venerdì 22 aprile 2016

pc 22 aprile - Montante, indagato per concorso esterno alla mafia, presidente di Confindustria Sicilia, confermato presidente delle Camere di commercio!

Ma Confindustria Sicilia è una associazione di padroni, o di padroni delinquenti? E naturalmente tutti coloro che “criticano” e sembrano sempre cadere dalle nuvole fanno, quando va bene, come diceva quella canzone famosa “Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità…”

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Montante confermato alla guida di Unioncamere Sicilia

Il presidente di Confindustria Sicilia, indagato per concorso esterno, è stato prorogato alla guida dell'associazione. Via al valzer di poltrone in Confindustria, Camere di commercio e aeroporto di Catania



19 aprile 2016

Via libera alla proroga di Antonello Montante come guida di Unioncamere Sicilia. Il suo mandato era in scadenza, il consiglio dell'associazione oggi ha prorogato la sua nomina fino al compimento della riforma delle Camere di commercio, che ridurrà dalle attuali 9 a 4 le sedi nell'Isola. Montante, presidente di Sicindustria, è indagato a Caltanissetta per concorso esterno.

Il Consiglio di Unioncamere Sicilia si è riunito oggi a Palermo per discutere, tra le altre cose, del

rinnovo dei vertici dell'Associazione. Il presidente in carica Antonello Montante ha dichiarato di non essere disponibile a una nuova candidatura. Vista l'indisponibilità anche degli altri presidenti presenti e rispondendo alla precisa esigenza di non lasciare l'Associazione priva di vertici in un momento di particolare delicatezza per il sistema, all'unanimità il Consiglio ha chiesto agli organi attualmente in carica di proseguire nel loro mandato fino al completamento del processo di fusione delle Camere di commercio. Processo che porterà alla nascita di nuove governance che, come ha fatto notare il presidente Montante, finirebbero con il ritrovarsi dei vertici di Unioncamere che non hanno scelto direttamente. "È per questo che, a nome di tutto il Consiglio - ha detto il vicepresidente di Unioncamere Sicilia, Vittorio Messina - chiediamo al presidente Montante di restare in carica per il periodo degli accorpamenti e lo ringraziamo, già da ora, per il grande rispetto verso le istituzioni che ha sempre mostrato".

"Non è mia abitudine tirarmi indietro - ha dichiarato Montante - ma voglio che sia chiaro che la mia disponibilità è temporalmente legata alla fine del processo di accorpamento e per questo chiediamo al governo nazionale e regionale di accelerare l'iter affinché vengano insediati subito gli organi nelle nuove camere di commercio. Oggi - prosegue Montante - ciò che m'interessa maggiormente, e posso dirlo con il dovuto distacco dal momento che non sono neanche candidato alla presidenza della Camera di Commercio che aggregherà Agrigento, Caltanissetta e Trapani, è lasciare un sistema sano, che funzioni al meglio e che abbia sempre l'impresa al centro di ogni interesse. Io, come i miei colleghi sanno bene, per una vera e severa riforma avrei voluto che si realizzasse un'unica Camera a perimetro regionale che più risponde alle attuali esigenze del mercato, ma è chiaro che un processo di riforma prevede un percorso condiviso da rispettare".

Le polemiche. Ma la sua permanenza in carica alla guida di Unioncamere ha sollevato un vespaio di polemiche. Il Movimento 5 stelle ha chiesto l'intervento del governatore Rosario Crocetta contro "questa nomina paradossale". Duro anche il commento di Sinistra Italiana: "Definire inopportuna la riconferma di Antonello Montante alla guida di Unioncamere Sicilia è un eufemismo", dice Erasmo Palazzotto, deputato alla Camera di Sinistra Italiana. "Davanti al quadro opaco che sta emergendo dalle numerose inchieste che riguardano i vertici di Confindustria Sicilia ed il sistema di interessi che ruota attorno al sistema camerale, la riconferma di un indagato per concorso esterno in associazione mafiosa è un fatto gravissimo - continua Palazzotto - soprattutto se a votarlo sono anche i quattro commissari nominati dal governo regionale, che pare abbiano ricevuto l'indicazione di adeguarsi al volere della maggioranza".

Il grande risiko delle poltrone che contano. Ma da qualche giorno è partita la corsa al rinnovo di un'altra poltrona, quella di Sicindustria, che vede presidente uscente ancora Montante. In via Volta incassata la vittoria di Vincenzo Boccia, sostenuto dai siciliani alla guida di Confindustria nazionale, sono iniziate le procedure per il rinnovo della presidenza regionale. Già nominati i tre saggi che dovranno ascoltare le imprese e indicare un nome. Si tratta di tre fedelissimi di Montante, il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese, il presidente di Trapani Gregorio Buongiorno e il presidente di Confindustria Centro Sicilia, Rosario Amarù. A meno di sorprese il nuovo presidente di Sicindustria sarà un uomo vicino a Montante: in corsa Giuseppe Catanzaro e Giorgio Cappello. Il primo lavora da anni nel settore dei rifiuti, il secondo in quello delle vernici industriali, entrambi sono stati alfieri della storia recente di Sicindustria.



La poltrona di presidente di via Volta avrà un peso molto maggiore rispetto a oggi, perché con la riforma dell'associazione tutte le nomine delle sedi territoriali dovranno essere vagliate da Sicindustria. A partire da quelle nei vertici delle Camere di commercio, dove si sta giocando un'altra partita senza esclusione di colpi. Nelle scorse settimane sono fioccate le denunce, a Palermo da parte di Confcommercio a Catania da parte di Confindustria, su finte associazioni e finte iscrizioni d'imprese. Ma gli schieramenti in campo a Palermo e a Catania sono molto differenti. Nel capoluogo siciliano è la Confcommercio guidata da Patrizia Di Dio che ha sollevato dubbi su alcune sigle anomale ed è in corsa per la presidenza contro la corrente guidata da Albanese di Confindustria. A Catania, invece, è Confindustria che ha sollevato dubbi sulle iscrizioni alla Confcommercio, ultimo ieri Antonio Perdichizzi, vicino a Lo Bello, che ha denunciato come lui non sia "stato mai iscritto a Confcommercio " nonostante il suo nome compariva negli elenchi dell'associazione guidata a Catania da Pietro Agen, acerrimo avversario di Lo Bello ma in asse con Montante per il rinnovo della guida di una delle Camere di commercio più importanti: Catania sarà accorpata a Siracusa e Ragusa diventando un grande centro di potere.

 

Il nuovo presidente sederà su una poltrona delicatissima che di fatto terrà le redini della più importante azienda dell'Isola: l'aeroporto di Catania. Lo Bello, presidente della Camera di commercio di Siracusa in proroga in attesa della riforma, potrebbe puntare a sfidare la corrente di Agen. Per vari motivi. Lo Bello attualmente è presidente nazionale di Unioncamere, ma potrebbe essere messo in discussione perché per ricoprire questo ruolo deve essere alla guida anche di una Camera. Se perde questa poltrona in Sicilia rischia di perderla anche a Roma. E rischia di perdere peso anche in Sac, la società che gestisce lo scalo etneo: Lo Bello nel 2012 fece ricorso ottenendo prima lo stop alla nomina del cda con amministratore delegato Nico Torrisi e poi l'arrivo di Gaetano Mancini. In caso di vittoria di Agen, qual è il nome che circola come prossima guida della Sac? Proprio quello di Torrisi. Le grandi manovre sono iniziate. Entro la prossima settimana l'assessore Mariella Lo Bello firmerà i decreti di assegnazione dei seggi alle associazioni per il rinnovo delle quattro nuove Camere di commercio. Il "la" al grande valzer.

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