giovedì 31 marzo 2016

pc 31 marzo - Aggressione squadrista contro i lavoratori in sciopero alla LDD Trezzo sull'Adda - solidarietà dallo slai cobas per il sindacato di classe

La solidarietà dello slai cobas sc. Contro la repressione serve unire le lotte

Lo slai cobas sc esprime la massima solidarietà ai lavoratori del sicobas che mentre rivendicavano i loro diritti hanno subito una violenta aggressione da parte degli "autisti" squadristi della ditta di autotrasporti gimatrans.L'azione fascista e filopadronale di questi personaggi l'abbiamo già verificata sulla nostra pelle il 4 aprile del 2014, quando sempre davanti a quei cancelli dell'LDD di Trezzo si erano resi protagonisti, con in testa il loro padrone Mario Quarti, di un'assalto al picchetto in sciopero dei lavoratori dello slai cobas sc con mazze e bastoni per rompere il blocco.
Slai cobas per il sindacato di classe - Bergamo/Milano-----------------------------------------------.
26 marzo 2016  TREZZO SULL'ADDA (MILANO) - SCONTRI E TAFFERUGLI AI CANCELLI DELLA LILLO SPA, NOTTE DI TENSIONE A TREZZO FUORI DALLA BASE LOGISTICA DEI DISCOUNT MD E LD, GESTITA DALL’AZIENDA CHE DISTRIBUISCE LE DERRATE NEI PUNTI VENDITA, LA GIMA.TRANS., APPALTATRICE DELLE MERCI DEL COLOSSO DEGLI ALIMENTARI LOW COST. 

un folto gruppo di lavoratori hanno BLOCCATO I CANCELLI E L’USCITA DEI RIFORNIMENTI DOPO MESI DI TRATTATIVE DIFFICILI SULLE CONDIZIONI DI LAVORO.

«Vogliono riconoscerci 0,52 centesimi di straordinari al giorno. Non all’ora, al giorno», scandisce Luca Esestime, delegato Sì-Cobas, uno dei tre finito in ospedale dopo quattro ore e mezzo di attriti «e un’aggressione finale», aggiunge il sindacalista. I pugni in faccia  ricevuti dai crumiri decisi invece a caricare e a consegnare. Codice verde, quindici giorni di prognosi. Il presidio è scattato contro il trasferimento di tre delegati Cobas dalla sede di Mantova a quella Trezzo, deciso nei giorni scorsi. «Ma non si contano le azioni disciplinari nei nostri confronti», lamentano gli iscritti alla sigla, diventati sempre meno «dopo la cura a cui siamo stati sottoposti».In viale Lombardia sono arrivate anche sei pattuglie dei carabinieri di Vimercate, che per ore hanno tentato di sedare gli animi. Ai cancelli anche il datore di lavoro, Mario Quarti, che ha liquidato la pratica in poche parole: «Conosco due delle persone che hanno inscenato il blocco, gli altri non so chi siano». E non aggiunge altro. La protesta è scattata dopo tre anni di «confronto impossibile», spiegano gli autisti. «Abbiamo sempre cercato una soluzione bonaria ai nostri problemi, chiediamo solo di discutere pacificamente, ma ci hanno sempre e solo chiuso la porta in faccia. Accampano la scusa che la nostra sigla non è riconosciuta dal contratto di lavoro nazionale e ci liquidano. Ma stavolta siamo decisi ad andare fino in fondo».Da qui lo stop alle forniture della notte scorsa, a 48 ore da Pasqua, con i negozi che aspettano derrate in quantità. I carabinieri sono stati sul punto di chiedere rinforzi al battaglione. Alle 7.30 dopo quattro ore e mezzo di contesa, i rinforzi sono arrivati ma contro i manifestanti. «Soluzione interna», ironizzano i feriti. Che hanno sospeso il picchetto, ma che si dicono pronti a ricominciare appena lividi e contusioni saranno guariti.                                    da il giorno di BARBARA CALDEROLA

[Trezzo - Mi] LDD: ennesimo attacco squadristico contro le lotte nella logistica - da Clash City workers

4 aprile 2014 

Gli ex-lavoratori delle cooperative che si occupavano della logistica di Ldd-Lombardini, in lotta oramai da più di due mesi contro i licenziamenti, hanno subito all'alba di questa mattina un attacco squadristico da parte di padroncini e di lavoratori delle nuove cooperative, che hanno attaccato con mazze e altri oggetti il loro presidio.
Negli scorsi mesi, sfruttando lo spostamento delle operazioni logistiche di LDD Spa (proprietaria del marchio LD Market) dalle sedi di Capriate e Vignate, sono stati licenziati 167 facchini e riassunti 124 nuovi lavoratori, senza che nessuno dei precedenti occupati fosse riassunto. È chiaro quale sia l'obiettivo di queste ristrutturazioni, cambiamenti di cooperative e spostamento di sedi: allontanare i lavoratori che in questi anni avevano conquistato degli avanzamenti nei loro diritti, per assumerne altri disposti a qualsiasi sacrificio.

Quello di oggi è l'ennesimo attacco squadristico diretto ai lavoratori di questo settore, portato avanti con inquietanti metodi mafiosi. Ci chiediamo dove siano i sostenitori della legalità ad ogni costo. Anzi forse lo sappiamo...
Sicuri che queste intimidazioni non raggiungeranno il loro obiettivo, riteniamo che a questi lavoratori vada espressa la più totale solidarietà, anche perché la loro “colpa” è di aver rifiutato qualsiasi trattativa che prevedesse un riassorbimento solo parziale dei licenziati e che, con l'avallo dei sindacati confederali, dividesse la loro lotta.
Di seguito diffondiamo le prime notizie fatte girare dallo Slai-Cobas per il Sindacato di classe:
“All'alba di oggi una squadraccia di autisti e lavoratori delle cooperative, armati di bastoni e agli ordini di capi e capetti delle cooperative, ha attaccato il picchetto che da ieri bloccava il magazzino. 
La squadraccia composta da autisti della Gimatrans era guidata dal presidente della coop Logicservice, Mario Quarti, insieme a capi e lavoratori delle cooperative M&B e Santachiara agli ordini del Sig. Dell'Anna Angelo della LDD-Lillo, armati di bastoni e altri oggetti offensivi. Diversi feriti tra i facchini che erano stati esclusi dal cambio appalto. L'assemblea ora sta decidendo le prossime mosse.
Nessun passo indietro! Chiediamo la solidarietà di tutte/i.”

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