sabato 19 marzo 2016

pc 19 marzo - Ilva Genova - un grottesco rituale che si ripete da mesi


Ilva, lavoratori in allarme

Ilva, lavoratori in allarme


Il presidente della Regione scrive ai ministri Guidi e Poletti
Una lettera ai ministri Guidi e Poletti per chiedere un'interpretazione ufficiale su una complicata sovrapposizione di leggi e una convocazione a lavoratori e tutte le altri parti in causa di un tavolo politico per scongiurare un corteo di protesta. Le annuncia il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che spiega anche nel dettaglio quali siano le motivazioni che hanno portato al fallimento del tavolo tecnico sui lavori di pubblica utilità per i dipendenti Ilva di Cornigliano. "Gli intoppi tecnici sono due: il primo riguarda il decreto 'salva ilva' in cui si parla di sostegno alla continuità occupazionale ma non reddituale; il secondo è che la legge 97 sui lavori di pubblica utilità prevede determinati tetti per l'ente per cui vengono svolti i lavori di pubblica utilità". Ed è qui l'impossibilità di prevedere per i lavoratori Ilva una paga oraria superiore a quella dei dipendenti comunali che si raggiungerebbe con l'integrazione richiesta e una sola settimana di lavoro, invece delle due proposte dai tecnici: "Il fatto che con il decreto salva Ilva il reddito della cassa integrazione sia già stato aumentato di 10 percentuali- prosegue Toti- fa sì che per arrivare al livello reddituale richiesto dai sindacati ci vogliano due settimane di lavoro".

IL SECOLO XIX GENOVA

Ilva, rottura sui lavori socialmente utili: operai pronti alla protesta

Una recente protesta dei metalmeccanici genovesi

Genova - Salta il banco tra i circa 600 lavoratori dell’Ilva che vorrebbero integrare lo stipendio, ridotto a causa della cassa integrazione, e l’azienda. La richiesta dei lavoratori era di arrivare all’ottenimento del 10 per cento dello stipendio con una settimana di lavori di pubblica utilità. Comune e Regione invece hanno avanzato la proposta di estendere il lavoro su due settimane per ottenere lo stesso integrativo, «sulla base del principio secondo cui il compenso degli operai non poteva superare, secondo le norme vigenti, il salario di un dipendente comunale», dice Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil.
Ma non solo. Società per Cornigliano ha anche indicato precisamente un limite all’integrativo pari al 7 per cento, tre punti percentuali in meno rispetto a quanto preventivato.
Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Failms hanno così deciso di interrompere la trattativa.
I sindacati accusano le parti in causa - Comune, Regione e Società per Cornigliano - di non aver rispettato gli accordi di qualche giorno fa.
I sindacati hanno comunque revocato la decisione del corteo vista la lettera del presidente della Regione Giovanni Toti al ministero dello Sviluppo economico e al ministero del Lavoro per un chiarimento, e la contemporanea convocazione per domani alle 16 per cercare di fare il punto della situazione in attesa della risposta da parte dei ministeri competenti.

Nessun commento:

Posta un commento