Stavano lavorando all’interno di una cava del bacino di Colonnata, in provincia di Massa e Carrara, quando intorno alle 14 un costone di roccia è franato su di loro. Due operai sono rimasti intrappolati sotto i massi nella cava Antonioli e un altro, rimasto sospeso nel vuoto, è stato portato in salvo grazie ai soccorritori e con
l’ausilio di un elicottero. Un altro cavatore in stato di shock è stato invece colto da malore e trasportato al pronto soccorso da un’ambulanza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorritori del 118. Per gli altri due lavoratori, al momento dispersi, i pompieri e gli operatori del 118 stanno scavando sotto le rocce.
La ricostruzione – Sono franate quasi duemila tonnellate di marmo e i due operai sono precipitati nel vuoto per circa trenta metri e con loro anche una macchina tagliatrice. Forse gli operai stavano ultimando il taglio di una parete. I cavatori precipitati probabilmente erano intenti a togliere le verghe dove scorre la macchina tagliatrice. In tutti i bacini delle cave delle Alpi Apuane sono stati sospesi i lavori.
Morti e infortuni nelle cave – Nove morti, oltre ai due dispersi di oggi, negli ultimi dieci anni alle cave di Carrara e un ferito ogni due giorni: i dati choc sono quelli diffusi di recente dall’Asl di Massa Carrara, che testimoniano come i rischi nell’attività estrattiva siano ancora elevati. Sono stati 1.258 gli infortuni dal 2005 ad oggi in ambito estrattivo. Considerato che le giornate lavorative sono circa 250 l’anno, il conto è di un infortunio ogni due giorni. L’ultima tragedia il 24 novembre 2015 quando perse la vita il cavatore Nicola Mazzucchelli, 46 anni, ucciso da una ‘perlina’, una sfera di acciaio schizzata via dalla catena del filo diamantato durante il taglio di un blocco; il 29 agosto dello stesso anno nelle cave ai Campanili di Colonnata aveva perso la vita Brunello Maggiani, 46 anni, caduto da una bancata. Il 6 settembre 2014 era stato fatale il primo giorno di lavoro a Lurand Llanaj, 32 anni, autista albanese precipitato con il suo camion a Lorano. Il 2013, per fortuna, è passato indenne, nessun morto anche se i feriti sono stati 81. L’anno prima, l’8 settembre 2012, una scaglia di marmo staccatasi da un blocco aveva ucciso Lucio Cappè, 47 anni, che stava lavorando sulla bancata della cava di Calocara dell’azienda Fb Cave. Ancora una morte bianca il 16 novembre 2011: Enrico Mauceri, 34 anni, padre di due bambine, è rimasto folgorato da una scarica di 15mila volt mentre stava tinteggiando una cabina Enel nella cava Ruggetta