martedì 6 ottobre 2015

pc 6 ottobre - Lo Stato borghese prepara la repressione all'americana contro i movimenti di lotta

Debutto in Questura: arriva la squadra anti-terrorismo sul modello delle Swat americane

Una squadra di Swat per le strade di Boston dopo l’attentato alla maratona dell’aprile 2013
Una squadra di Swat per le strade di Boston dopo l’attentato alla maratona dell’aprile 2013

Genova - Il conto alla rovescia è scattato. Un mese e mezzo, al massimo due, e Genova avrà una squadra antiterrorismo, creata sul modello delle Swat Usa. Dieci agenti pronti a fronteggiare le minacce ma anche ad entrare subito in azione in caso di blitz, secondo il modello voluto dal capo
della polizia Alessandro Pansa. I tempi sono confermati dal questore Vincenzo Montemagno.
«Il tipo di attacchi terroristici minacciati negli ultimi due anni - ha spiegato Pansa - è legato a individui, non prima identificabili, che vivono in maniera più o meno normale nei vari Paesi, e agiscono poi in maniera improvvisa. Rispetto a questa situazione nessuno può dirsi preparato. Noi siamo impegnati su larga scala e in maniera continua, per utilizzare al meglio le informazioni di cui veniamo in possesso e agire per una prevenzione efficace».

Conferma il capo della polizia: «Stiamo istituendo in tutte le città importanti d’Italia, sopra un certo numero di residenti, squadre di polizia contro il terrorismo». C’è Genova, ci sono Roma, Milano, Napoli, Firenze e Torino. Gli operatori delle squadre speciali saranno individuati su base volontaria e, dopo la selezione, parteciperanno a un corso di addestramento della durata di tre settimane.
Quali saranno le caratteristiche della squadra speciale pronta ad entrare in azione a Genova? Proviamo a capirlo analizzandone il funzionamento nelle città in cui l’iniziativa è già operativa. A Firenze ha debuttato il 7 luglio, è composta da otto uomini ma è destinata ad aumentare di numero. Gli agenti sono stati addestrati in maniera specifica e hanno in dotazione un equipaggiamento speciale, che comprende giubbotti antiproiettile, fucili a canna lunga e casco. Si muovono utilizzando mezzi blindati, lavorano per la prevenzione degli atti terroristici ma sono pronti ad entrare in azione per primi in caso di blitz.
Ma la sperimentazione nazionale del modello voluto dal Viminale e dal capo della polizia è andata in scena a Venezia nei giorni della Mostra del Cinema. Anche in questo caso gli Swat italiani sul campo erano una decina, aggregati al reparto volanti e al nucleo prevenzione crimine. Il loro compito: presidiare i luoghi di culto, dell’arte e della cultura che sarebbero potuti finire nel mirino degli attentatori. I componenti del gruppo sono stati selezionati e poi formati dai Nocs, le teste di cuoio della polizia. Gli sono stati equipaggiati, di norma con giubbotti antiproiettile, caschi, telecamere ad alta definizione, mitragliette a canna lunga, armi leggere e spray al peperoncino.

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