martedì 3 novembre 2015

pc 3 novembre - Prima della scadenza la giunta Pisapia mostra il suo vero volto: REVISIONISTA e Legittimatore del Fascismo

Milano, il missino Servello al Famedio: i partigiani disertano. Rizzo: "Nessun revisionismo"
Cerimonia con polemica dopo che il Consiglio comune ha votato per l'iscrizione del rappresentante Msi. Anpi e Aned non partecipano. Pisapia: "Valori ed esperienze diverse"
02 novembre 2015

La cerimonia al Monumentale  "Nessun revisionismo è possibile e nemmeno l'equiparazione tra chi nella storia è stato dalla parte della democrazia e chi, anche con convinzione, è stato dalla parte sbagliata della dittatura fascista". Risponde così il presidente del Consiglio comunale di Milano, Basilio Rizzo, riferendosi all'iscrizione nel Famedio del parlamentare e consigliere comunale dell'Msi, Franco Servello. Iscrizione in seguito alla quale le associazioni che radunano i partigiani, Anpi e Aned, hanno disertato la cerimonia del 2 novembre.

Milano, l'ex missino Servello al Famedio. La vedova: "Commossa dal gesto di una giunta di sinistra"
Nel discorso ufficiale per l'inaugurazione delle nuove lapidi, Rizzo - in rappresentanza del Consiglio Comunale - ha detto di "capire e rispettare" la scelta dei partigiani. La storia "non consente nessun revisionismo - ha aggiunto anche - e questo capitolo si è chiuso 70 anni fa nella data del 25 aprile". La città di Milano "ha radici ben piantate in questa storia - ha concluso - e nella sua stragrande maggioranza si riconosce nei valori della lotta di liberazione che le sono valsi la medaglia d'oro della Resistenza".  Alla cerimonia ha preso parte anche l'esponente di Fratelli d'Italia e deputato, Ignazio La Russa: "Noi alle polemiche sulla memoria dei defunti non partecipiamo e neanche rispondiamo. Servello se è qui è perché è stato votato all'unanimità, su proposta del consigliere comunale di FdI Riccardo De Corato, dalla commissione comunale e un motivo ci sarà. E il motivo è che è una persona onesta, che con coerenza ha difeso Milano e l'Italia in tutti gli anni del suo impegno politico". E il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha detto: "Avevamo valori diversi ed esperienze diverse. Tutti lo sanno e non c'è bisogno di dirlo". 

Milano quella corona di fiori con i colori del Comune sulla tomba dei caduti di Salò

La fascia bianca e rossa nel campo 10 del cimitero Maggiore, dove sono sepolti i caduti repubblichini, i gerarchi fucilati a Dongo e diverse SS. La denuncia dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre

di PAOLO BERIZZI
02 novembre 2015

Una corona del Comune di Milano di fronte al cippo della Repubblica Sociale Italiana. Chi il 1 novembre, alla vigilia del giorno del ricordo dei defunti, ha fatto visita al campo 10 del cimitero Maggiore - il luogo dove sono sepolti i caduti repubblichini, i gerarchi fucilati a Dongo e diverse SS - non ha potuto non notare, appesa in bella mostra al tronco di un albero, una corona con la fascia bianca e rossa del Comune. Un omaggio dell'amministrazione comunale (di centrosinistra) alle camicie nere? Un segno di pacificazione dopo le polemiche di questi anni legate a ricorrenze come per esempio il 25 aprile? Chissà. Sta di fatto che la presenza di quella corona al campo 10 - dove riposa, tra gli altri, anche il comandante delle Brigate nere Alessandro Pavolini - ha sorpreso.
"Dopo l'iscrizione al Famedio del federale missino Franco Servello, il capo del neofascismo milanese ai tempi di San Babila, ora l'amministrazione comunale omaggia anche quelli che furono i servi dei nazisti - scrive in un comunicato l'Osservatorio democratico sulle nuove destre -. Dall'assessore D'Alfonso, che ha lasciato scorrazzare in questi anni i fascisti nei cimiteri milanesi, non ci aspettiamo nulla, ma dal sindaco di Milano attendiamo una risposta...".   

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