mercoledì 18 novembre 2015

pc 18 novembre - Studenti in lotta a Palermo

Presidio e nuova occupazione: giornata di intensa lotta per gli studenti palermitani

oggi 45Giornata "di fuoco" per gli studenti palermitani. Nella mattinata di oggi la piattaforma “ Studenti contro il nuovo ISEE” di Palermo, si è nuovamente mobilitata per protestare contro i nuovi parametri del calcolo ISEE che stanno impedendo di fatto a migliaia di studenti di beneficiare di numerose agevolazioni, soprattutto di alloggi e servizi. Secondo questi nuovi parametri “siamo diventati ricchi e non lo sapevamo” sottolineano con slogan e striscioni gli studenti. La realtà è che la maggior parte degli studenti non ha la disponibilità economica per sostenere i costi della nuova Università d'elitè. Non solo dunque l'imposizione di pagare profumatamente tasse su tasse, ma queste vengono di anno in anno aumentate nonostante la formazione universitaria dovrebbe essere un diritto accessibile a tutti e
non un lusso per pochi.
Erano circa una cinquantina gli studenti che oggi hanno effettuato un sit-in sotto l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale per richiedere un incontro all’Assessore al fine di ottenere riposte in merito all’emergenza relativa alla mancanza di alloggi all’interno degli studentati. Infatti a fronte di 1500 idonei ai posti letto (già di per se pochissimi in un Ateneo con circa 60.000 iscritti), l'Università dà la disponibilità di soli 680, numero evidentemente insufficiente. Gli studenti che hanno protestato questa mattina hanno però messo in discussione in realtà tutto un sistema universitario che, portando avanti logiche di profitto all’interno della formazione universitaria, ci si presenta con tasse sempre più onerose nonostante la negazione di più servizi fondamentali ( mensa , trasporti, libri..e anche alloggi! ). La rivendicazione principale per gli studenti palermitani contro il nuovo ISEE, in relazione anche alla condizione di emergenzialità lavorativa, economica e sociale della Sicilia, è che gli organi competenti rimodulino (o quantomeno si rendano disponibili ad un tavolo di confronto) i parametri di calcolo del reddito secondo le specificità territoriali.
All’interno di questa giornata di lotta si inserisce anche l’azione portata avanti dagli studenti del “Progetto Malarazza” e del “Coordinamento Studenti Medi Palermo”, i quali nel primo pomeriggio hanno occupato uno stabile abbandonato appartenente all’assessorato regionale all’Istruzione, continuando in questo modo a riappropriarsi di spazi incomprensibilmente in disuso; spazi che versano in condizioni di degrado ma che potranno immediatamente sopperire ai disservizi dell’Ersu e delle istituzioni in generale, attraverso la riappropriazione diretta. E’ proprio attraverso la pratica dell’occupazione a scopo abitativo che gli studenti vogliono fare pressione sulle istituzioni affinchè venga risolto al più presto il problema degli alloggi per gli studenti. La lotta diventa ancora più legittima dal momento in cui è noto che sia l’ERSU che l’Assessorato, che l’Università, dispongono di numerosi spazi di loro proprietà che potrebbero immediatamente mettere a disposizione. Questa giornata si inserisce all’interno di un percorso di mobilitazione che ha avuto inizio ormai due mesi fa, percorso che si pone come obiettivo quello di contrastare determinate logiche e riforme messe in campo dal governo Renzi sul mondo della formazione, quali la Buona Scuola e i suoi vari punti ( ad esempio l’ alternanza scuola lavoro che prevede tirocini e stage gratuiti per gli studenti, soprattutto per quelli degli istituti tecnici che potrebbero essere costretti a svolgere vero e proprio lavoro gratuito). La giornata di oggi rappresenta inoltre una tappa fondamentale di un percorso di lotta che si riverserà in piazza il 20 novembre per il corteo che partirà alle 9:00 da Piazza Politeama.
Percorso che da quasi due settimane vede invece gli studenti medi scendere in piazza con cortei “selvaggi” e non autorizzati, e riappropriarsi delle proprie scuole con le occupazioni, contro Buona scuola e strutture fatiscenti. Già cinque gli istituti occupati, tanti altri in stato di agitazione e/o autogestione; e siamo certi ci siano tutte le premesse perchè la protesta possa dilagare in seguito al corteo di venerdì.
Studenti universitari e medi quindi, tutti uniti contro la Buona Scuola e le riforme volute e portate avanti dal governo Renzi.
Ci vediamo nelle piazze!

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