giovedì 5 novembre 2015

pc 5 novembre - Prime misure repressive all'ombra del governo di polizia insediato a Roma da Renzi: 4 compagni con l'obbligo di firma per la manifestazione contro i fascio leghisti del 27 febbraio

Nelle prime ore di questa mattina è partita un’operazione della Questura di Roma che ha portato 3 compagni e una compagna all’obbligo di firma 2 volte al giorno in seguito ai fatti del 27 Febbraio 2015.
In quella giornata all’interno della campagna #‎MaiConSalvini occupanti di case, studenti, precari, migranti segnalarono con forza il rifiuto di chi vive questa città verso la Lega e Salvini nel tentativo di entrare in una Piazza del Popolo blindata, che avrebbe ospitato il giorno successivo il comizio del leader leghista. A pochi giorni dalla mobilitazione a Bologna contro la manifestazione che vedrà Salvini e diversi pezzi della destra calare nel capoluogo emiliano per continuare la campagna elettorale permanente a suon di guerra fra poveri e razzismo, le misure cautelari ai compagni a Roma, come gli arresti avvenuti poche settimane fa a Torino, tentano di mettere paura a chi in tutta Italia con coraggio si è opposto al progetto fascio-leghista contestando in ogni dove i comizi di Salvini.
Questa operazione si colloca, inoltre, nel giorno in cui i riflettori sono tutti puntati sull’inizio del processo per i fatti di Mafia Capitale e in una fase particolarmente aspra a Roma, dove l’amministrazione cittadina è stata commissariata a prefetti sceriffi che confermano ancora oggi come, in un rapporto stretto con la Questura, intendono gestire questa città, anche in vista del prossimo Giubileo. Il 27 Febbraio è stata un’importante giornata di lotta, a partire dalla mattina dove venne occupata la basilica a Piazza del Popolo sgomberata con violenza dalla polizia fino al pomeriggio quando in centinaia si è tentato con coraggio di sfidare il dispositivo messo in campo per difendere la calata dei fascioleghisti a Roma, rappresentando un rifiuto forte verso le bugie spacciate dal Matteo padano come da Matteo Renzi e verso gli interessi che rappresentano. E’ stata anche quella piazza a far sì che il giorno dopo una manifestazione cittadina ha contrastato il comizio di Salvini con un corteo di trentamila persone che ha oscurato le poche migliaia presenti a Piazza del Popolo. Una piazza, quella del 27 Febbraio, dove ci sono state cariche della polizia e arresti, come in tutta Italia quando con presidi e cortei ci si è opposti alla presenza di Salvini, e che ha visto un accanimento particolare della questura: dagli arresti in piazza, passando per le multe per il blocco stradale, fino alle misure cautelari di oggi.
Non ci rimane che ribadire che è impossibile fermare chi lotta contro il fascismo, il razzismo e la guerra ai poveri del PD e della Lega, e che l’8 Novembre anche noi difenderemo Bologna, partecipando alla mobilitazione costruita dai compagni nel capoluogo emiliano, dando di nuovo il nostro benvenuto a Salvini.

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