lunedì 11 gennaio 2016

pc 11 gennaio - Dal meeting internazionale del 21 novembre a Parigi - 3

Comitato per la Costruzione del Partito Comunista Maoista di Galizia - Traduzione on ufficiale

Compagne e compagni,
Un forte saluto rosso dalla Galizia, nazione senza Stato nell’attuale Stato imperialista spagnolo.
Compagni,
mentre preparavamo questo discorso, ci sono stati attacchi criminali nella città di Parigi, la culla della Comune, prima esperienza di potere del proletariato rivoluzionario che issò la bandiera rossa per le sue strade ed edifici e fu schiacciato dalla reazione europea. Noi rendiamo omaggio al suo popolo lavoratore.
Vittime di questa azione barbara sono ancora una volta settori delle masse estranee alle azioni criminali dello Stato imperialista francese. Un’azione che oggettivamente è a vantaggio solo dei reazionari e imperialisti, come tutti potete vedere. Le misure di emergenza sono più dittatura sul proletariato e il popolo lavoratore, in Francia come altrove. Più fascismo!
Questo importante meeting ricorda il decimo anniversario della rivolta delle Banlieues, una grande esplosione che ebbe protagonista la gioventù proletaria emarginata e sfruttata dal regime della Repubblica borghese. Ed è oggi, nel contesto dei nuovi fatti, che dobbiamo riflettere, analizzare e applicare la nostra ideologia per analizzarne il potenziale rivoluzionario e la nostra incapacità di dirigerlo. Perché sì, compagni, siamo noi che dovremmo stare alla testa della lotta delle masse, non solo nelle fabbriche o nelle manifestazioni, ma anche nelle banlieues, nei quartieri che sono lo scenario quotidiano di migliaia di vite con aspettative frustrate e troncate da sfruttamento, precarietà ed emarginazione.
I quartieri della classe devono essere basi rosse di una nuova società, germe di auto-organizzazione delle masse; che sono quelle fanno la storia, non dimentichiamolo! Dobbiamo assumere come decisiva la lotta di classe!
Crediamo che sia una questione importante, perché la concentrazione di grandi masse nelle città o megalopoli è una tendenza fondamentale delle società capitalistiche e pone nuove sfide per poter accerchiare la cittadella borghese dai quartieri proletari trasformati in basi rosse, basi d’appoggio, trincee di combattimento.
Questa via ci hanno insegnato le masse della Comune di Parigi, per questa dobbiamo avanzare, anche per loro.
Noi siamo qui per imparare dalle vostre esperienze e rendere omaggio alla rivolta popolare nei sobborghi operai, senza far distinzione per il background culturale delle masse o la loro origine. Siamo una classe unica e sulla base di questo principio fondamentale dobbiamo lavorare.
Per concludere il nostro intervento, vorremmo sottolineare che, partendo dal rispetto per la religiosità delle masse, ci opponiamo con forza alle diverse religioni monoteiste, e ai loro papi, poi e imam, in quanto sono base ideologica per il dominio delle caste reazionarie in tutto il mondo e, quindi, non cesseremo lottare contro ognuna di queste. Sono la base dell'oppressione delle donne e dei comportamenti reazionari di molti uomini. Con istituzioni religiose la contraddizione è antagonista, ma quelle con le masse che ne sono prigioniere dobbiamo cercare risolverle come contraddizione in seno al popolo, nel rispetto consuetudini od usi che non siano in contrasto con la nuova società.
Compagne e compagni.
le potenze imperialiste stanno preparando una nuova grande guerra e stanno creazione le condizioni essa. Non sono cospirazioni, ma la lotta per la spartizione del mondo delle potenze imperialiste. Sono fatti, sono davanti a noi e dobbiamo denunciare e contrastare con forza i discorsi sciovinisti sul “modo di vita occidentale”, affermando che questo non è altro che il modo di sfruttamento capitalistico nella fase imperialista. La loro “civiltà” non è altro che oppressione e sfruttamento per la maggioranza. Opponiamoci fermamente alle guerre imperialiste e prepariamoci attivamente per la lotta rivoluzionaria di lunga durata; per la rivoluzione proletaria mondiale.

Viva la grande unità della classe operaia!
Proletari di tutti i paesi, unitevi!

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