giovedì 3 marzo 2016

pc 3 marzo - L'Aquila, i sindacati Nursind-Fsi-Fials-Usb plaudono alla nomina di Tordera a Manager della Asl: " il nuovo direttore permettera' alla sanita' aquilana di tornare a quel livello di eccellenza che le compete". Un'eccellenza sì, ma per i ricchi!

Leggere la cronaca è sempre utile. Anche la nomina del nuovo "manager" della sanità ci conferma l'utilità. Spesso è ornata di tante e tali notizie da darti, sicuramente, una geografia del potere e delle sue molteplici sfumature. Tuttavia la cronaca politica finisce li, nel vicolo cieco della spettacolarità delle nuove elites al potere. In fondo come diceva Guy Debord, nella società dello spettacolo vince chi fà più attrazione, fantasmagoria, intrattenimento.
Sappiamo di cordate, di coloro che a vario modo sorreggono Tizio piuttosto che Caio e purtroppo non sappiamo, o forse non esiste qualche sindacato o qualche forza politica e sociale che metta in discussione l'assalto strategico a quello che rimane del vecchio Sistema Sanitario Nazionale. Votati, alla sua ed inesorabile evaporazione, assistiamo allo stesso modo in cui il vecchio mondo contadino contemplava sé stesso ed alla ineluttabilità della propria condizione storica. La preghiera rimaneva la sola arma consolatoria. Ma la perdita della Sanità come diritto universalistico alla salute, al buon vivere è forse dovuto ad un qualche evento naturale? O piuttosto alle politiche di austerità, alle cosiddette "riforme" che hanno portato a quei massacri sociali portando l'Italia e soprattutto le regioni del sud a delle forme di povertà mai viste dal dopo-guerra.
Tagliare la spesa è uno dei comandamenti del rigore liberista più attuato negli ultimi decenni ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Nel disastro della crisi mondiale solo la povera Grecia nella mitica Europa è messa peggio di noi.
Rinaldo Tordera può tranquillamente esordire in questo modo "Faccio quello che si deve fare per gestire un'azienda, sono tutti problemi che conosco...ma la riforma (sic? paratevi dove più potete) Lorenzin sarà la prima cosa su cui mi confronterò".
Appunto la sanità come merce da comprare al mercato, come qualsiasi prodotto sfornato in qualsiasi azienda.
Esistono termini che s'introducono in modo insidioso nel lessico politico, senza che nessuno se ne accorga e senza che ne sia stata data una definizione preliminare. E solo quando sono entrati a far parte della scena che si rivelano per quello che erano fin dall'inizio: non semplici parole, ma elementi strutturanti di una costruzione ideologica
E' il caso, fra altri di espressioni apparentemente tuttofare, appunto molto usate dai media: manager, Asl (invece che Ussl), "società civile", "governance. Spesso si usa un inglese che non è quello parlato o scritto dai grandi narratori quali Shakespare e Wilde ma è la lingua della finanza del mercato e dell'austerity. Cioè quella lingua, quel lessico omnipervasivo dell'economia del potere e che Gramsci definiva il "cretinismo economico".
Tuttavia questa costruzione ideologica è servita al processo di aziendalizzazione di tutti una serie di servizi pubblici a cominciare dalla Sanità e presto da questo processo verranno divorati servizi come lo smaltimento dei rifiuti, e per finire l'acqua, nonostante il Referendum vinto qualche anno fà.
Quindi la figura del manager ha questi compiti, al servizio della finanza di un capitale sempre più fittizio. Cambia qualcosa se al posto di Tordera ci fosse stato Caio?
A me pare che la capitalizzazione, cioè il rafforzamento delle gerarchie e del controllo sugli agenti del servizio pubblico, ha trasformato in competenze professionali valori non propriamente positivi, come il cinismo, l'opportunismo, la mediocrità, la paura, compromettendo la cooperazione interna e demonizzando qualsiasi manifestazione di pensiero critico. Allineati e coperti. Tuttavia la cosiddetta politica i sindacati ma anche la stampa recitano tutti insieme un copione, già scritto; fumo agli occhi, spesso di ignari cittadini. Insomma presi per i fondelli due volte.

Tempera, 2 marzo 2016
Alfonso De Amicis

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