mercoledì 25 novembre 2015

pc 25 novembre - Il governo Renzi si allinea alle posizioni repressive finto securitarie post attentati di Parigi, siamo alle solite la polizia se la prende con i migranti nei centri di accoglienza a Roma

Stato d'emergenza: la polizia irrompe al centro Baobab

Operazione di polizia in via Cupa, 23 i migranti fermati e tradotti in Questura: l'irruzione nell'ambito del "piano sicurezza" del Giubileo. La polizia perquisisce il centro alla ricerca di armi e droga ma non trova nulla. A Roma ormai è paranoia securitaria

Stamattina presto quattro blindati e numerosi agenti in assetto anti-sommossa hanno fatto irruzione nel centro Baobab di via Cupa. Poliziotti e militari si sono presentati in forze assieme alle unità cinofile, entrando nel dormitorio per idenificare i migranti e perquisire il centro. Un'operazione che alcuni presenti hanno sentito definire "di antiterrorismo", svoltasi nell'ambito del piano sicurezza per il Giubileo.

All'interno dello stabile la polizia non ha trovato nulla: nè droga, nè armi, nè piani di imminenti attacchi terroristici. Nonostante ciò sono 23 i migranti portati via, appartenenti a varie nazionalità, che sono stati caricati su un pullman e trasportati dalla polizia nell'ufficio della questura in via Patini. Per loro è in corso l'identificazione e rischiano l'espulsione. Tra l'altro, trattandosi di transitanti, anche se richiedessero lo status di rifugiato, sarebbero costretti a rimanere in Italia senza poter raggiungere la loro destinazione. All'interno del centro, la perquisizione

Un'azione di polizia che fa seguito alle dichiarazioni di Stefano Pedica (PD) della scorsa settimana "Dopo gli attacchi terroristici di Parigi, è più che mai evidente che per rendere sicura Roma non basta schierare qualche uomo in più delle forze dell'ordine davanti agli obiettivi sensibili. In vista del Giubileo - aveva continuato - occorre fare controlli a tappeto in tutti gli angoli della città, praparando una mappa dettagliata di tutte le occupazioni abusive". Una situzione, quella romana, dove alla stretta securitaria si accompagna la paranoia dell'informazione e la psicosi dell'attentato, testimoniate dalle decine di falsi allarmi bomba di questi giorni.

A farne le spese, quindi, anche i migranti del centro Baobab. Uno spazio che dopo la chiusura per il coinvolgimento nell'inchiesta di Mafia Capitale, è stato riaperto negli scorsi mesi dai volontari, per fornire ai migranti in transito per Roma l'assistenza necessaria. Uno spazio che è riuscito a funzionare grazie al sostegno e alle donazini di centinaia di cittadini e dando una risposta concreta a quei problemi dell'accoglienza di cui l'amministrazione Marino aveva rifiutato di occuparsi.

Attualmente i volontari del centro hanno lanciato un presidio in via Patini per vigilare sulla sorte dei migranti arrestati e denunciare il clima di emergenza presente in città.

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