giovedì 25 febbraio 2016

pc 25 febbraio - A proposito di “nuovi partiti”… dal M5S a Cosmopolitica, i tentativi di riciclaggio della piccola borghesia parassitaria populista e imperialista non finiscono mai

CREDIBILITA' MENO DI ZERO

Venerdì diciannove febbraio – presso il Palazzo dei Congressi, sito in piazza John Fitzgerald Kennedy 1, a Roma – inizia la tre giorni di lancio del nuovo soggetto della falsa sinistra istituzionalista in Italia.
Nella stessa giornata, il Manifesto pubblica, a pagina quindici, la parte conclusiva del documento di apertura dei lavori dell’assemblea, denominata ‘Cosmopolitica’.
Leggendola, ci si rende facilmente conto del confusionismo che regna tra i soggetti promotori di questa adunata: basta attenzionare alcuni brani.
In particolare, appare interessante riprendere il paragrafo del testo che riguarda le tematiche di cui occuparsi per provare a riconquistare una parte dell’elettorato di riferimento.
L’elenco comprende: “il diritto alla casa, all’istruzione, alla salute, al rispetto dell’ambiente, alla solidarietà attiva nei confronti dei migranti, alla difesa e alla valorizzazione dei beni comuni”.
Analizzando il comportamento tenuto fino ad ora ‘sul campo’ dai rappresentanti istituzionali delle varie componenti del nuovo soggetto, non si può non constatare che troppo spesso le parole di principio non hanno avuto seguito nei fatti.
  • Diritto alla casa. Non si capisce di cosa parlino, questi signori: le amministrazioni locali peggiori, in termini di sgomberi e sfratti, sono quelle – di Milano e Genova – guidate da Giuliano Pisapia e Marco Doria.
  • Diritto all’istruzione e alla salute. Non è certo regalando annualmente milioni di Euro alle scuole e alla sanità private, sottraendoli a quelle pubbliche, che si garantisce alle fasce sociali più deboli la possibilità di studiare e di curarsi.
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  • Diritto al rispetto dell’ambiente. Su questa questione basta citare il comportamento dei rappresentanti nelle istituzioni rispetto alla questione delle linee ferroviarie ad alta velocità/alta capacità.
  • Solidarietà nei confronti dei migranti. A chi scrive non risulta che alcuno di lorsignori si sia mai stracciato le vesti per far chiudere i centri di detenzione dei migranti.
  • Difesa e valorizzazione dei beni comuni. Forse soffro di amnesie, ma anche in questo caso non mi pare che lorsignori abbiano innalzato barricate per non vedere completamente disatteso l’esito del referendum sull’acqua pubblica.
Se questi sono i fondamenti sui quali lorsignori hanno deciso di puntare per costruire il nuovo partito, mi sembra evidente che non riusciranno mai a risultare credibili.
All’interno di questo cartello c’è gente – come Massimiliano Smeriglio, lo svendolino vicepresidente della Regione Lazio – che pretende (si veda l’edizione del Manifesto di domenica ventuno febbraio, pagina sei, articolo a firma Daniela Preziosi) “da parte di certi ex Pd più aderenza alle proprie biografie. E’ paradossale che considerino tutto il campo di centrosinistra come destra”.
Dato per certo che il così detto centrosinistra è morto per volontà del Presuntuoso Toscano, la cosa sconcertante è che esista ancora chi, come il politicante laziale, vorrebbe continuare a fare da zerbino allo stesso, e si ostina a non voler vedere la natura reazionaria – totalmente incompatibile con qualunque forma, anche estremamente blanda, di formazione di sinistra – del progetto politico del Bischero Fiorentino.
Purtroppo, però, lo Smeriglio non è l’unico che sembra provenire dalla Luna; sempre la stessa edizione del ‘quotidiano comunista’ riporta anche un’intervista a Luca Casarini, l’ex leader delle Tute Bianche nei giorni del G8 di Genova del 2001: di seguito propongo ai lettori la parte più assurda del suo sragionamento.
“Dobbiamo pensare ad un partito che oltrepassi se stesso, che inventi delle nuove funzioni per sé. Magari con due segretari, un uomo una donna, oppure un segretario a tempo. Sicuramente penso a un leader che abbia vissuto la stagione di Genova 2001, e che abbia 40 anni e non 80”.
So che per lui sarà uno choc, ma voglio dargli lo stesso una notizia; il segretario di qualsiasi partito è sempre a tempo, poiché espleta le sue funzioni nel periodo da un congresso e l’altro: poi si sottopone al giudizio degli iscritti, e non è detto che venga confermato per un altro mandato.
Per quanto riguarda l’altra questione da lui posta, penso che sarebbe meglio evitare ciò che propone lo svendolino veneto perché nella storia, italiana ma non solo, quando il potere è finito nelle mani di gente di quell’età è stato un disastro: basti pensare, per restare al caso italiano, alla generazione dei Baffetto da Gallipoli e Uolter l’Amerikano; per non parlare del Presuntuoso Toscano, e del suo predecessore al Governo, il tristemente noto Nipote di Famiglia.
Genova, 25 febbraio 2016
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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