mercoledì 11 maggio 2016

pc 11 maggio - LA LOTTA DI ALMAVIVA NON PUO' E NON DEVE PERDERE

...ma se prevale l'attesa, la conservazione della delega al sindacalismo confederale, sconfitto e battuto con il massiccio No al referendum, la lotta perderà.

Le proposte che stanno portando avanti i sindacati confederali in questo momento ruotano tutte sull'accettazione di fatto del ricatto aziendale dei 3mila licenziamenti. In particolare l'accettazione viene dalla Cgil che dice: “La soluzione si potrebbe trovare innanzitutto individuando ammortizzatori diversi, più lunghi e meno onerosi per i lavoratori rispetto alla cassa in deroga. Secondo, far applicare la 24bis, stabilendo standard di qualità minimi per i servizi telefonici, fare in modo che i grossi gruppi che operano in mercati regolati possano appaltare solo ad aziende strutturate che rispettano i contratti. Agire contro le distorsioni dovute ad un uso improprio della decontribuzione per le assunzioni”.
Queste sono richieste non dei lavoratori ma degli Almaviva. E confermano che le attuali organizzazioni confederali, checchè ne pensi una parte dei lavoratori, sono le alleate principali del piano di licenziamenti.

Se i lavoratori aspetteranno le trattative di questi ultimi 25 giorni si troveranno di fronte a un “prendere o lasciare” che smentirà e annullerà il risultato del referendum e dividerà i lavoratori.

Per questo noi, invece, riteniamo che gli operai debbano tornare subito in sciopero, riprendere forme di lotta dure, assediare le sedi sindacali e alzare la posta di ogni possibile accordo.

La lotta degli operai di Almaviva ottiene a Palermo, a Napoli, a Roma la solidarietà, il sostegno alla lotta di realtà sociali di movimento.
Questo sostegno non può oscurare la natura dello scontro in atto e non può limitarsi ad accompagnare la lotta e la coscienza dei lavoratori così com'è.

Oggi più che mai, non basta solo la lotta, ma serve l'autonomia e l'autorganizzazione dei lavoratori. 

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