venerdì 20 novembre 2015

pc 20 novembre - Commissione Grandi Rischi: Bertolaso mandante, noi non dimentichiamo!

Non ci fu nessuna "Commissione Grandi Rischi", ma solo 7 amici al bar, che brindavano col Montepulciano all'osteria "De Bernardinis" su mandato di Bertolaso, alla faccia di 309 donne, uomini e bambini schiacciati dalla ragion di stato: un terremoto devastante prevedibile, ma la cui previsione era senz'altro poco conveniente.
Assoluzione definitiva quindi per Franco Barberi (presidente vicario della Commissione grandi rischi), Enzo Boschi (presidente dell’IGV), Giulio Selvaggi (direttore del Centro nazionale terremoti), Gian Michele Calvi (direttore di Eucentre e responsabile del Progetto Case), Claudio Eva (fisico) e Mauro Dolce (direttore ufficio rischio sismico di Protezione civile). Condanna confermata solo per De Bernardinis, il meno esperto di tutti che parlò per tutti, leggendo un copione già scritto... da Guido Bertolaso, all'epoca dei fatti capo della Protezione civile nazionale.
Ma anche l'inchiesta  "Grandi Rischi bis", che vede Bertolaso rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo, rischia di essere archiviata per prescrizione dei termini (la prossima udienza è fissata per il 4 marzo 2016).
L'inchiesta "Grandi Rischi bis" è stata avviata dalla polizia giudiziaria dopo la diffusione di una telefonata intercettata tra Bertolaso e l'ex assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo Daniela Stati, uscita, invece, dall'inchiesta. A volere la riunione della Commissione Grandi Rischi fu proprio Bertolaso, dopo che il 30 marzo 2009 in città si registrò un terremoto di magnitudo 4.1.
A seguito di due richieste di archiviazione avanzate dalla Procura della Repubblica dell'Aquila e respinte dal giudice delle indagini preliminari, il fascicolo è passato alla Procura Generale e l'indagine è stata gestita proprio dal pg Romolo Como.
Secondo l'avvocato generale e il sostituto Domenico Castellani, l'accusa verso Bertolaso è consistita "nell'intento di contrastare comunque pretesi allarmismi per la previsione di un grave evento sismico e di correggere, perché esageratamente ottimista, un comunicato diffuso dalla Protezione civile della Regione nel senso che non erano più previste scosse di alcun genere, cosa da non dire in quanto si sarebbe rilevata un boomerang in caso di altre scosse. Bertolaso convocava di sua iniziativa una riunione della commissione per mettere a tacere le voci allarmistiche e rassicurare la popolazione".
Nel mirino la telefonata con l'ex assessore regionale alla protezione civile Daniela Stati, scagionata. La telefonata è del 30 marzo: l'ex numero uno della Protezione civile informa l'assessora che il giorno dopo si sarebbe tenuta una riunione della Commissione Grandi Rischi, invitandola a mettersi d'accordo con il suo vice, Bernardo De Bernardinis. Una riunione necessaria per fare il punto "su questa vicenda dello sciame sismico che continua (era iniziato tra dicembre e gennaio 2014, ndr), in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni ecc".
Bertolaso, poi, rimprovera la Stati per un comunicato stampa diffuso dalla Regione che rassicurava gli aquilani spaventati dopo la scossa di magnitudo 4.1 e nel quale, sostanzialmente, si diceva che non erano previste altre scosse di terremoto. "Non si dicono mai queste cose quando si parla di terremoti - sottolinea Bertolaso - neanche sotto tortura, perché se tra due ore c'è una scossa che cosa dicono i tuoi? Bisogna essere prudentissimi", aggiunge al telefono.
"Farò venire a L'Aquila i massimi esperti di terremoto e loro diranno che è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano cento scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Hai capito? Ora parla con De Bernardinis, decidete dove fare questa riunione domani. Poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione che non è perché siamo spaventati o preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece che parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Io non vengo - prosegue la conversazione -. Li faccio venire da te a L'Aquila, o da te o in prefettura, decidete voi a me non frega niente, di modo che è più un'operazione mediatica. Hai capito?".

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