domenica 3 aprile 2016

pc 3 aprile - DISOCCUPAZIONE: DIETRO GLI ARIDI NUMERI DELL'ISTAT... MALEDETTO GOVERNO!

Torna a salire a febbraio il tasso di disoccupazione. A febbraio il numero dei disoccupati cresce dello 0,3% pari a +7 mila. Diminuisce anche il numero degli occupati. La diminuzione coinvolge uomini e donne, si tratta di 97mila lavoratori in meno rispetto a gennaio (di cui 92mila tempo indeterminato), e si concentra tra i 25-49enni.

Inoltre, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è aumentata dello 0,4% (+58.000).

Sono soprattutto le donne a rinunciare a cercare lavoro, perchè è impossibile trovarlo, soprattutto al Sud, o perchè non possono cercarlo perchè aumenta, questo sì aumenta..., il loro lavoro in casa, di servizi, di assistenza, servizi sociali che il governo peggiora e taglia sempre più. “le donne che restano intrappolate nella famiglia sono 2,3 milioni”! Ma tante perdono il lavoro, sia perchè sono occupate soprattutto le donne nei lavori precari, sia perchè sono le prime ad essere licenziate, o non riprese al lavoro per la maternità
Calano, come si vede dalle cifre, soprattutto i lavoratori stabili a febbraio (-92 mila occupati). La causa è, con ogni probabilità, imputabile al taglio degli sgravi contributivi per le nuove assunzione previsto dalla manovra 2016.
Cioè i padroni assumono solo se hanno soldi dal governo, se il costo del lavoro, con il jobs act, si avvicina a cifre miserevoli, solo se possono usare i lavoratori quando e come vogliono, cancellando tutti i diritti.
Sembrerebbe, invece, che vi sia un lieve aumento sia dei giovani , tra i 15 e i 24enni, (+0,1 punti) rispetto a gennaio, e vi è un lieve recupero degli “indipendenti” (+17 mila).
Ma questo non fa che confermare che le uniche assunzioni e contratti sono quelli che permettono alle aziende di tagliare di molto il costo del lavoro e i diritti, sfruttando contratti parasubordinati o addirittura voucher per rapporti di lavoro a tutti gli effetti dipendenti.

Quindi, una situazione grave. Si tratta in totale di più di 100mila persone che perdono il posto di lavoro o che continueranno a non averlo. Dietro questo aridi numeri e percentuali, buoni per i mass media, ci sono però uomini, donne, ragazzi, persone in carne ed ossa, famiglie che passano da una vita sempre più stentata ad una vita disperata, o disoccupati che vedono sempre più allontanarsi un futuro minimamente vivibile.
Ma per il dittatorello Renzi, questa realtà viva, concreta, fatta di sofferenze, si tratta di una “discussione irreale“, tanto per lui si tratta solo di un 'zero virgola' in meno...
Come per il Min. Poletti: "Queste oscillazioni non modificano, comunque, la tendenza positiva dell'occupazione nel medio periodo: su base annua...” E usa anche lui gli 'zero virgola' per fare autopropaganda del governo: ”Si conferma, pertanto, la tendenza di stabilizzazione del lavoro dipendente nel nostro paese, legata agli effetti delle scelte compiute per rendere più conveniente il contratto a tempo indeterminato". Ci vuole una bella faccia tosta!

Come, per quanto riguarda le donne, le parlamentari e ministre. Che anni fa si erano anche sforzate di delineare “un'agenda donna” ma che, come dicono gli stessi giornali (vedi CdS del 2 aprile '16) “poi è diventata un fiume carsico. Ogni tanto sparisce”, fino a “sprofondare sotto terra”, perchè i costi che dovrebbe fare lo Stato per i servizi sociali sono “troppo alti”, vi sono “vincoli di bilancio”, ecc.
ecc.

Non abbiamo altra strada che fare come in Francia!

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