e il 19 maggio”.

Gli operai non possono avere illusione, di nessun genere e verso nessuno dei sindacati, né delle componenti interne ad essi; il risultato di questa trattativa prolungata sarà passare, come in altre occasioni, “dalla zuppa al pan bagnato”.


Noi sosteniamo che senza la rottura di massa, innanzitutto coi sindacati confederali, non è possibile alcun risultato diverso a difesa del salario, delle condizioni di lavoro, e a difesa dello stesso contratto nazionale.

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