lunedì 11 gennaio 2016

pc 11 gennaio - Metalmeccanici, il contratto neocorporativo che padroni e sindacati confederali vogliono firmare - Fiom di Landini compresa, con qualche distinguo - Non dà niente agli operai

Federmeccanica piattaforma contrattuale.

1) Salario 2016. Dal 2017  fissare un “ salario mensile di garanzia “ come riferimento e confrontare con questo il salario di fatto. Solo se il rapporto è negativo scatta l’integrazione. Dal Gennaio 2017 una mancia coi nostri soldi i 485 euro suddivisi in 37.31 euro mensili dell’elemento perequativo.Dal Luglio 2017 si apre alla possibilità dell’aumento di salario di garanzia sulla base del tasso di inflazione dell’anno precedente depurato dagli energetici importati. 

A livello aziendale : premi completamente gestiti dall’azienda, obbiettivi irraggiungibili. Qui è previsto anche che nel caso in cui le aziende non istituissero un premio minimo di 260 euro possono utilizzare questi soldi per i corsi di formazione, o a forme integrative di assistenza.

2) Sull’inquadramento. Fine delle mansioni, valutazione fondata dalla polivalenza e polifunzionalità.  I criteri di mobilità andranno ridefiniti, viene di conseguenza che bisogna spostarsi dove serve e vuole il padrone, niente scatti di anzianità sostituiti da un elemento di professionalità che, visto come intendono strutturare l’inquadramento, può solo voler dire premiare chi si presta a fare qualunque cosa, in qualunque condizione.

3) Welfare. La mutua aziendale l’hanno abolita perché il Servizio Sanitario Nazionale doveva garantire a tutti la cura della salute. Ora bisogna ritornare alla “ sanità aziendale “, a nostre spese perché comunque il padrone le scalerà dal salario reale e nello stesso tempo sopporteremo il fatto che il S.S.N. viene meno al suo ruolo.                                               

4) Orario di lavoro. Per i permessi annui retribuiti vogliono “ridefinirne“ i criteri di maturazione legandoli all’effettiva prestazione di lavoro. E cioè ridurli. Poi vogliono la possibilità di monetizzare gli altri. In poche parole vanificare i permessi che dovevano essere una riduzione reale dell’orario di lavoro. 

5)  Straordinari. Vogliono conteggiarli su base settimanale e non giornaliera per cui la maggiorazione scatta solo se superi l’orario normale settimanale. Se durante la settimana un giorno lavori 10 ore ed un altro 6 la maggiorazione delle due ore di straordinario sono perse. L’azienda risparmia e l’operaio se vuole la maggiorazione deve lavorare molte più ore.

Comitato Centrale Fiom-Cgil8 gennaio 2016

Il documento presentato dalla Segreteria nazionale della Fiom-Cgil, è stato approvato con 116 voti.
Documento Conclusivo presentato dalla Segreteria nazionale Fiom-Cgil
Il Comitato centrale della Fiom-Cgil considera un primo risultato importante l’avvio di un tavolo unitario di negoziato fra i sindacati metalmeccanici e Federmeccanica per ricostruire un
rinnovato contratto nazionale di lavoro
Il Comitato centrale, di fronte alla proposta organica e complessiva avanzata da Federmeccanica (che delinea un nuovo assetto contrattuale) ribadisce la necessità di ricercare un’ intesa che affermi il ruolo del Ccnl quale strumento di tutela e di rafforzamento del potere d’acquisto del salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici.
Questo è un punto dirimente del negoziato, in quanto la proposta avanzata da Federmeccanica indica quale condizione per il rinnovamento del Ccnl la trasformazione dei minimi salariali in minimi di garanzia non derogabili, però con una modalità la cui conseguenza sarebbe che gli aumenti non verrebbero più erogati a tutti ma solo a una minoranza delle lavoratrici e dei lavoratori. Infatti il salario fisso erogato in azienda assorbirebbe qualsiasi aumento del CCNL.
Il Comitato centrale della Fiom, nel condividere il giudizio espresso dalla delegazione trattante, conferma la necessità di sviluppare il negoziato su tutti i contenuti fino a ora emersi e per quanto ci riguarda a partire dalla piattaforma approvata con referendum dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici che ha, fra gli altri, come punti qualificanti e innovativi la contrattazione annua del salario, l’unificazione dei diritti, l’estensione delle tutele a tutte le forme di lavoro e la qualificazione del ruolo negoziale delle Rsu a partire dagli orari di lavoro, l’estensione della contrattazione aziendale con specifiche norme di rinvio, la riforma dell’inquadramento, il diritto alla formazione, la sanità integrativa, la gestione degli appalti, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per quanto ci riguarda il negoziato per ricostruire un rinnovato Contratto nazionale deve misurarsi su cosa serve per rilanciare gli investimenti, difendere ed estendere l’occupazione stabile, favorire una qualificazione e innovazione dei sistemi produttivi e dei prodotti realizzati nel nostro Paese e far ripartire i consumi interni e far crescere la produttività generale del sistema.
Il Comitato centrale dà mandato alla Segreteria nazionale, in previsione dei prossimi incontri di trattativa fissati per il 21 e 28 gennaio, di verificare con Fim e Uilm la possibilità di definire un giudizio e una proposta comune.
Il Comitato centrale considera altresì importante il lavoro in corso tra Cgil, Cisl e Uil per la definizione di una proposta comune per un nuovo sistema di relazioni sindacali che sarà presentata e discussa il prossimo 14 gennaio.

Il Comitato centrale impegna tutte le strutture a organizzare attivi regionali delle delegate e dei delegati e a predisporre, successivamente agli incontri di trattativa già fissati con Federmeccanica, una campagna di assemblee, se possibile anche unitarie, in tutti i luoghi di lavoro.                                                                                            

Nessun commento:

Posta un commento