domenica 10 gennaio 2016

pc 10 gennaio - VIAGGIO IN BRASILE - L'INCONTRO CON LA LEGA DEI CONTADINI POVERI

Con questo scritto, cominceremo a restituire ai proletari, ai giovani, alle masse popolare avanzate, ai rivoluzionari, comunisti del nostro paese, una parte dell'entusiasmante viaggio in Brasile fatto da una delegazione di proletari comunisti - PCm Italia, invitata dai compagni brasiliani. Abbiamo incontrato i contadini della Lega Contadini Poveri che occupano le terre contro latifondisti e governi e le fanno rinascere; abbiamo incontrato le compagne del Movimento Femminino Popular, un "esercito rosso di donne"; abbiamo incontrato gli operai della Lega operaia che uniscono le lotte all'occuparsi del "grano e del sale"; abbiamo incontrato i giovani rivoluzionari della grande battaglia contro la Coppa del Mondo e il compagno Igor Mendes arrestato durante quelle lotte; abbiamo incontrato gli intellettuali, gli insegnati della scuola popolare, ecc. ecc.

Un viaggio e incontri che non sono serviti solo ad approfondire sul campo la conoscenza della grande realtà del Brasile e della lotta dlle organizzazioni proletarie e popolari, guidate dai maoisti, ma anche come importante contributo di riflessione, di esperienza, esempio per il lavoro rivoluzionario in Italia.

Oggi cominciamo con l'assemblea della LEGA DEI CONTADINI POVERI (LCP) e l'intervento della sua rappresentante.

"Noi soffriamo il doppio sfruttamento: diretto, da parte delle multinazionali del nostro paese, indiretto, da parte delle potenze economiche straniere che dominano il nostro paese. 

La nostra strategia vede centrale la rivoluzione agraria. Questa linea non è fondata solo sulla nostra esperienza, ma anche su quella degli altri paesi (per es. il Perù) e sulla rivoluzione cinese che ha fatto della lotta dei contadini la lotta centrale, con la rivoluzione agraria e la combinazione tra rivoluzione agraria e l’alleanza operai-contadini che portò alla presa del potere. 

Se da una parte è vero che ci sono paesi imperialisti e paesi oppressi, all’interno di questi ultimi paesi si dice che sono sottosviluppati, ma la definizione esatta è che in questi paesi esiste un capitalismo burocratico che è in funzione del capitalismo imperialista. 

Questo percorso è giunto a noi attraverso la rivoluzione peruviana, dove hanno preso le armi e combattuto la guerra popolare; l’esperienza peruviana è avanzata ed è un esempio per combinare la lotta dei contadini e la lotta al capitalismo burocratico nella guerra popolare.

La nostra analisi è che nel nostro paese lo stato di arretratezza delle campagne è la base di sostegno al capitalismo burocratico, al servizio dell’imperialismo. Tutto ciò che avviene in questo paese è al servizio dell’imperialismo compresa la gestione della terra, la sua distribuzione, la gestione dei rapporti economici e sociali delle persone. 

Questo impone una forma di feudalità. Non è che siamo nella feudalità, ma i rapporti di proprietà della terra, economici e culturali sono simili al feudalesimo. Il dominio dei padroni della terra avviene con la forza, in forma legale e illegale.

Questa situazione di semifeudalità nella cultura la viviamo nelle relazioni personali. Il proprietario della terra conosce nome per nome i contadini. Questa situazione fa sì che il contadino non riconosce il latifondista come nemico ma come compare. 

Con questo dominio i contadini pensano di non poter ribellarsi, neanche di parlare. Questo si vede nell’uso della parola “signore” quando si rivolgono al latifondista, anche da parte dei contadini anziani. Questa cultura semifeudale tiene soggiogati gran parte dei contadini, produce sopravvivenza, sottomissioni assurde. Questo dominio fa sì che la rivoluzione agraria sia centrale e sia decisiva l’alleanza con gli operai che può infondere il coraggio di rompere queste tradizioni. 

Un esempio. Il compagno Lorenzo diceva che la cosa più preziosa che ha dato la Lega ai contadini è che è loro diritto chiedere ed ottenere. E’ molto importante questa concezione per capire su che cosa si fonda l’esigenza ella rivoluzione agraria. 


La storia del popolo brasiliano è segnata da molte lotte. Le popolazioni indigene resistettero ai colonizzatori e quelli che sono sopravvissuti lottano per difendere il loro territorio. Altra resistenza fu degli schiavi che ebbero il coraggio di ribellarsi e sfuggire allo schiavismo. 

Dopo l’indipendenza vi fu uno sviluppo di lotte popolari in particolare per la terra. Nel ‘900 il Brasile conosce un primo momento di sviluppo dell’industria che coincide con la nascita dell’imperialismo a livello mondiale. 

La rivoluzione russa del ’17 poi cambia il corso della storia. In questo periodo continua la lotta dei contadini per la terra contro il latifondismo; è anche il periodo in cui nascono nelle città il proletariato e le sue lotte. Questo processo di formazione del proletariato e lotte nelle città si aggiunge alle resistenze precedenti. In questo periodo si sviluppa una migrazione dai paesi europei. 

Tutto questo conforma il Brasile come nazione. Il Brasile è una mistura di tutti questi popoli. Questa è la vera realtà contro luoghi comuni. E’ una mistura di popoli che hanno lottato. La comprensione di questo conferma la capacità di sviluppo di cui siamo capaci. 

Questo processo richiede di approfondire l’analisi del ns paese e delle classi che lo compongono e ci permette di rafforzare l’organizzazione delle classi oppresse che lo compongono. 

In diversi momenti la lotta nel campo e nelle città si sono avvicinate. L’esperienza di lotta del proletariato ha un carattere più collettivo rispetto alle lotte dei contadini. Questa coscienza della lotta collettiva nasce dalla stessa collettività della produzione industriale. Nel campo invece è una produzione individuale, di famiglie e quindi anche la lotta avviene in forma individuale. 

Questa esperienza e coscienza del proletariato come classe fa sì che che gli operai comprendano il carattere collettivo della loro lotta. 


La fusione tra città e campagna è l’elemento decisivo per la trasformazione del ns paese. 

Questo sviluppo del carattere collettivo della lotta, ha sviluppato la coscienza e la scienza del proletariato fondata da Marx, sviluppata da Lenin e da Mao con l’esperienza della rivoluzione agraria in Cina. Questa scienza per come si è prodotta è assunta per prima dagli operai e quando si avvicina alla lotta dei contadini si fonde in un’alleanza poderosa, perchè comprendono come si è sviluppato il capitalismo burocratico, la semifeudalità, comprendono che i contadini sono la forza più poderosa della rivoluzione, perchè solo la forza dei contadini può abbattere il latifondo, toglie le basi del capitalismo burocratico e attacca l’imperialismo.

Questa concezione significa che la lotta per la distribuzione della terra è parte della rivoluzione di liberazione nazionale del ns paese e quindi è una rivoluzione antimperialista. 

Nel nostro paese i momenti di avvicinamento operai-contadini ha prodotto l’avvicinamento di altri settori oppressi del popolo (studenti, professori, intellettuali, ecc.). Abbiamo esempi vivi di questo: Paranà negli anni ’50, nell’area di Porecatù con occupazione di terre; occupazioni dirette dal Partito Comunista nel centro est, Trombas e Formoso, dove la lotta si sviluppò nella forma di guerriglia. 


Negli anni ’50/’60 vi è un periodo di crescita del movimento contadino, si diffondono in tutto il paese le occupazioni di terre che vengono prese e lavorate. 

In questo periodo c’è la nascita della prima forma organizzata nel nord est della Lega dei contadini. In questo periodo di sviluppa l’avvicinamento di altri settori sociali, giornalisti, avvocati, studenti che appoggiano la lotta dei contadini. Negli anni 50/60 il movimento contadino è diventata una minaccia non solo per i latifondisti ma anche per il capitalismo burocratico e l’imperialismo. Questa sfida è uno degli elementi che ha portato al golpe militare del ’64 che ha instaurato non solo una dittatura ma l’intervento diretto in Brasile dell’imperialismo Usa con la complicità del latifondo e del capitalismo burocratico. 

Con la dittatura c’è una vasta persecuzione dei contadini e dei loro dirigenti. Contro questa repressione si sviluppano movimenti di resistenza nelle campagne e in città. Nelle campagne l’offensiva si concentra verso i contadini che avevano le terre vicino ai fiume, quindi più redditizie. Queste terre erano più stabili e diventano oggetto degli attacchi dei latifondisti. Si sviluppa una resistenza. Di questa resistenza ha parlato nelle sue poesie il compagno jadè che è morto l’anno scorso a 88 anni. Qui non ci fu solo la resistenza ma agli inizi degli anni ’80 fu occupata la residenza del Colonnello che aveva comandato le truppe contro i contadini.  

Un’esperienza importante di resistenza fu quella di Araguaia, negli anni ’70. Qui operai, studenti si mossero dalla città e svilupparono un fuoco di guerriglia – 1° tentativo di iniziare la guerra popolare nel nostro paese. 

Il movimento di guerriglia riuscì a resistere a tre campagne di annientamento. Dopo questa sconfitta ci fu un bilancio sulle lezioni positive e negativa. Lo Stato era cosciente della pericolosità del bilancio e vi pose fine con il massacro di Lapa, quartiere di San Paolo: nel corso della riunione del CC, dove tutti i compagni furono massacrati, tra cui Pedro Pomar.


Con questo massacro si chiude una fase di sviluppo e se ne apre una nuova in cui si assiste ad una dispersione del movimento rivoluzionario ad una democratizzazione da parte dello Stato. L’imperialismo passa da dittatura a forme democratiche ma continua ad agire all’interno attraverso l’opportunismo. 

Questo coincide con la formazione del PT di Lula. 

Molti compagni attivi del nord delle Minas e nella Lcp erano a S. Paolo e hanno testimoniato della nascita del PT e della formazione di Lula che si è presentato come operaio. In realtà il PT nasce dalla fusione di ex rivoluzionario pentito, di settori opportunisti, troskisti, area cattolica, e ha avuto lo scopo di canalizzare la potenziale ribellione contro la dittatura nella illusione della democratizzazione.

Ma si sviluppano nuove rivendicazioni sulla terra. Il MST che ha al momento una posizione combattiva, in realtà è diretto dal PT. 

La fase di nascita del PT, di Lula ha portato fino al ’90 ad una paralisi del movimento rivoluzionario. 

Questa storia ci propone un paragone. Negli stessi anni in cui l’imperialismo cerca un processo di democratizzazione in Brasile, nel Perù il Pcp inizia la guerra popolare di lunga durata. 

A metà degli anni 90 si esaurisce il processo di dispersione e il movimento rivoluzionario si pone l’obiettivo di ricostruirsi. I rivoluzionari hanno due vie: quella pacifica del Mst; costruire un’organizzazione che possa portare avanti la rivoluzione agraria. 

L’evento che segna questo passaggio è la resistenza di Kolombaia del dipartimento di Rondonia. Nello stesso periodo nelle città si organizzano i rivoluzionari che riprendono il lavoro e si organizzano (per riavvicinare città e campagna) nella Lega operaia e nella Lega contadina. 

A questo periodo della nascita della Lega corrisponde la comprensione del carattere di fondo della contraddizione contadina e del carattere decisivo della rivoluzione agraria.

Un movimento di studenti, intellettuali, operai decidono di lasciare le città e andare nelle campagne per unirsi ai contadini. Questi compagni riconobbero che la lotta dei contadini continuava a resistere, mentre nelle città nasceva il pacifismo e il PT. Non sono venuti qui per far nascere lotte che già c’erano ma per imparare e far esperienza dell’unità tra le due lotte. 

Nella campagna già c’era un piano per per occupare le terre e portare avanti il progetto di irrigazione e chi arrivò semplicemente partecipò e dopo altre centinaia di contadini aderirono a questa lotta. 

Una figura simbolo è Eusita Rodriguez, fondatrice della Lega dei contadini, emergono le sue capacità di dirigente, abbraccia la concezione della lega operaia  econtadina, quella che poi è diventata LCP. Rodriguez è una figura di primo piano che ha valore per l’intero movimento rivoluzionario. 

Altro evento di questo periodo è la prima occupazione di questo insediamento “Conquista dell’unità”. Da questa prima nacquero altre occupazioni, la scuola popolare per alfabetizzare gli adulti. 


Queste esperienze spiegano come la LCP ha questo peso oggi. 

Vi è stata un’altra lotta nella località Macies Cordoso, fatta dai contadini in maniera indipendente, ma poi chiesero di entrare nella Lcp perchè riconoscevano il suo contributo. Questa lotta ha dato un grande contributo alla formulazione del programma, a contrastare campagne di criminalizzazione e lezioni su come far nascere la scuola popolare per i bambini. 

Subito dopo l’occupazione di queste terre, i contadini le assegnarono da sé senza aspettare il governo. Questo segna il carattere del movimento contadino rivoluzionario, che occupa e subito organizza la produzione; non fanno come gli opportunisti del Mst che aspetta che lo faccia il governo. 


Passo indietro. Una delle forme che fu utilizzata durante la dittatura per contenere la resistenza contadina fu una legge per la riforma agraria che doveva assegnare le terre non coltivate. Ma di fatto è cresciuta la concentrazione della proprietà delle campagne. Le terre infatti, in assenza di sviluppo, erano gestite dai latifondisti. I contadini la ricchezza che producevano dovevano darla ai latifondisti e venderla per i debiti. Effetto di questa legge fu che i latifondisti approfittarono dell’impoverimento dei contadini che venivano pagati dii proprietari con emissione di titoli agrari. Quindi alla fine vennero rafforzati i latifondisti. La via della riforma agraria porta a una concentrazione delle terre, l’1% dei proprietari ha il 50% delle terre. 

Un’altra delle azioni della dittatura è stata di utilizzare i contadini per colonizzare l’Amazzonia. Si desfogliava un pezzo, si insediava una famiglia senza aiuti, poi l’insediamento moriva, ma intanto si era aperta una strada, si erano cacciati gli indigeni e avanzava la colonizzazione.  

Il processo di resistenza del movimento contadino si concretizza nel 2000 con la nascita del Lcp che nasce nel nord di Minas e si estende a nord di baja. 

Questo congresso forma i compagni. La prima bandiera che viene alzata è quella di appoggiare l’occupazione di Vittoria. Questa occupazione avviene in un posto impossibile per il peso della cultura feudale, il peso latifondista, ma grazie al ruolo di Jade ottennero questa vittoria.

Questa esperienza, la capacità di resistere agli attacchi della polizia, si pone come esempio. Altri videro che era possibile e cercarono di occupare altre terre e la bandiera diventò un simbolo, quando entrava in un campo rimaneva. Si sviluppavano occupazioni spontanee e dopo chiamavano la Lcp e dicevano: “Portateci la bandiera”. Questo dà un’importanza ideologica all’esperienza di Vittoria.

Tutto questo movimento si corona col 2° Congresso della Lcp del 2001 che sancisce la crescita del movimento, del ruolo dei compagni. Col 2° Congresso si moltiplicano le esperienze di occupazioni di terra. C’è un periodo di crisi della classe dominante nel contesto della crisi del capitalismo e cercano di gestirla col governo Cardoso, che porta avanti una politica per cui i contadini possono far richiesta di terra e se viene accolta hanno diritto a costruire la sua casa; ma questo si accompagna ad una forma di contenimento delle occupazioni perchè si rende difficile la vita dei contadini, vengono fatte leggi ambientali ma vengono usate per impedire che si possano scavare canali, ecc. 

Questo periodo continua col cambio di governo, la salita al potere del PT per affrontare la crisi. Il PT sviluppa apparentemente una linea di appoggio all’occupazione delle terre, ma più per il proprio interesse politico. Lula rende legge definitiva quella che erano misure provvisorie – per le leggi ambientali per es. è vietato il taglio delle piante, e questo colpisce i contadini. Col 2° governo di Lula queste misure diventano luogo di campagne ideologiche, sulla conciliazione, col discorso: in questo paese c’è posto per tutti, in campagna sia per il latifondo che per la piccola proprietà. 

Il 1° governo Lula ha adottato micromisure per il popolo per introdurre miglioramenti: accesso a sussidi, a forme di credito per licenziati. Ma poi le banche potevano rivalersi quando lo Stato dava i sussidi. Quindi in realtà erano misure che favorivano l’indebitamento.

Il 3° Congresso del Lcp del 2003 si trova di fronte Lula e la necessità di combattere queste nuove illusioni.

Il 4° Congresso del Lcp del 2005 vi è una maggiore partecipazione, una crescita della Lcp – prima erano congressi regionali (nord mines, baia). C’è una crescita dell’offensiva giudiziaria dello Stato che cerca di imporre legalmente la sua politica. Questo è il periodo in cui la parola d’ordine della rivoluzione agraria viene vista dai contadini come possibile. L’altro slogan era 1-2-3 occupazioni. La Lcp avanza in tutto il paese e trasforma il Brasile. 

Nel 2006 vi è il 1° incontro nazionale delle lotte contadine combattive di tutto il paese, non solo sviluppate dalla Lega. Sancisce l’adozione del libro “La nostra via” in cui è sintetizzata la rivoluzione agraria come parte della rivoluzione democratica, nuove forme di esercizio del potere della democrazia, viene definita una nuova tattica, non occupazioni nella stessa forma di prima. L’analisi della nuova tattica parte dalla coscienza che non era più possibile andare avanti con le piccole occupazioni che non erano in grado di resistere ad attacchi giudiziari, pistoleri, leggi ambientali. 

La nuova tattica: Nelle aree prese occorre sviluppare organizzazioni proprie dei contadini, comitati di difesa della rivoluzione agraria, scuole popolare, assemblee popolari. Si sviluppa anche un lavoro di propaganda della rivoluzione agraria, fatta con pubblicazioni, visite, agitazioni “zu-zu-zu”, per far crescere la coscienza che la lotta per la terra non è solo per occupare ma per migliorare la propria condizionare e quindi la condizione generale di tutti i contadini. 

Il terzo elemento della nuova tattica è un nuovo modo di fare le occupazioni, più larghe come famiglie e terre occupate, ma a partire da un nucleo di famiglie già preparato ed educato a gestire il dopo occupazione. 

L’applicazione della nuova tattica e la crescita dell’influenza della Lcp non solo in termini di adesione ma di miglioramento delle relazioni con altre comunità in cui c’è la Lcp, della concezione che il movimento della Lcp migliora la condizione di tutte le comunità. 

L’applicazione della nuova tattica continua in questo periodo. Il governo Lula e quello successivo attuano una fase di accerchiamento, cancellazione del movimento contadino combattivo. Negli ultimi anni dal 2007 ad oggi 30 compagni sono assassinati. L’occupazione di Forculla molti contadini vennero a sostenerci, ma nello stesso tempo fu senza precedenti la repressione scatenata, simile a quella della guerriglia di Araguai.

La nuova tattica è la risposta offensiva all’accerchiamento. 

La repressione del PT non si è fermata con lo sgombero ma con l’assassinio di 12 dirigenti, principali Luis Lopis.

L’esperienza di questa resistenza ha chiamato ad una maggiore applicazione della nuova tattica. Il movimento contadino si è trovata a fronteggiare la nuova linea di lula, la corporativizzazione dei contadini, assegnare ad una categoria nel tentativo di dividerla e dare un quadro di leggi per agire e dialogare per proprio conto col governo. 

Questa politica punta anche a porre fine alle occupazioni. Lo strumento è quello della creazione di territori per ogni categoria (Kombales, pescatori, ecc.). Chi ha occupato si unisce nella speranza che venga costituito questo territorio –  fermo restando che il governo può utilizzare questi territori ad altro uso (per es. multinazionale). 

I 2 aspetti della politica di corporativizzazione sono:

- la proprietà continua ad essere dello Stato

- tra le varie categorie mettere masse contro masse

Questa politica è importante perchè ha dato fiato alle organizzazioni opportuniste per diffondere l’illusione sul dialogo, sulla possibilità di ottenere pacificamente. Per es. in una zona ha creato contrasto tra contadini e pescatori; prima queste due comunità convivevano. Prima i pescatori permettevano e difendevano i contadini. Poi sono riusciti a creare una divisione attraverso elementi disposti a rompere l’unità in cambio di benefici individuali. 

Una contraddizione creata ad arte, creando forme giuridiche, facendo credere che l’esistenza dei pescatori sarebbe stata minacciata dai contadini. 

Poi creavano un clima di emergenza, mobilitando i mezzi di informazione, l’organizzazione dei diritti umani, come se i pescatori fossero minacciati dai contadini, quando entrambi erano colpiti dal latifondo. 

Il governo il 19 ottobre 2014 organizzò un’udienza per presentare questo progetto della presunta minaccia. Cleomar con alri decise di partecipare per smascherare queste bugie. Il suo intervento ebbe un grande impatto che fece scatenare una reazione del presunto leader dei pescatori. L’assassinio di Cleomar è avvenuto 3 giorni dopo l’assemblea.

La politica di corporativizzazione crea false contraddizioni, coinvolge latifondisti e pistoleri che si sono coperti tra loro: col tentativo di presentare l’assassinio di Cleomar come di una persona che era nemico dei pescatori e per questo qualcuno l’ha ucciso. 

L’assassinio è un tentativo di fermare il movimento contadino per ciò che rappresentava Cleomar. La risposta della Lcp è stata generale, chiamando a una manifestazione e ad intensificare la rivoluzione agraria. 

La manifestazione ha rafforzato il movimento contadino in quella città in cui fu ucciso Cleomar. Le famiglie che parteciparono alla manifestazione non si fecero intimidire e oggi continuano nell’applicazione della nuova tattica. La compagna di Cleomar oggi si è assunta la responsabilità di Cleomar insieme ad altri compagni della Lega. 

L’impegno che ha preso il coordinamento è quello di allargare l’occupazione delle terre. Cleomar è stato ucciso in un latifondo di 17mila ettari.

Questo appello è contenuto nell’appello del nuovo congresso (tenutosi ad ottobre 2015) che guarda alla situazione generale di crisi del paese che iene mascherata come crisi di corruzione, ma segna l’acuirsi della contraddizione delle classi dominanti. Per cui è un’opportunità. 

Un congresso che segna una svolta, il passaggio a una controffensiva. 

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