venerdì 11 dicembre 2015

pc 11 dicembre - Sulle elezioni in Francia - Bloc rouge Francia

Quello che mostra il primo turno delle elezioni regionali

La prima osservazione è che il tasso di astensione, delle schede bianche e nulle ha superato il 50%, ciò prova che la maggioranza della popolazione in Francia non si interessa alle elezioni, ch non crede più alle promesse degli uni o degli altri che sono state sempre tenui, che le elezioni non servono a niente. Questo tasso d’astensione mostra che la popolazione, scioccata dagli attentati, non è pronta a fornire il sostegno alla politica del governo di sinistra, ancor più che a quella della destra. Dietro l’appello all’unità nazionale la borghesia si disintegra.

La seconda osservazione mostra la crescita del FN, nell’insieme del territorio, che diventa elettoralmente il primo partito di Francia (circa il 30% dei suffragi espressi, il 13,5% degli iscritti). Il FN arriva in testa in 6 regioni. A Île de France, la regione più popolata, il FN supera il 20% in 8 città operaie e sfiora il 30% a Tremblay e a Livry-Gargan.

La terza osservazione mostra il calo del PS che non è in testa che in 3 regioni e nelle colonie: Guadalupa, Martinica, Guayana, Reunion, dove gli indipendentisti e la sinistr sono in testa, il FN quasi inesistente. Si nota allo stesso modo il calo di Europa Ecologia-Verdi con il 6,81% mentre si tiene il COP21. Per il Fronte di Sinistra il suo risultato è del 4,15%. La destra non è in testa che in 4 regioni ed essa stessa è in calo.

Il PS ha deciso di ritirarsi a profitto della destra in 3 regioni (Paca, Nord/Pas de Calais, Alsazia). In quest’ultima regione, il capolista rifiuta di obbedire agli ordini e tiene. Quanto ai repubblicani, il partito rifiuta il ritiro o la fusione.

Le politiche di destra come di sinistra sono responsabili dell’aumento del FN. Le misure prese dal governo hanno scavato il letto del fascismo, al punto di riprendere in parte le tesi del FN, sull’immigrazione, la violenza, il terrorismo. L’apparato poliziesco e militare dello stato è stato rinforzato.

Il secondo turno delle elezioni non cambierà niente alla deriva della destra e della sinistra, il loro calo si va a rafforzare così come la crescita del DN e del razzismo.

Le elezioni una falsa soluzione per stabilire la giustizia sociale!

La democrazia borghese e il fascismo sono due forme di governo che si da la borghesia per mantenere la sua dittatura sul proletariato, l’estorsione del plusvalore che produce il capitale finanziario che domina tutta la produzione attraverso i monopoli sempre più potenti, monopoli che esportano i loro capitali, de localizzano la loro produzione nei paesi dove il costo del lavoro è più vantaggioso che gettano milioni di lavoratori e lavoratrici, rovinano decine di migliaia di piccoli padroni che cadono nel proletariato.

La borghesia si dota di un apparato di stato, una superstruttura per mantenere la sua dittatura.

Nella misura in cui si approfondisce la crisi, la borghesia non può più governare come prima. La crisi colpisce principalmente la classe operaia ma tocca anche la piccola-borghesia. “Le classi media, piccoli industriali, piccoli commercianti, artigiani, contadini, tutti combattono la politica della borghesia per salvare la loro esistenza di classe media dal declino che la minaccia. Non sono quindi rivoluzionari ma conservatori; ancor più sono reazionari: cercano di fare girare all’indietro la ruota della storia. Se sono rivoluzionari, è in considerazione dei loro interessi attuali; abbandonano il loro proprio punto di vista per posizionarsi su quello del proletariato” (Karl Marx, Friedrich Engels - Manifesto del Partito Comunista).

Queste classi minacciate e ugualmente ua parte dei proletari possono seguire i reazionari, seguire il partito fascista.

Non possiamo combattere l’avanzata del fascismo, senza combattere i partiti borghesi e le misure reazionarie che creano il letto del fascismo.

Le elezioni in regime capitalista sono il mezzo per portare al potere l’una o l’altra delle fazioni della borghesia. Diffondere l’illusione che le elezioni possano forzare la borghesia a rinunciare o a mantenere il suo tasso di profitto. Questo non fa che mantenere, prolungare il sistema capitalista e aggravare le condizioni del proletariato e delle masse popolari.

Il FN, da parte sua, assume una sembianza “anti-sistema”, dalla parte dei “dimenticati”.
In realtà, il programma del partito fascista non è di combattere il sistema capitalista, ma di rinforzare la dittatura della borghesia, di rinforzare la dittatura del capitale finanziario, di dividere il proletariato e diffondere le idee reazionarie, razziste, sessiste, nazionaliste, scioviniste, di “ civiltà superiore”, di tradizioni ecc., attraverso i media, l’istruzione, la scuola ecc., si appoggia sui pregiudizi esistenti nel seno stesso del popolo.

Ma non è sufficiente boicottare le elezioni. Il boicottaggio come espressione di rigetto della politica reazionaria della borghesia è giusto. Ma non impedisce la realizzazione della politica reazionaria dei differenti tipi di governo di destra e di di sinistra e la crescita del partito fascista che pretende di opporsi a questa politica.

La sola soluzione, come diciamo: “E’ la rivoluzione”. La borghesia detiene attraverso lo stato il mezzo per mantenere la sua dittatura, che comprende la forza più brutale se necessaria. Bisogna quindi attaccare questo stato, mobilitarsi, battersi contro la dittatura della borghesia, contro il suo apparato di stato, fino alla sua distruzione con la vittoria della rivoluzione proletaria.

Alla dittatura della borghesia succederà quella del proletariato, che distruggerà l’apparato di stato borghese ed edificherà quello del proletariato, ed esproprierà i mezzi di produzione del capitale finanziario che domina tutta l’economia. Sull’esempio della Comune di Parigi, potranno essere eletti a tutti i livelli i lavoratori e le lavoratrici.

Lo stato proletario instituirà delle nuove leggi per organizzare un’economia collettiva, la riorganizzazione dei territori, la razionalizzazione della produzione, la soppressione dei settori parassitari, dannosi, la promozione della scienza al servizio del popolo, la lotta contro l’inquinamento per la promozione accelerata delle energie non inquinanti e di altre soluzioni, la presa in considerazione di proposte progressiste, bloccate e sottomesse oggi alla legge di bronzo del profitto capitalista. Tutto il sistema d’insegnamento, d’educazione, di formazione sarà messo nell’istruzione con questi obiettivi alfine di mettere fine alla separazione tra lavoro manuale e intellettuale. I progressi della scienza, delle tecniche potranno risolvere i problemi molto più rapidamente e accelerare la marcia verso il comunismo nel mondo intero.

Ma per vincere la borghesia e il suo apparato statale, opporsi alle sue misure reazionarie e combattere il fascismo che avanza, dobbiamo stabilire un apparato più potente di quello di cui dispone la borghesia.

Noi abbiamo il numero: una grande maggioranza della popolazione del nostro paese ha interesse a un cambiamento rivoluzionario, alla distruzione del sistema capitalista. Noi dobbiamo organizzarci.

Per questo, ci vuole un partito comunista, un partito il cui obiettivo è “ la distruzione da cima a fondo dell’apparato di stato borghese.” (Karl Marx – La Guerra Civile in Francia)

[…] Ci basta questo per centralizzare le numerose lotte locali, che ovunque assumono lo stesso carattere, di una lotta nazionale e di una lotta di classe. Ma tutta la lotta di classe è una lotta politica […]. Questa organizzazione del proletariato in classe, e quindi in partito politico, è senza cessare di distruggere di nuovo dalla concorrenza che si fanno gli operai tra di loro. Ma essa rinasce sempre, e sempre più forte, più ferma, più potente.” (Il Manifesto del Partito Comunista)

La strategia di questo partito è di muovere contro la borghesia una guerra popolare di lunga durata, perché la borghesia non cederà il potere di sua volontà. La guerra popolare di lunga durata, è la guerra del popolo, una guerra su tutti i piani: economica, ideologica, culturale, militare.

La prima fase è difensiva: sul piano economico lo stesso, la lotta di classe per la difesa delle conquiste e per acquisirne di nuove; sul piano ideologico di lotta contro la propaganda della borghesia, del fascismo, della lotta contro il razzismo, le discriminazioni di tutti i tipi, contro il disfattismo e le illusioni riformiste, cosi si va a consolidare il fronte di classe; sul piano culturale, per la promozione e lo sviluppo della cultura popolare.

La lotta delle donne contro le discriminazioni, il patriarcato, il sessismo e di un’importanza particolare, perché le donne sonno una parte preponderante nella lotta rivoluzionaria. Le donne subiscono sempre un’oppressione supplementare rispetto agli uomini; le donne proletarie sono anche quelle che godranno di più dalla rivoluzione.

La costruzione di un largo fronte, anticapitalista/antifascista popolare è necessario non solamente per sviluppare l’unità popolare per la rivoluzione ma anche per difendersi dagli attacchi della repression e dagli attacchi fascisti e razzisti.

La questione della difesa è una questione essenziale perchè la borghesia non cederà mai il potere di sua volontà. Bisogna proteggere, le nostre lotte, i nostri sciopero, le nostre manifestazioni in una prima fase, in seguito, riprendere il vantaggio sulla borghesia, opporsi al suo apparato di stato in vista della presa del potere, rispondere alla violenza reazionaria con la violenza rivoluzionaria. Non farlo, significa andare alla sconfitta politica e alla disfatta, è permettere alla contro rivoluzione di imporsi.

Questi 3 strumenti, il partito, il fronte, la forza combattente si sviluppano per tappe concomitanti, sul terreno della lotta di classe, nelle fabriche e nelle aziende, nei quartieri, a partire dai bisogni concreti dei lavoratori e delle lavoratrici. Passo dopo passo, e si appoggiano sui successi e tirando lezioni di scacci, il modo di maneggiare la guerra popolare si va affinando fino alla vittoria.

RIGGETTIAMO LA VIA DELLA COMPETIZIONE ELETTORALE!
UNIAMOCI E ORGANIZZIAMOCI CONTRO LO STATO CAPITALISTA!
CONTRO LESOLUZIONI MARCE DEI RIFORMISTI, REAZIONARI E FASCISTI!
ABBASSO LA CONCILIAZIONE E LA COLLABORAZIONE DI CLASSE!
VIVA LA LOTTA DEL PROLETARIATO E DELLE MASSE POPOLARI!


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